Arrivano smentite e reazioni Macron crea il caos: «Non è escluso in futuro un invio di truppe in Ucraina»

ATS / sam

27.2.2024 - 07:18

Il presidente francese Emmanuel Macron non esclude l'invio di truppe in Ucraina.
Il presidente francese Emmanuel Macron non esclude l'invio di truppe in Ucraina.
Keystone

Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto ieri sera, al termine della Conferenza di Parigi sull'Ucraina, che l'invio di truppe occidentali in futuro non può «essere escluso». Una frase che non è passata inosservata, ma soprattutto che ha trovato delle smentite e diverse altre reazioni.

«Faremo tutto quello che c'è da fare affinché la Russia non possa vincere questa guerra», ha detto Macron, aggiungendo che «per raggiungere quest'obiettivo, tutto è possibile» e l'invio di truppe occidentali, in futuro, non può «essere escluso».

Il presidente francese ha anche annunciato la nascita di una «coalizione» per fornire «missili e bombe di media e lunga gittata» a Kiev. Macron ha affermato che «la priorità delle priorità è la questione delle munizioni» e «tutti i missili e bombe a media e lunga gittata che sono estremamente importanti per gli ucraini».

«Abbiamo oggi 8 coalizioni con diverse capacità che funzionano» ha detto ancora, aggiungendo di voler creare «una nona coalizione». Tale coalizione sarà incaricata degli «attacchi in profondità, per i missili e le bombe a media e lunga gittata. Organizzeremo questa coalizione a cominciare da questa sera».

Le Pen: «Gravi le parole di Macron»

Dura la reazione della rivale dell'estrema destra Marine Le Pen: «Non so se tutti si rendono conto della gravità di dichiarazioni del genere. Emmanuel Macron gioca alla guerra con la vita dei nostri figli, di cui parla con tanta incoscienza. Ma si tratta della pace o della guerra nel nostro paese», come scrive in un tweet su X.

Critiche alle parole di Macron anche dalla parte opposta dello scacchiere politico francese: «La guerra contro la Russia sarebbe una follia», ha commentato sui social il leader de La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, parlando di frasi «irresponsabili» del capo dello Stato.

Una possibilità che trova diverse opposizioni anche fuori dalla Francia

Ha voluto rispondere alle dichiarazioni del presidente francese Macron anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, che all'Associated Press ha spiegato: «Gli alleati della Nato stanno fornendo un sostegno senza precedenti all'Ucraina. Lo facciamo dal 2014 e lo abbiamo intensificato dopo l'invasione su larga scala» da parte della Russia. «Ma non ci sono piani per truppe da combattimento della Nato sul terreno in Ucraina».

Anche un funzionario della Casa Bianca ha confermato alla Reuters, come riporta sul suo sito, che gli Stati Uniti non hanno intenzione di inviare truppe a combattere in Ucraina e che non ci sono nemmeno piani per inviare truppe della Nato a combattere nel Paese.

Dello stesso avviso anche il primo ministro svedese Ulf Kristersson, che ha escluso per ora l'invio di truppe in Ucraina affermando che al momento non è una questione rilevante per la Nato.

In un'intervista all'emittente pubblica svedese SVT, Kristersson, citato da Le Monde, ha affermato: «Al momento siamo impegnati a inviare attrezzature avanzate all'Ucraina in diversi modi», aggiungendo che «non c'è richiesta» da parte ucraina di truppe, quindi la «questione non è attuale».

Il Cremlino: «Conflitto inevitabile se la Nato manda truppe a Kiev»

E non è mancata nemmeno la reazione della Russia. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che un conflitto militare diretto tra la Nato e la Russia sarebbe «inevitabile» se soldati di Paesi occidentali dovessero essere inviati in Ucraina. Lo riporta la Tass.

«In questo caso, non dobbiamo parlare di probabilità, ma di inevitabilità, ed è così che la valutiamo», ha detto Peskov secondo l'agenzia di stampa ufficiale russa rispondendo a una domanda su come il Cremlino valuti la probabilità di un conflitto diretto tra la Nato e la Russia in caso di invio di truppe occidentali in Ucraina.

Peskov ha poi risposto a una domanda su uno scambio che secondo una collaboratrice di Alexei Navalny era in fase finale per ottenere la liberazione dell'oppositore: «Non ne so nulla, non ho alcuna informazione al riguardo», ha detto secondo Interfax.

ATS / sam