Incidente stradale Caso Gobbi, il Governo: «Gli atti parlamentari rimangono sospesi». Ecco la reazione dei partiti

SwissTXT / pab

27.3.2024

Norman Gobbi in una foto del 2020.
Norman Gobbi in una foto del 2020.
KEYSTONE

Il Consiglio di Stato prende posizione sul caso dell’incidente che vede coinvolto Norman Gobbi e comunica che aprirà un’inchiesta disciplinare nei confronti del collaboratore indagato. Molto diverse le reazioni dei partiti: da chi chiede le dimissioni del leghista a chi invece dice che è un caso mediatico montato ad arte.

Martedì pomeriggio s'è aggiunta una pagina istituzionale alla vicenda dell’incidente che ha coinvolto Norman Gobbi in Leventina lo scorso novembre.

Dopo l’annuncio, arrivato martedì mattina, dell’apertura di un procedimento penale da parte del Ministero pubblico, ha infatti preso posizione il Consiglio di Stato.

In un comunicato, il Governo ha fatto sapere che «continuerà i suoi approfondimenti» e che aprirà «nei confronti del collaboratore»  un’inchiesta disciplinare. Il procedimento aperto dalla Magistratura, giova ricordarlo, è a carico di un «agente della polizia cantonale e contro ignoti».

L'Esecutivo fa inoltre sapere che in attesa di conoscere l’esito degli accertamenti penali in corso, gli atti parlamentari pendenti di Fiorenzo Dadò e dell'MpS rimarranno «in sospeso».

In questo senso, il Consiglio di Stato ha provveduto a informare l’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio. Questo significa che la questione molto probabilmente non verrà trattata in Parlamento il 15 di aprile, come inizialmente previsto.

Come hanno reagiro i partiti? 

Cosa ne pensa la politica ticinese della vicenda che vede coinvolto Norman Gobbi? La RSI lo ha chiesto ai vari partiti: c'è chi chiede le dimissioni del consigliere di Stato e c'è chi invece dice si stia parlando del nulla.

La sinistra chiede un passo indietro di Gobbi

Già in mattinata, ancor prima della presa di posizione dell'Esecutivo cantonale, da sinistra sono arrivate le prime reazioni, con il PS – come riferito alla RSI dal co-presidente Fabrizio Sirica – che chiede che Gobbi si autosospenda dalla conduzione della polizia almeno fino al termine dell’inchiesta.

È sulla stessa linea di principio l’MPS che in un comunicato, oltre ad allargare la richiesta anche alla competenza della magistratura, chiede al Governo che la conduzione dell’inchiesta «venga affidata ad un procuratore straordinario esterno – magari proveniente da un altro cantone, come già fatto in passato».

E questo perché l’inchiesta «coinvolge il responsabile politico della polizia e che vede la polizia stessa implicata nella sua veste di protagonista e ‹testimone› della vicenda stessa».

Per il Centro l'inchiesta è un atto dovuto

Da parte sua, il presidente del Centro Fiorenzo Dadò, che, giova ricordare, ha fatto emergere il caso con la sua interpellanza, sempre alla RSI ha detto che l’inchiesta «è un atto dovuto: bisogna fare chiarezza all’interno della polizia, per (chiarire) eventuali responsabilità, dalla più piccola alla più grande.»

«Ritengo che se nel cestino ci siano delle mele marce, vadano tolte tutte, dalla prima all’ultima, e che vada fatta chiarezza».

Per il PLR è necessario fare chiarezza

Per Alessandra Gianella, capogruppo PLR in Gran Consiglio, «è stato aperto un procedimento e la giustizia farà il suo corso: a dipendenza dell’esito andrà fatta una valutazione. Ma ci sono due atti parlamentari pendenti: sarà necessario fare chiarezza, soprattutto per i cittadini».

E sulla posizione di Gobbi? «C’è un’inchiesta in corso, lasciamo che la magistratura faccia le sue verifiche. Ma in primo luogo spetta al Consiglio di Stato fare questa valutazione».

La Lega non risponde ai microfoni ma con un comunicato

I giornalisti della RSI hanno provato a raccogliere le considerazioni di Boris Bignasca, capogruppo della Lega in Gran Consiglio, ma il politico ha girato loro le spalle affermando: «Sempre a raccogliere le cicche, voi».

La presa di posizione ufficiale è poi arrivata più tardi nel tardo pomeriggio, tramite comunicato stampa. La Lega dei Ticinesi, si legge nel testo, «deplora l’ennesima, grottesca montatura politico-mediatica»

Il caso Gobbi, viene sottolineato, «costruito sul nulla da esponenti della partitocrazia e da testate al servizio della medesima (altro che indipendenti!)».

Le richieste di un passo indietro avanzate dalla sinistra vengono definite «richieste che travalicano ogni decenza oltre che infrangere il senso del ridicolo». «È ovvio», si può ancora leggere, «che Norman Gobbi non deve compiere passi indietro da nulla».

Oltre a ribadire la vicinanza a Gobbi, i firmatari della presa di posizione, Alessandro Mazzoleni, Daniele Piccaluga, Antonella Bignasca e Roberta Pantani, affermano che «l’intera operazione è solo una triste montatura a fini elettorali (le elezioni comunali sono vicine)…».