Alta ValmaggiaAlluvione: passerella di Visletto aperta ai veicoli di soccorso, trovato a Riveo un secondo corpo
Swisstxt / pab
3.7.2024
A 4 giorni dall'alluvione che ha colpito l'Alta Vallemaggia, proseguono le ricerche dei dispersi. Mercoledì mattina i morti sono saliti a 5, con il ritrovamento di un corpo a Riveo, dove già martedì era stata trovata una salma. Intanto è arrivato l'ok per l'utilizzo della passerella pedonale di Cevio per i veicoli leggeri, ma solo per quelli di soccorso. Il sindaco di Lavizzara spiega come si cerca di ripartire dopo la distruzione di gran parte delle infrastrutture. In Val Bavona, dove Fontana è stata cancellata quasi completamente, il villaggio di San Carlo invece non ha subito danni. I detriti hanno raggiunto il Verbano, compromettendo in parte la navigazione.
Swisstxt / pab
03.07.2024, 22:01
03.07.2024, 22:23
Paolo Beretta
Hai fretta? blue News riassume per te
È arrivato l'ok per l'utilizzo della passerella pedonale di Cevio per il transito dei veicoli leggeri, ma per ora solo per quelli di soccorso.
È stato riattivato in modo originale il rifornimento di gasolio per l'alta Valle, ormai isolata. È infatti stato posato un tubo che attraversa il ponte pedonale, attraverso il quale la benzina viene portata dall'altra parte.
È stata lanciata dai sindaci di Lavizzara e Cevio la raccolta fondi denominata «Bavona e Lavizzara, ricostruiamo insieme».
Le case danneggiate sono più di 100. 10 auto sono state trovate nei corsi d'acqua.
Il numero delle persone decedute a causa dell'alluvione in Alta Vallemaggia è salito a cinque mercoledì, con il ritrovamento di una salma a Riveo, dove già ieri era stato trovato il corpo di una persona. Sono in fase di identificazione.
Il bilancio, ancora provvisorio, anche perché non si conosce l'identità delle ultime due vittime, è di 5 morti e 5 dispersi. Si teme possa ancora salire.
Le prime tre vittime, rimaste sotto i detriti della frana a Fontana, sono state identificate martedì: si tratta di una 76enne e di due 73enni, cittadine germaniche.
A Cevio si lavora senza sosta per aprire ai veicoli leggeri la passerella di Visletto.
In Lavizzara gli abitanti hanno iniziato i primi lavori di ripristino dopo l'ampia distruzione, tra sentimenti di disperazione e speranza.
ll sindaco si è confidato alla RSI: «Dove ricominciare? Non sarà facile. Abbiamo recepito una grandissima solidarietà da parte di tutti gli abitanti».
Il materiale trascinato dalla Maggia ha raggiunto il debarcadero di Locarno, paralizzando la navigazione dei battelli sul Lago Maggiore.
Per la cronaca di martedì 3 luglio potete leggere l'articolo cliccando qui.
La colletta raccolta nelle parrocchie ticinesi dal 13 al14 luglio sarà versata a favore della Vallemaggia
La colletta delle messe del 13 e 14 luglio nelle parrocchie ticinesi sarà per la Vallemaggia.
Lo ha disposto l’amministratore apostolico della diocesi di Lugano, Alain de Raemy, che in una lettera rinnova la vicinanza a chi è stato colpito dal lutto o vive forti disagi per la situazione. La Commissione finanziaria diocesana ha stanziato 20’000 franchi come offerta iniziale.
de Raemy ha anche annunciato di voler tornare in valle nei prossimi giorni per una «visita pastorale di vicinanza».
Passerella di Visletto percorribile dai veicoli di soccorso
La Polizia cantonale comunica che, nell'ambito delle opere per garantire la viabilità in Vallemaggia, questa mattina è stato effettuato il collaudo per il transito di veicoli leggeri sulla passerella, finora percorribile unicamente dai pedoni, parallela al ponte danneggiato di Visletto.
Il risultato è stato positivo e le modifiche, coordinate dallo Stato maggiore regionale di condotta ed effettuate sotto l'egida dell'Ufficio dei servizi di manutenzione stradale del Dipartimento del territorio, permettono ora il transito di mezzi fino a un peso massimo di 3.5 tonnellate, con larghezza massima di 1.8 metri e alla velocità di 10 chilometri orari.
Questo seguendo le istruzioni del personale adibito al disciplinamento dell'accesso alla struttura.
In questo modo saranno facilitati i soccorsi alla popolazione, in particolare il trasporto di beni di prima necessità, di attrezzature per gli interventi nonché del personale degli enti di primo intervento.
Al momento il transito motorizzato è riservato unicamente ai mezzi di soccorso o prioritari autorizzati dallo SMRC.
Attivi i rifornimenti di gasolio
L’Alta Vallemaggia ha bisogno anche di carburante e a poter rifornire la zona colpita dal nubifragio c’è solo la stazione di benzina all’entrata di Cevio.
