Guerra in Ucraina Strage di soldati nordcoreani al fronte, mentre Bratislava strizza l'occhio a Mosca

SDA

23.12.2024 - 20:56

La stretta di mano fra il premier slovacco Robert Fico e Vladimir Putin, nell'incontro diplomatico avvenuto il 22 dicembre a Mosca.
La stretta di mano fra il premier slovacco Robert Fico e Vladimir Putin, nell'incontro diplomatico avvenuto il 22 dicembre a Mosca.
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La collaborazione militare fra la Corea del Nord e la Russia si sta intensificando: secondo il «Wall Street Journal», Pyongyang sta aumentando la fornitura di armi a Mosca per la guerra in Ucraina in cambio di denaro e petrolio, consentendo all'armata russa di guadagnare terreno. Dalle immagini satellitari emerge infatti che decine di fabbriche nordcoreane stanno lavorando a pieno regime.

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Con un costo umano che però il leader nordcoreno Kim Jong-un sembra disposto a pagare pur di assicurarsi l'alleanza militare con il presidente russo Vladimir Putin.

Migliaia di soldati nordcoreani inviati in supporto all'esercito russo sarebbero infatti morti o rimasti feriti al fronte, prevalentemente nel Kursk, la regione russa in parte invasa dalle forze di Kiev in estate e che Mosca sta cercando di riconquistare.

Secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che cita «dati preliminari» forniti dal capo delle sue forze armate Oleksandr Syrskyi, le perdite nordcoreane «hanno già superato i 3000» uomini. Ma questo non frena Pyongyang, che starebbe pensando di inviare «altre truppe ed equipaggiamento militare», stando alle parole del leader ucraino.

Mosca e Pyongyang a braccetto, e Zelensky spera in Trump

I servizi segreti militari sudcoreani stimano invece che le perdite siano «più di mille». Ma al di là delle cifre, ha confermato Seul, Kim sta comunque «producendo e consegnando droni autodistruggenti» alla Russia, e fornendo «lanciarazzi da 240 millimetri e cannoni semoventi da 170 millimetri».

A suggellare la cooperazione tra Mosca e Pyongyang, militari nordcoreani potrebbero inoltre essere invitati a sfilare alla parata sulla Piazza rossa il prossimo 9 maggio, nell'ottantesimo anniversario della vittoria sovietica nella Seconda Guerra mondiale.

E mentre Zelensky, come altri, spera che il presidente eletto degli Usa Donald Trump, una volta insediato alla Casa Bianca, possa fermare Putin nonostante l'assistenza nordcoreana, il Cremlino fa sapere che non c'è al momento un'iniziativa concreta per organizzare un incontro tra lo «zar» e il magnate (anche se molti paesi si sarebbero già offerti come sede di un eventuale faccia a faccia).

Fico si schiera

Il presidente ucraino non perdona invece al premier slovacco Robert Fico di aver rotto, dopo il primo ministro ungherese Viktor Orban, il fronte europeo anti-Putin, andando a Mosca. Il primo ministro di Bratislava era spinto dall'urgenza di trovare una soluzione alla questione gas, vista la chiusura dei rubinetti da parte di Kiev prevista a partire dal 31 dicembre (il transito del gas russo in Ucraina si fermerà a partire dal primo gennaio).

Dopo l'incontro, Fico - che ha già interrotto gli aiuti di Bratislava all'Ucraina - ha dichiarato che Putin ha confermato di essere pronto a «continuare a fornire gas all'Occidente e alla Slovacchia».  Questo però, ha proseguito il premier slovacco, sarà «praticamente impossibile dal primo gennaio». 

Ma per Zelensky il premier slovacco «vuole dare una mano a Putin a guadagnare soldi per finanziare la guerra e per indebolire l'Europa».

«Questa assistenza a Putin è immorale», ha tuonato il leader ucraino sulla rete sociale X.

Stretta di mano fra Slovacchia e Russia

Nel dare conto dell'incontro, anche Mosca ha definito «molto complicata» la questione del gas e aggiunto che la situazione «richiede maggiore attenzione».

Ma, ha assicurato il Cremlino, Putin e Fico si sono trovati d'accordo su quanto sia «importante e persino necessario riprendere i legami tradizionali e reciprocamente vantaggiosi tra i loro due paesi, soprattutto nei settori commerciale ed economico».

I due leader «hanno avuto una conversazione approfondita, in un'atmosfera costruttiva. Credo che entrambi siano soddisfatti dei risultati», ha riferito il consigliere di Putin per la politica estera, Yuri Ushakov. Con buona pace di Zelensky.