Due alcoltestGobbi coinvolto in un incidente, ci sono dubbi sulla versione resa pubblica
Paolo Beretta
22.3.2024
Nel novembre del 2023 il consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi è stato coinvolto in un incidente stradale a Stalvedro. La vicenda è stata resa pubblica nei giorni scorsi. Ora la RSI avrebbe ricostruito l'accaduto, che in parte non coinciderebbe con il racconto del capo del Dipartimento delle istituzioni (DI). In particolare, stando all'emittente di Comano, le procedure di polizia non sarebbero state rispettate e un secondo test alcolemico sarebbe stato fatto fuori tempo massimo. L'avvocato del politico, dopo le rivelazioni della RSI, ha inviato una nota stampa in cui critica i media e dove puntualizza, tra le altre cose, che in questa vicenda la parte lesa è Gobbi.
Paolo Beretta
22.03.2024, 08:32
22.03.2024, 14:31
Paolo Beretta
Hai fretta? blue News riassume per te:
Il consigliere di Stato leghista Norman Gobbi è stato coinvolto in un incidente autostradale nel novembre del 2023.
Il politico è risultato positivo a un primo test alcolemico, ma negativo a quello successivo, resosi necessario poiché ha rifiutato i risultati del primo.
La versione che ha fornito ai media quando la notizia è stata resa pubblica, non coinciderebbe in alcuni punti con la ricostruzione fatta dalla RSI.
In particolar modo, stando alla RSI, non sarebbero state rispettate le procedure di polizia e il secondo alcoltest sarebbe stato eseguito dopo più di due ore. Un lasso di tempo troppo lungo, che avrebbe dovuto far scattare l'entrata in campo di un magistrato. Così non sembra essere stato.
Alcuni media, tra cui «La Domenica», sollevano dubbi sul rapporto stilato dalla polizia, e la RSI in particolare su chi avrebbe spostato l'auto di Gobbi dopo l'incidente e sul momento effettivo in cui è avvenuto il sinistro.
Le presunte incongruenze sollevano molti dubbi e molte domande a cui nessuno, né la polizia né i politici, vogliono rispondere. Tutti dicono che non è possibile farlo perché è pendente un atto parlamentare di Fiorenzo Dadò, che ha reso pubblica la vicenda.
Le risposte del Consiglio di Stato dovrebbero essere fornite al Legislativo ad aprile, nella prosisma sessione parlamentare.
Dopo la pubblicazione dell'articolo della RSI l'avvocato di Norman Gobbi ha inviato una nota stampa molto critica nei confronti dei media.
Nel documento il legale specifica che assiste Gobbi e non lo difende «perché non v'è alcun procedimento di alcun genere nel quale l'on. Gobbi debba essere difeso». Il suo assistito «è semmai parte lesa siccome vittima dei reati di ripetuta calunnia e di violazione del segreto d'ufficio.».
Nei giorni scorsi diversi media hanno dato risalto a una vicenda che ha coinvolto Norman Gobbi nel novembre del 2023.
Ora la RSI svela nuovi dettagli sull'incidente che ha coinvolto il consigliere di Stato sull'autostrada A2 all'altezza di Stalvedro e che è stato reso pubblico a seguito di un'interpellanza in Gran Consiglio, depositata dal presidente de Il Centro Fiorenzo Dadò.
Gobbi ha avuto, mentre viaggiava in direzione di Airolo, un non meglio precisato sinistro con un conducente tedesco. Stando al giornale «La Domenica» si tratterebbe di uno scontro avvenuto con un veicolo guidato da un uomo di origini tunisine residente a Lipsia, in Germania.
La RSI non è ancora riuscita a raccogliere la sua testimonianza.
Almeno quattro novità di rilievo
Stando all'emittente di Comano ci sono delle novità di rilievo, che farebbero sorgere dei dubbi sulla versione finora resa nota.
In primo luogo l'incidente non sarebbe avvenuto a notte fonda, ma a inizio serata. In secondo luogo dopo il primo test all'etilometro positivo ne è seguito un secondo, dall'esito negativo, ma che si sarebbe svolto, stando alle verifiche della RSI, fuori tempo massimo.
Un'altra novità riguarda la rimozione del veicolo del politico dal luogo, che non sarebbe avvenuta come finora raccontato. Risulta poi alla RSI che il rapporto di polizia sull'accaduto è secretato, non accessibile.
Queste incongruenze sollevano diversi dubbi, già sottolineati da altri media, soprattutto per quel che concerne il rispetto delle procedure da parte delle forze dell'ordine in un episodio che vede coinvolto il loro responsabile politico.
Sarà però la politica, vista la mozione di Dadò, a dover ora fornire le risposte in Gran Consiglio.
Incidente a inizio serata e non di notte?
Il sinistro tra il capo del DI e l'altro automobilista non ha potuto essere risolto con una constatazione amichevole e quindi il leghista ha chiamato lui stesso la polizia, di cui, giova ricordarlo per chiarezza, ne è il responsabile politico.