I camion possono però arrivare fino al ponte di Visletto, che è ormai impraticabile. Per riuscire a portare la benzina dall’altra parte, è stato posato un tubo che attraversa il ponte pedonale, spiega Rudy Vedova, proprietario del distributore.
I camion arrivano fino al ponte, si allacciano al tubo e il gasolio viene travasato in un piccolo camioncino. I rifornimenti sono prioritari per i mezzi di soccorso e chi lavora sul territorio.
Morti migliaia di pesci
I danni causati dal maltempo degli scorsi giorni a un allevamento di pesci di Bignasco sono enormi, indica Bruno Donati, presidente della Società valmaggese di pesca.
«Quando è stato dato l’allarme dei forti temporali ci siamo preoccupati, perché per lo stabilimento prendiamo l’acqua dal fiume Bavona», spiega. Ma non c'è stato niente da fare».
Non è ancora chiaro quanti esemplari siano morti, ma probabilmente degli oltre 80’000 pesci, tra piccoli, medi e riproduttori, non si è salvato molto. «È una catastrofe per tutta la nostra produzione», dice Donati, ma anche per il fiume: «Ci vorranno anni prima che si ristabilisca».
Lanciata la raccolta fondi «Bavona e Lavizzara, ricostruiamo insieme»
La conferenza stampa che ha lanciato mercoledì la raccolta fondi «Bavona e Lavizzara, ricostruiamo insieme» è iniziata, come riferisce la RSI, con un minuto di silenzio e di raccolta per le persone decedute e per quelle ancora disperse dopo l'alluvione in Alta Vallemaggia.
La devastazione è tanta e «ci vorrà molto tempo, lavoro e risorse finanziarie per rendere nuovamente vivibile il territorio», ha detto con la voce quasi rotta dall'emozione la sindaca di Cevio Wanda Dadò.
«Evitiamo lo spopolamento»
«Contiamo sull’aiuto e il sostegno di tutta la valle, delle istituzioni, della Confederazione, del Cantone. Ben sapendo che tutto ciò non sarà sufficiente. Contiamo sulla solidarietà di tutti», ha proseguito Dadò.
Dal canto suo Marzio Della Santa, caposezione degli Enti Locali, ha sottolineato come «ricostruire è una necessità che non è legata soltanto alle esigenze degli abitanti, ma anche al rilancio di queste valli che, in casi come questi, rischiano di subire un ulteriore spopolamento».
Dieci auto trovate nel fiume, oltre 100 case danneggiate
Il capitano della polizia Antonio Ciocco, responsabile dello Stato maggiore di condotta, ha parlato invece della situazione viaria a Cevio, dove per la costruzione di un ponte d'emergenza la tempistica non è ancora nota.
Ciocco ha reso attenti che in linea generale «le strade sono fragili e quindi bisogna evitare spostamenti inutili. Soprattutto per coloro che sono a nord di Visletto».
Dove è possibile, inoltre, si fa la conta dei danni e le case che ne hanno subiti, parzialmente o completamente, sono 110. Sono invece 10 le auto trovate nei fiumi.
Ciocco ha poi parlato del numero verde, lo 0840 112 117, organizzato per segnalare mancati contatti con amici e conoscenti, che è stato chiamato un centinaio di volte, rivolgendo un invito: «Chi è riuscito a mettersi in contatto con i cari lo richiami».
Trovato un quinto cadavere
Poco prima di mezzogiorno la Polizia cantonale ha fatto sapere che nell'ambito delle ricerche effettuate oggi a Riveo, nel greto del fiume Maggia, è stato rinvenuto il cadavere di un'altra persona, che si aggiunge al ritrovamento di ieri nella medesima zona.
La salma è stata localizzata tramite bonifiche sul terreno, coordinate dallo Stato maggiore regionale di condotta ed effettuate da agenti della Polizia cantonale, dai soccorritori del Soccorso alpino svizzero e dalle unità cinofile dell'Alpine Rescue Team.
È stata poi recuperata da un elicottero della Rega. Sono in corso le procedure di riconoscimento per accertare l'identità della persona rinvenuta.
La salma trovata martedì non ancora identificata
Il bilancio, sempre provvisorio, dell'alluvione che si è abbattuta nella notte tra sabato e domenica sull'Alta Vallemaggia, era salito martedì a quattro morti.
Le persone annunciate come scomparse, per ora, rimangono 5. Questo perché le ultime due vittime rinvenute nel fiume Maggia a Riveo, non hanno ancora un nome e non si sa quindi se facciano parte di chi è annunciato come disperso.
Le operazioni di ricerca proseguono.
Ricordiamo che le prime tre vittime, rimaste sotto i detriti della frana a Fontana, sono state identificate martedì: si tratta di una 76enne e di due 73enni, cittadine germaniche residenti nel Land del Baden-Württemberg.
