«Le cose devono cambiare»I genitori di Muriel Furrer parlano pubblicamente per la prima volta dopo la morte della figlia
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23.12.2024 - 16:22
Per la prima volta dopo la morte di Muriel Furrer ai Campionati mondiali di Zurigo, i genitori della ciclista hanno parlato con i media. Criticano i responsabili e chiedono l'uso costante dei tracker.
23.12.2024, 16:22
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La 18enne junior Muriel Furrer è rimasta uccisa in un incidente ai Campionati mondiali di ciclismo di Zurigo.
I suoi genitori hanno condiviso per la prima volta pubblicamente la loro versione della storia.
Parlano del loro dolore e criticano gli organizzatori per non aver tracciato tutti i corridori e per aver trovato la figlia solo 90 minuti dopo l'incidente.
La tragica morte della giovane ciclista Muriel Furrer ai Campionati del Mondo di Zurigo ha scosso il mondo dello sport. Per la prima volta dopo l'incidente, i suoi genitori si sono espressi pubblicamente, attraverso un'intervista rilasciata alla piattaforma sportiva «The Athletic» (che appartiene al «New York Times»).
Christine e Reto Furrer hanno ricevuto un giornalista nella loro casa di Egg, nel Canton Zurigo, esprimendo la loro visione riguardo alla tragedia che ha coinvolto la loro figlia.
Perché la geolocalizzazione delle cicliste non era controllata?
L'incidente è avvenuto su un percorso che Muriel conosceva bene, il che rende la perdita ancora più difficile per la famiglia.
Descrivendo la fatidica discesa in cui Muriel è caduta in condizioni di bagnato ed è stata ritrovata solo dopo 90 minuti, il padre Reto sostiene che se i soccorsi fossero arrivati prima, sua figlia avrebbe avuto maggiori possibilità di sopravvivere.
Per questo, sottolineano i genitori, è necessario che i corridori siano monitorati tramite i sistemi di localizzazione durante la gara, il che potrebbe prevenire tragedie simili. Da notare che il giorno della tragedia Muriel Furrer indossava un dispositivo GPS, ma questo serviva unicamente a fini televisivi, e non di prevenzione.
Cambiamenti necessari
Christine e Reto hanno quindi espresso la loro perplessità sull'impossibilità di tracciare gli atleti, quando persino durante gli allenamenti potevano monitorare la posizione di Muriel.
Durante la gara, i genitori hanno atteso invano informazioni sulla situazione della figlia. Solo più tardi, quando le altre atlete avevano tagliato ormai il traguardo, hanno ricevuto la notizia che il localizzatore di Muriel aveva trasmesso una posizione nella foresta sopra Küsnacht. Ma i soccorsi sono arrivati troppo tardi.
La famiglia ha accettato di rilasciare l'intervista nell'intento di smuovere le regolamentazioni attraverso la loro denuncia. «Spero che in futuro ci saranno dei cambiamenti», ha dichiarato Reto.
La redazione ha scritto questo articolo con l'aiuto dell'AI.