Parlamento Campione d'Italia: nessun progresso sulla fiscalità

ATS

5.9.2019 - 15:31

Un'immagine recente di Campione d'Italia.
Un'immagine recente di Campione d'Italia.
Source: KEYSTONE/TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI

L'introduzione di una tassa a Campione d'Italia equivalente all'Iva svizzera per evitare distorsioni alla concorrenza è in sospeso: per il momento non sono ancora stati compiuti progressi concreti.

Lo scrive giovedì il Consiglio federale in risposta ad un quesito di Marco Chiesa (UDC/TI).

Dall'inizio di gennaio 2020, il comune di Campione d'Italia verrà inglobato nello spazio doganale europeo. Nel territorio dell'enclave (alle prese con grossi problemi finanziari, n.d.r) è prevista l'applicazione dei diritti doganali e delle accise attualmente vigenti in Italia e nell'UE.

È prevista anche, come ricorda il deputato ticinese, l'introduzione da parte dell'Italia di una tassa locale equivalente all'IVA prelevata in Svizzera. Le discussioni bilaterali tra Roma e Berna su questo aspetto, precisa il governo nella sua risposta, non sono finora sfociate su progressi concreti.

Pari condizioni di concorrenza a livello regionale

La Confederazione mira insomma a fare in modo che il futuro regime fiscale di Campione garantisca pari condizioni di concorrenza a livello regionale: in particolare, tali pari condizioni devono essere garantite mediante l'introduzione di un regime di imposizione indiretta locale, in linea con l'imposta sul valore aggiunto svizzera, da applicare a beni e servizi in ossequio alla direttiva UE 2019/475, così come mediante l'applicazione dell'accisa italiana.

L'assenza di un regime di imposizione indiretta, «contravverrebbe da un lato a quanto l'Italia ha assicurato alla Svizzera sul piano bilaterale e d'altro lato all'obbligo dell'Italia di trasporre la direttiva UE 2019/475 entro il 31 dicembre 2019». Un simile scenario comporterebbe un maggiore rischio di distorsione del mercato a livello regionale, ammette l'esecutivo. In tali circostanze, il Consiglio federale prenderebbe le misure necessarie per garantire pari condizioni di concorrenza.

Campione non sarà una zona extra doganale

Il 21 febbraio scorso, rispondendo a una domanda del consigliere nazionale Marco Romano (PPD/TI), il Consiglio federale aveva sostenuto che il comune di Campione d'Italia non sarebbe diventato una nuova Livigno, ossia una zona extra doganale che gode di vantaggi fiscali e che potrebbe avvantaggiare questa porzione di territorio rispetto alla Svizzera. Per questo Roma stava pensando di introdurre nell'enclave una tassa locale equivalente all'Iva svizzera.

Per quanto attiene all'eventualità che tra Campione e il territorio ticinese venga costruita una dogana «fisica», nella sua risposta l'esecutivo si limitava a spiegare che per «il traffico transfrontaliero di merci si applicano i regimi doganali dell'Ue e della Svizzera: sarà dunque necessaria una dichiarazione doganale».

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