Si lavora celermente per ripristinate il collegamento viario
A quattro giorni dal nubifragio distruttivo cresce però, come constatato dagli inviati della RSI in loco, la voglia di ripartire. Gli sforzi di tutti si stanno concentrando sulle vie di collegamento con il mondo esterno.
Ripristinata sia l'elettricità che la rete di telefonia, ora si sta lavorando sull’adattamento della passerella ciclopedonale a Visletto, per consentire il transito dei veicoli leggeri e non più solo delle biciclette.
Per la posa di un ponte provvisorio da parte dell'esercito ci vorrà più tempo. Prima dovrà essere distrutto quello esistente ma crollato. I lavori in questo senso però non sono anocora iniziati a causa della forte corrente del fiume.
Una volta tolte di mezzo le macerie della struttura in parte spazzata via dall'alluvione, le truppe del genio potranno costruire il ponte d'emergenza in una settimana.
Gli esperti ora non azzardano una tempistica, rimandando a giovedì le possibili previsioni, quando si potrà tratteggiare un quadro più completo della situazione.
In Lavizzara tra dolore e speranza si cerca di ripartire
Intanto in Valle Lavizzara i primi lavori di ripristino dopo l’impatto del nubifragio sono stati iniziati dalla comunità, fra lo sconcerto per i danni e la fiducia nella ricostruzione.
Come ha constatato in loco l'inviato della RSI, la popolazione è impegnata, con grande spirito di resilienza, nei primi lavori di ripristino su un territorio devastato.
Impressionante è la vista delle macerie che rimangono della pista di ghiaccio a Prato Sornico, completamente distrutta. «Mi sento distrutto anch’io, sinceramente», commenta il sindaco di Lavizzara Gabriele Dazio, rammentando che la struttura ha accolto per 50 anni tutti i giovani del distretto e anche di parte del Locarnese. «Fa veramente male».
Un segno di speranza è però dato dai tanti ragazzi al lavoro con le pale e addirittura con le mani. Questo impegno dà fiducia e incoraggia a guardare avanti: «Vedo attorno a me molta gente determinata e convinta che, tutti insieme, riusciremo a ricostruire nel migliore dei modi il nostro comune che è andato in buona parte distrutto», afferma alla RSI il sindaco.
«Dove ricominciare? Non sarà facile»
Non è possibile, per ora, quantificare i danni. Sono «talmente grandi, dice Dazio, che dovremo fare un inventario di tutto quello che è stato distrutto». La devastazione è talmente estesa che «Non abbiamo una cifra, anche perché sarebbe elevatissima».
Poi prosegue: «abbiamo recepito una grandissima vicinanza e solidarietà da parte di tutti», sottolineando lo spirito di umanità che raggruppa la comunità colpita dagli eventi.
Le sfide per il futuro sono enormi, non solo perché la massa di detriti da togliere è davvero immensa, ma anche perché molte aziende snon esistono più sono state letteralmente spazzate via. «Dove ricominciare? Non sarà facile. Il nostro compito è quello di doverci provare e aggiungerei, di doverci anche riuscire» conclude il sindaco di Lavizzara.
Valle Bavona: Fontana distrutto, nessun disastro a San Carlo
In Valle Bavona, il paesello di Fontana non esiste praticamente più. È qui che si sono registrati i tre primi morti, travolti da una colata di detriti gigantesca.
Poco sopra Fontana c'è il villaggio di San Carlo, dove non è praticamente successo nulla. Un altro inviato della RSI si è recato sul posto e vi ha trovato pace, prati verdi e silenzio.
Anche qui, stando alle testimonianze raccolte, ha piovuto, e molto, ma la furia del temporale non ha lasciato dietro di sé la devastazione che si constata invece nella bassa valle, dove invece i danni sono ingenti.
Il villaggio appare indenne, la corrente non è mai mancata. Ma la tristezza per quanto successo in Vallemaggia, quella c’è.
Pochi residenti sono rimasti, il loro numero si può contare sulle dita delle mani, mentre gli altri sono stati sfollati. Chi è ancora in paese è isolato a causa dell’interruzione della strada per via delle frane, ma non è un problema:« Siamo abituati a scendere al piano anche poche volte all'anno. Qui per ora non ci manca nulla», ha detto, in sintesi, un abitante ai microfoni della RSI.
Navigazione difficile sul Lago Maggiore
Intanto il materiale proveniente dall'alluvione nelle valli Lavizzara e Bavona è stato trasportato dalla forza delle acque del fiume fino a Locarno. Dalla foce al debarcadero un tappeto di legname e altri detriti, ancora non quantificati mettere a fuoco, galleggia sull’acqua.
Si naviga a vista nella parte svizzera del Lago Verbano. L’attività dei battelli è pertanto stata fortemente ridotta e, sino a nuovo avviso, la Società Navigazione del Lago di Lugano (che gestisce la circolazione lacustre anche sul Maggiore) opererà solo sulla tratta Ascona - Isole di Brissago - Porto Ronco - Brissago.