Ucraina Zelensky celebra l'indipendenza: «Rappresaglie a Mosca»

SDA

24.8.2024 - 19:00

Il presidente ucraino nel giorno del 33esimo anniversario della dichiarazione d'indipendenza del suo Paese.
Il presidente ucraino nel giorno del 33esimo anniversario della dichiarazione d'indipendenza del suo Paese.
Keystone

L'Ucraina celebra il giorno dell'Indipendenza, dichiarata 33 anni fa dal parlamento dell'allora Repubblica Sovietica, poi confermata col referendum del 1° dicembre successivo.

Oggi, in pieno conflitto, mentre i missili russi ancora cadono e Kiev è impegnata in un'audace sortita nell'oblast di Kursk, il presidente Volodymyr Zelensky, nel rivolgersi ai suoi cittadini, ha rimarcato come, dopo aver scatenato la guerra, la guerra sia «tornata in Russia». «È così che reagisce l'indipendenza, con la rappresaglia, per i nostri civili, i nostri genitori, i nostri figli», ha dichiarato Zelensky.

Il presidente polacco Andrzej Duda e la premier lituana Ingrida Simonyte sono stati poi accolti nella capitale ucraina nel corso di una cerimonia altamente simbolica poiché, oltre ad essere tra i più solidi alleati sin dal primo giorno dell'invasione decisa da Vladimir Putin, tutte e tre le nazioni erano di fatto riunite nella Confederazione Polacco-Lituana, fiorente centro politico ed economico dell'epoca moderna smembrato da Austria, Prussia e Russia nel corso del 1700.

Non solo. Zelensky ha scelto questo giorno per rivelare che, per la prima volta, le forze armate hanno usato «con successo» contro i russi «una classe di armi completamente nuova», un «missile-drone chiamato Palianytsia» interamente fabbricato in Ucraina. In pratica, oltre il danno la beffa, dato che il Palianytsia è sì un tipo di pane cotto al forno, ma storicamente è una parola che viene fatta pronunciare alle sospette spie poiché difficile da pronunciare per i russi.

Appello agli alleati

Zelensky ha poi sottolineato che il nuovo missile-drone 'fatto in casa' è un modo per agire «mentre alcuni partner sono lenti nelle loro decisioni» e ha nuovamente invitato gli alleati a «revocare» le restrizioni sull'uso delle armi. Su X la vicepresidente Kamala Harris e candidata alla Casa Bianca, forte di una convention di successo che sembra aver resuscitato i Democratici, ha assicurato che gli Usa «continueranno essere a fianco all'Ucraina nella sua battaglia per la libertà dall'aggressione russa». Ma le congratulazioni sono arrivate anche dalla maggior parte degli altri alleati, Unione Europea e Nato in testa.

La guerra, in tutto ciò, naturalmente non si ferma. A Kostyantynivka, nell'est, cinque persone sono morte e cinque sono rimaste ferite in seguito a un bombardamento dei russi mentre, dal canto suo, Kiev dice di aver distrutto un deposito di munizioni nell'oblast di Voronezh e minaccia di espandersi ulteriormente nel Kursk.

Certo, nonostante i successi delle ultime settimane la situazione per l'Ucraina, specie nel Donbass, resta precaria e rischia di perdere l'hub strategico di Pokrovsk, nel Donetsk. Quale sia la sua strategia dunque non è del tutto chiara – va bene la zona cuscinetto per proteggere i civili ma appare riduttivo – tanto più che il presidente ha escluso di volersela giocare «come una carta per il dialogo».

L'operazione a Kursk intacca l'indice di gradimento di Putin?

Zelensky sostiene di non poter parlare «apertamente» dell'operazione a Kursk ma uno degli obiettivi è senz'altro far quanti più prigionieri russi possibile per poi scambiarli con i propri detenuti al di là del confine. Un piano che evidentemente sta funzionando: in ben 115 sono tornati a casa nel giorno dell'Indipendenza, con colpo che è anche mediatico.

Ma forse c'è pure un'altra spiegazione all'operazione di Kursk, più sottile. La testata indipendente russa Meduza riferisce infatti che il sito web del Centro russo di ricerca sull'opinione pubblica rivela come l'indice di gradimento di Putin nella settimana dal 12 al 18 agosto sia sceso del 3,5% rispetto alla settimana precedente, raggiungendo il 73,6%.

Sembra nulla ma, sempre secondo l'istituto demoscopico, si tratta di «un calo record» negli indicatori dall'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina da parte delle truppe russe nel febbraio 2022.

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