La telefonata, stando alla RSI, è avvenuta tra le 19h00 e le 19h30. Ciò significa che l'accaduto non ha avuto luogo nella notte tra il 13 e il 14 novembre, come finora si credeva, ma all'inizio della serata.
Primo alcoltest positivo
A un primo esame con l'etilometro Gobbi è risultato leggermente sopra i limiti, come ha ammesso lo stesso consigliere di Stato ai media.
Cosa significa? Nel linguaggio delle forze dell’ordine vuol dire che il quantitativo di alcol è tra i limiti in cui l’infrazione rientra nella categoria di infrazioni amministrative e non penali. Detto in altre parole, in pratica, il tasso alcolemico si situa fra lo 0,25 e lo 0,39 milligrammi per litro d'aria espirata.
Il secondo test più di due ore dopo?
Gobbi ha contestato il risultato dell'etilometro e di conseguenza si è reso indispensabile quello che in gergo viene definito il «test probatorio».
Siccome il consigliere di Stato si è rifiutato di fare l'esame del sangue, si è reso necessario un secondo test con l'etilometro, questa volta non con l'apparecchio di cui dispongono le pattuglie, ma, stando alla RSI, con quello che c'è nella centrale operativa, che ha valore legale, tanto quanto la prova ematica.
Al secondo test Gobbi è risultato entro il limite dello 0,25 per mille, solo che, stando alla RSI, sarebbe avvenuto dopo le due ore consentite dalla prassi. Infatti esiste un limite di due ore dall’evento, oltre il quale non si può più soffiare, ma bisogna avvertire il Procuratore pubblico per eseguire il test tramite l’esame del sangue.
Malgrado il secondo test sarebbe stato fatto fuori tempo massimo, Gobbi non ha fatto nessun prelievo di sangue. La RSI sottolinea inoltre che non si sa se in quel lasso di tempo tra il primo e li secondo test, il politico abbia potuto bere liquidi, cosa che la prassi della polizia vieta.
Ovviamente, in questo caso, saranno gli elementi contenuti nella risposta del Consiglio di Stato a fornire informazioni precise sul lasso di tempo che è effettivamente trascorso tra i due alcol test.
Giova forse ricordare che secondo la scienza, il passare del tempo fa abbassare il tasso alcolemico e che e l'assunzione di liquidi, in particolar modo di acqua, attenua l'effetto dell'alcol.
Chi ha portato via l'auto dal luogo dell'incidente?
Chi ha spostato l’auto accidentata del politico dopo il sinistro? Gobbi ha dichiarato che se n'è occupato un operaio del cantiere autostradale nelle vicinanze. Il lavoratore, che risponde al capo del Dipartimento del territorio, il leghista Claudio Zali, avrebbe portato l'auto in un garage vicino.
Stando alla RSI invece il veicolo è stato portato via da una ditta di soccorso stradale della regione. Tale intervento è stato confermato a voce all'emittente di Comano da parte dell'azienda intervenuta.
Il rapporto sull'incidente non è accessibile
Infine l’ultimo punto interrogativo riguarda il giornale cantonale della polizia, dove vengono annotati tutti i verbali e i rapporti. L’episodio dell’incidente è, come ha rivelato «Il Corriere del Ticino», secretato. Una prassi che non si sa se sia usuale o meno.
Stando alle notizie pubblicate da «La Domenica», nel rapporto della pattuglia intervenuta l'identità di Gobbi non sarebbe stata citata, nemmeno nei passi successivi.
Le incongruenze rese note dalla RSI, così come i dubbi sollevati da altre testate giornalistiche, fanno nascere molte domande, alle quali però nessuno per ora può risponde.
Sia la polizia che i politici non ritengono opportuno rispondere in questo momento, visto che c'è l’atto parlamentare pendente di Dadò, che dovrebbe essere trattato in Gran Consiglio nella sessione del 15 aprile.
Si esprime l'avvocato di Norman Gobbi
Nella serata di giovedì, dopo l'articolo apparso sul sito web della RSI e il servizio giornalistico andato in onda sulla Rete Uno, l'avvocato di Norman Gobbi Renzo Galfetti ha puntualizzato una serie di elementi in un comunicato stampa.
Nel documento il legale specifica che assiste Gobbi e non lo difende «perché non v'è alcun procedimento di alcun genere nel quale l'on. Gobbi debba essere difeso». Il suo assistito «è semmai parte lesa siccome vittima dei reati di ripetuta calunnia e di violazione del segreto d'ufficio».
Secondo Galfetti, malgrado Gobbi sia un personaggio pubblico, in questa vicenda si è passato il limite.
Il testo, molto critico verso i media, termina così: «Serietà, etica e rigore giornalistico imporrebbero perlomeno di attendere la risposta del Consiglio di Stato alle domande parlamentari pendenti evitando di fornire informazioni false o comunque non seriamente valutate ed accertate. Nel rispetto delle verifiche che il Consiglio di Stato è chiamato a svolgere il mio assistito si astiene da qualsiasi richiesta di informazioni gli viene rivolta».