Grigioni Gli ospedali retici non vogliono i 100 milioni proposti dal Governo

anve, ats

22.1.2025 - 14:04

Il Governo grigionese aveva proposto un credito di 100 milioni di franchi per soccorrere gli ospedali con difficoltà finanziarie (immagine simbolica).
Il Governo grigionese aveva proposto un credito di 100 milioni di franchi per soccorrere gli ospedali con difficoltà finanziarie (immagine simbolica).
Keystone

Ospedali, comuni, regioni di assistenza sanitaria e associazioni di categoria rinunciano ai prestiti transitori proposti dal Governo grigionese per superare le difficoltà finanziarie. Stando al Consigliere di Stato Peter Peyer, si tratta di un segnale positivo.

Keystone-SDA, anve, ats

Per garantire l'assistenza sanitaria in tutte le regioni del Canton Grigioni, lo scorso novembre il Governo ha proposto di concedere dei mutui agli ospedali in crisi. In totale era previsto un credito quadro di 100 milioni di franchi. La fase di consultazione è terminata a metà dicembre e le varie prese di posizione sono ora state valutate.

«Abbiamo constatato che i comuni, le regioni, le istituzioni e la maggioranza dei partiti hanno detto che gli ospedali devono risolvere da soli i loro problemi finanziari», ha detto Peyer oggi in un'intervista alla Radiotelevisiun Svizra Rumantscha (RTR).

Un segnale positivo, secondo il direttore del Dipartimento giustizia, sicurezza e sanità, perché i vari attori coinvolti sono coscienti che devono chiarire da soli le cause che li hanno portati nelle cifre rosse.

Quali servizi, in quali località?

Il direttore della sanità presume che non si proseguirà sulla via dei prestiti, ma si lavorerà su altri fronti per risolvere i problemi finanziari. «Le varie istituzioni hanno espresso la necessità di adattare l'organizzazione dell'assistenza sanitaria nel Canton Grigioni», ha spiegato Peyer.

L'ultima analisi di questo tipo risale al 2013. L'obiettivo è che il Cantone continui ad avere un sistema sanitario economicamente sostenibile, che copra tutte le regioni.

Secondo il Consigliere di Stato socialista in futuro bisogna capire quali servizi avranno senso in quali località.

«Abbiamo sicuramente bisogno di una buona assistenza di base in tutte le regioni, già presente oggi. Ma le cure più complesse e specializzate potrebbero essere concentrate in un numero minore di sedi», ha detto Peyer, facendo riferimento all'Ospedale cantonale a Coira e a quello dell'Alta Engadina a Samedan.

Dove ci saranno ancora reparti maternità?

Una grande domanda riguarderà anche in quali nosocomi ci saranno ancora dei reparti maternità. Nell'intervista Peyer ha detto che su questo punto non ha ancora una posizione definitiva: «Il reparto maternità deve essere in un ospedale o è anche possibile creare una casa nascite gestita da ostetriche attive come libere professioniste?».

Secondo Peyer, questa e altre questioni devono essere chiarite rapidamente. In tal modo l'anno prossimo si potrà lavorare a una nuova pianificazione ospedaliera.