Cyberattacco Anche il sito del comune di Bellinzona nel mirino degli hacker filorussi

pab

14.6.2023

Il gruppo di hacker filorussi NoName ha rivendicato la responsabilità dell'attacco hacker al sito web dell'Ufficio federale di polizia (FEDPOL) di martedì 13 giugno 2023. Diversi siti web dell'amministrazione federale e di aziende statali erano temporaneamente non disponibili da lunedì 12 giugno. Il motivo è stato un cosiddetto attacco DDoS ai sistemi dell'Amministrazione federale.
Il gruppo di hacker filorussi NoName ha rivendicato la responsabilità dell'attacco hacker al sito web dell'Ufficio federale di polizia (FEDPOL) di martedì 13 giugno 2023. Diversi siti web dell'amministrazione federale e di aziende statali erano temporaneamente non disponibili da lunedì 12 giugno. Il motivo è stato un cosiddetto attacco DDoS ai sistemi dell'Amministrazione federale.
KEYSTONE

Sono stati perpetrati massicci attacchi contro siti internet istituzionali di diverse città svizzere, tra cui Bellinzona, rimasti fuori uso per qualche ora.

pab

Alcuni siti web istituzionali svizzeri sono stati messi sotto pressione oggi, mercoledì, da hacker di un gruppo filorusso che si fa chiamare NoName.

A finire nel mirino sono stati i portali del Canton Basilea Città, nonché delle città di Zurigo, San Gallo e anche Bellinzona, come conferma alla RSI il segretario comunale Philippe Bernasconi.

Di che tipo di attacco si tratta

Il sito della capitale ora è raggiungibile, ma nel pomeriggio, come ricorda la RSI, era inaccessibile. L'azienda che si occupa di cybersicurezza per la città si è subito accorta, intervenendo con misure di contenimento.

Quelli lanciati dal collettivo filorusso, che sul suo canale Telegram si scaglia contro i sostenitori dell’Ucraina, sono cosiddetti attacchi DDos (Distributed Denial of Service), che tentano di rendere non disponibile un sito web o una risorsa di rete sovraccaricandoli con traffico dannoso e rendendoli, così, inutilizzabili.

«Abbiamo colpito il sito della città di Bellinzona»; «messo a tacere il sito ufficiale di San Gallo» o ancora «la città di Zurigo non ha resistito al nostro attacco», si legge sul canale Telegram di NoName, gruppo hacker filorusso che ha già rivendicato attacchi contro obiettivi occidentali.

Attacchi DDos come quelli perpetrati oggi creano disservizi, ma non dovrebbero aver causato una fuga di dati.

NoName non è alla sua prima volta

NoName ha rivendicato pure attacchi perpetrati lunedì contro vari siti dell’Amministrazione federale. Si era trattato di attacchi DDos «insolitamente violenti», aveva dichiarato il Centro nazionale per la cibersicurezza (NCSC), confermando anche i legami con la Russia del gruppo responsabile.

È probabile che le azioni di NoName siano legate al sostegno di Berna a Kiev dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo.

In vari post su Telegram, gli hacker si sono infatti scagliati contro la Confederazione; in uno in particolare hanno puntato il dito contro il videomessaggio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che domani verrà trasmesso a Palazzo Federale a margine dei lavori parlamentari.

Nessun collegamento con l'attacco a Xplain

Le azioni di NoName non sembrano collegate con un altro attacco hacker perpetrato in Svizzera: nella notte tra martedì e mercoledì, cybercriminali hanno pubblicato nel Darkweb altri dati operativi sottratti all’Amministrazione federale.

Questi attacchi di tipo ransomware erano stati lanciati a fine maggio ai danni di Xplain, ditta svizzera che fornisce software per le autorità e avevano interessato, tra gli altri, l'Ufficio federale di polizia (Fedpol) e l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), nonché le FFS e le autorità di polizia cantonali.

Giova ricordare che in occasione della visita della premier italiana Giorgia Meloni a Kiev, il 22 febbraio di quest'anno, lo stesso collettivo aveva rivendiato un attacco massiccio alle istituzioni dell'Italia.