Distruggere il ponte a Visletto non è ancora possibile. La portata del fiume è ancora troppo alta.
Il ponte collassato a Visletto.
La presidente della Confederazione Viola Amherd sul ponte pedonale a Cevio.
Viola Amherd sul ponte ciclabile a Cevio in compagnia di Christian VItta, presidente del Governo ticinese.
Il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta, con alla sua sinistra la sindaca di Cevio e alla sua destra Monsignor de Raemy.
La presidente della Confederazione attorniata dai giornalisti durante la sua visita a Cevio.
Viola Amherd è apparsa emozionata.
Domenica erano in azione ben 4 elicotteri civili, 4 della REGA e due Super Puma dell'esercito. Lunedì, grazie al ponte aereo si porterà l'acqua potabile in diverse località.
Un Super Puma dell'esercito in azione in Valle Maggia.
Rocce accanto a case distrutte a Fontana, in Val Bavona, nella Valle Maggia, vicino a Cevio, domenica 30 giugno 2024.
La frana che ha colpito la frazione di Fontana, causando almeno 3 morti
Una delle case colpite dalla colata di fango e detriti sempre nella frazione di Fontana, in Val Bavona.
Il ponte distrutto a Cevio che collega la basse e l'alta Vallemaggia
Una veduta dall'alto del ponte Visletto distrutto
Il fiume fuoriuscito a Prato Sornico e che ha distrutto la pista di ghiaccio.
La passerella distrutta dal maltempo ad Aurigeno.
L'albero sradicato in zona Ponte Oscuro in Valle Onsernone
Un'altra immagine, della notte, del ponte di Visletto appena distrutto dalla furia dell'acqua a Cevio
La pista di ghiaccio di Prato Sornico distrutta dall'acqua del fiume, uscito dagli argini.
Il quadro della situazione indicato dal portale Alertswiss
Distruggere il ponte a Visletto non è ancora possibile. La portata del fiume è ancora troppo alta.
Il ponte collassato a Visletto.
La presidente della Confederazione Viola Amherd sul ponte pedonale a Cevio.
Viola Amherd sul ponte ciclabile a Cevio in compagnia di Christian VItta, presidente del Governo ticinese.
Il presidente del Consiglio di Stato ticinese Christian Vitta, con alla sua sinistra la sindaca di Cevio e alla sua destra Monsignor de Raemy.
La presidente della Confederazione attorniata dai giornalisti durante la sua visita a Cevio.
Viola Amherd è apparsa emozionata.
Domenica erano in azione ben 4 elicotteri civili, 4 della REGA e due Super Puma dell'esercito. Lunedì, grazie al ponte aereo si porterà l'acqua potabile in diverse località.
Un Super Puma dell'esercito in azione in Valle Maggia.
Rocce accanto a case distrutte a Fontana, in Val Bavona, nella Valle Maggia, vicino a Cevio, domenica 30 giugno 2024.
La frana che ha colpito la frazione di Fontana, causando almeno 3 morti
Una delle case colpite dalla colata di fango e detriti sempre nella frazione di Fontana, in Val Bavona.
Il ponte distrutto a Cevio che collega la basse e l'alta Vallemaggia
Una veduta dall'alto del ponte Visletto distrutto
Il fiume fuoriuscito a Prato Sornico e che ha distrutto la pista di ghiaccio.
La passerella distrutta dal maltempo ad Aurigeno.
L'albero sradicato in zona Ponte Oscuro in Valle Onsernone
Un'altra immagine, della notte, del ponte di Visletto appena distrutto dalla furia dell'acqua a Cevio
La pista di ghiaccio di Prato Sornico distrutta dall'acqua del fiume, uscito dagli argini.
Il quadro della situazione indicato dal portale Alertswiss
Come ha potuto svilupparsi la calamità che ha colpito la Vallemaggia? E in che misura eventi di questa gravità potrebbero avere strascichi anche a posteriori? Il geologo cantonale Stefano Daverio risponde a queste e ad altre domande postegli dalla RSI.
«Chiaramente la conformazione del territorio, montuosa, con questi versanti molto ripidi, e l'energia del rilievo molto alta, ha fatto sì che eventuali processi legati ai movimenti di versante abbiano acquistato energie molto elevate. Così come i corsi d'acqua, per il breve tempo in cui l'acqua si raccoglie, possono reagire in modo molto importante. Basti pensare che il fiume Maggia è passato in brevissimo tempo da una portata di 25 metri cubi a 2000».
Cosa dovremmo aspettarci nei prossimi giorni, considerando che fortunatamente il tempo dovrebbe essere clemente?
Dal punto di vista meteorologico, bisogna vedere quali sono le esatte previsioni e poi metterle in rapporto alle situazioni più delicate, che sono state lasciate dietro di sé dall'evento che si è verificato in Vallemaggia, ma anche in rapporto a eventuali nuove situazioni di pericolo, che sono state cambiate dall'evento stesso.
Da geologo, lei di cosa è preoccupato?
Dal mio punto di vista ora bisogna andare a verificare se nei riali laterali, nella parte alta, ci sono possibilità di ulteriori franamenti. Questo soprattutto dove si sono innescate le colate, ma anche dove c'è un accumulo di materiale, detriti o legname, che possono ostacolare il deflusso dell'acqua e rischiare di creare una piccola diga. Perché se questa dovesse cedere, il fenomeno può acquistare un impulso iniziale forte, che poi è quello che crea i processi più importanti.
Ha parlato di pericoli latenti. Esattamente cosa significa?
Bisogna considerare che magari, nella zona dove si è attivata una colata di detriti, ci potrebbe essere ancora del materiale instabile che potrebbe di nuovo precipitare nell'alveo e quindi costituire il rischio di altre colate detritiche.
Queste sono le verifiche regolari e standard che si fanno dopo un evento di questo tipo.