Guerra in Ucraina I difensori di Mariupol: «Potrebbero essere le nostre ultime ore»

SDA

20.4.2022 - 07:09

La distruzione a Mariupol
La distruzione a Mariupol
KEYSTONE/AP/Alexei Alexandrov

Quelli che stiamo vivendo «potrebbero essere i nostri ultimi giorni, le nostre ultime ore» di vita: lo afferma su Facebook un ufficiale dei militari ucraini assediati a Mariupol, invitando la comunità internazionale a «estrarli» dall'acciaieria di Azovstal.

«Il nemico è dieci volte più numeroso di noi», dichiara Serguiy Volyna, comandante della 36ma brigata della marina nazionale, trincerato nel vasto complesso siderurgico di Azovstal a Mariupol, assediato dalle forze russe.

«Facciamo appello a tutti i leader mondiali e li preghiamo di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di un Paese terzo», aggiunge il militare.

Secondo il comandante Volyna, l'esercito russo ha «il vantaggio nell'aria, nell'artiglieria, nelle forze di terra, nell'equipaggiamento e nei carri armati. Difendiamo solo un punto, la fabbrica Azovstal, dove oltre ai soldati ci sono anche i civili che sono diventati vittime di questa guerra», prosegue il militare ucraino.

Nuovo ultimatum

La Russia ha dato un altro ultimatum in scadenza oggi alle 13 ora svizzera, invitato gli ultimi difensori della città di Mariupol a porre fine alla loro «insensata resistenza» e promettendo che «la vita sarà salvata» ai combattenti ucraini trincerati nel complesso Azovstal se si arrenderanno.

«L'uccisione mirata di civili e la distruzione di edifici residenziali con tutti i tipi di armi, comprese quelle vietate dalle convenzioni internazionali: questo è proprio il marchio di fabbrica dell'esercito russo e questo marcherà davvero la Federazione Russa come la fonte del male», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo ultimo videomessaggio.

«L'esercito russo rimarrà per sempre descritto nella storia come il più barbaro e disumano del mondo», ha rimarcato il leader dell'Ucraina citato dai media internazionali.

«Gli appelli ad accettare una tregua umanitaria non sono sinceri»

«La situazione a Mariupol rimane invariata, la più grave possibile. L'esercito russo sta bloccando qualsiasi tentativo di organizzare corridoi umanitari e salvare il nostro popolo».

«Gli occupanti – continua Zelensky – stanno cercando di effettuare la deportazione o addirittura la mobilitazione dei residenti locali che sono caduti nelle loro mani. Il destino di decine di migliaia di residenti di Mariupol che erano stati trasferiti nel territorio controllato dalla Russia è sconosciuto».

Per la Russia gli appelli ad accettare una tregua umanitaria in Ucraina non sono «sinceri e puntano solo a far arrivare agli ucraini più droni, più missili anticarro e altri armi», ha detto il vice rappresentante della Russia all'Onu, Dmitry Polyansky, dopo che il segretario generale Antonio Guterres aveva chiesto quattro giorni di tregua in occasione della Pasqua ortodossa.