Partigiani ucrainiSulla vita e sulla morte nei territori occupati
Di Philipp Dahm
31.7.2022
Il manuale dei partigiani ucraini
Dei soldati parlano con una donna il 12 maggio a Mariupol: i soldati russi non devono combattere contro la resistenza ucraina solo fisicamente. I partigiani usano anche l'offensiva psicologica. Attenzione: tra questi manifesti propagandistici ve ne sono alcuni che mostrano in modo grafico la morte dei russi.
Immagine: EPA
Un'immagina da Kherson, condivisa il 18 maggio: «Preparatevi! Conosciamo l'itinerario delle vostre pattuglie! Kherson è ucraina!»
Immagine: @pravda-gherashchenko
Un'immagine da Melipotol, condivisa il 6 giugno: «Russo, devi sapere, che le forze armate ucraine sono vicine. Di te sarà fatta carne macinata».
Immagine: u/trufflemayo
Un'immagine da Kherson, condivisa l'8 giugno: «Troveremo ogni creatura che tortura il nostro popolo nelle cantine, che ha dato fuoco a razzi o artiglieria. Non troverete mai pace nella nostra terra. Morte agli oppressori».
Immagine: u/imkara92
Un'immagine da Melitopol, condivisa il 9 giugno: «Russi, preparatevi! Partigiani fuori di testa vi stanno venendo a prendere»!
Immagine: u/trufflemayo
Un'immagine da Melitopol, condivisa il 13 giugno: «Abitanti di Melitopol non guardate i messaggi russi! L'Ucraina combatte ancora! Il 24 maggio l'Ucraina riceve lo status di aspirante UE».
Immagine: u/PanEuropeanism
Un'immagine da Kherson, condivisa il 15 giugno: «Saluti dai partigiani ucraini a Kherson. È troppo tardi per scappare. Rostow – 558 km. Forze armate ucraine – 10 km. Kherson è ucraina».
Immagine: u/eldashev
Un'immagine da Kherson, condivisa il 21 giugno: «Le forze armate ucraine sono vicine».
Immagine: u/TotalSpaceNut
Un'immagine da Sinferopol, condivisa il 21 giugno: «Razzisti, da 8 anni e 3 mesi gli abitanti della Crimea aspettano le forze armate ucraine. Noi aspettiamo la controffensiva e la liberazione della Crimea dai razzisti. Da 8 anni e 3 mesi ci siamo preparati. Abbiamo armi e sappiamo dove siete».
Immagine: @AllDigitsbiz
Un'immagine dalla Crimea, condivisa il 23 giugno: «Gas e piattaforme petrolifere sono solo l'inizio. Aspettate di più».
Immagine: Yuri Mysyagin
Un'immagine da Melitopol, condivisa il 28 giugno: «Russi, come potete dormire la notte? Abbiamo accoltellato già più di 300 dei vostri commilitoni. I partigiani non dormono la notte. Danno la caccia».
Immagine: @AllDigitsbiz
Il manuale dei partigiani ucraini
Dei soldati parlano con una donna il 12 maggio a Mariupol: i soldati russi non devono combattere contro la resistenza ucraina solo fisicamente. I partigiani usano anche l'offensiva psicologica. Attenzione: tra questi manifesti propagandistici ve ne sono alcuni che mostrano in modo grafico la morte dei russi.
Immagine: EPA
Un'immagina da Kherson, condivisa il 18 maggio: «Preparatevi! Conosciamo l'itinerario delle vostre pattuglie! Kherson è ucraina!»
Immagine: @pravda-gherashchenko
Un'immagine da Melipotol, condivisa il 6 giugno: «Russo, devi sapere, che le forze armate ucraine sono vicine. Di te sarà fatta carne macinata».
Immagine: u/trufflemayo
Un'immagine da Kherson, condivisa l'8 giugno: «Troveremo ogni creatura che tortura il nostro popolo nelle cantine, che ha dato fuoco a razzi o artiglieria. Non troverete mai pace nella nostra terra. Morte agli oppressori».
Immagine: u/imkara92
Un'immagine da Melitopol, condivisa il 9 giugno: «Russi, preparatevi! Partigiani fuori di testa vi stanno venendo a prendere»!
Immagine: u/trufflemayo
Un'immagine da Melitopol, condivisa il 13 giugno: «Abitanti di Melitopol non guardate i messaggi russi! L'Ucraina combatte ancora! Il 24 maggio l'Ucraina riceve lo status di aspirante UE».
Immagine: u/PanEuropeanism
Un'immagine da Kherson, condivisa il 15 giugno: «Saluti dai partigiani ucraini a Kherson. È troppo tardi per scappare. Rostow – 558 km. Forze armate ucraine – 10 km. Kherson è ucraina».
Immagine: u/eldashev
Un'immagine da Kherson, condivisa il 21 giugno: «Le forze armate ucraine sono vicine».
Immagine: u/TotalSpaceNut
Un'immagine da Sinferopol, condivisa il 21 giugno: «Razzisti, da 8 anni e 3 mesi gli abitanti della Crimea aspettano le forze armate ucraine. Noi aspettiamo la controffensiva e la liberazione della Crimea dai razzisti. Da 8 anni e 3 mesi ci siamo preparati. Abbiamo armi e sappiamo dove siete».
Immagine: @AllDigitsbiz
Un'immagine dalla Crimea, condivisa il 23 giugno: «Gas e piattaforme petrolifere sono solo l'inizio. Aspettate di più».
Immagine: Yuri Mysyagin
Un'immagine da Melitopol, condivisa il 28 giugno: «Russi, come potete dormire la notte? Abbiamo accoltellato già più di 300 dei vostri commilitoni. I partigiani non dormono la notte. Danno la caccia».
Immagine: @AllDigitsbiz
Nei territori occupati si forma la resistenza. Con la forza bruta o i manifesti propagandistico-psicologici, gli ucraini rendono la vita difficile agli occupanti russi. Kiev ha persino pubblicato un manuale per i partigiani.
Di Philipp Dahm
31.07.2022, 10:12
Di Philipp Dahm
È il primo grande attacco della guerriglia: a fine maggio, tre persone rimangono ferite per l'esplosione di un'autobomba nell'occupata Melitopol. Il 7 giugno una bomba esplode in un caffè di Kherson, sempre più frequentato dai russi. E poi ci sono i tanti attentati a coloro che collaborano con gli occupanti.
Il 22 maggio, Andrij Schewtschik è stato gravemente ferito in un attentato dinamitardo. È il governatore di Enerhodar nell'oblast di Zaporizhia, dove si trova la più grande centrale nucleare d'Europa. Il 22 giugno, Olexij Kowaljow è sopravvissuto all'esplosione di un'autobomba a Kherson. Il 33enne politico ucraino è stato accusato dalla sua stessa parte di collaborare con il Cremlino.
Another assassination in Kherson, this time Dmytro Savluchenko, a Ukrainian collaborating with Russia as part of the occupation authority was killed by a car bomb. pic.twitter.com/jS6YjfBg8x
Due giorni dopo, Dmytro Savluchenko, un impiegato dell'amministrazione dell'occupazione russa, è stato meno fortunato quando la sua macchina è esplosa. Più di recente, il 7 luglio, è stato colpito l'ucraino Serhii Tomko, nominato dai russi capo della polizia di Nowa Kakhovka: gli hanno sparato nella sua auto.
Vladimir Putin ha un problema: il suo esercito ha conquistato più del 20% del territorio ucraino, ma non può dormire sugli allori perché i residenti stanno reagendo. La resistenza ha molte facce: a volte è sanguinosa, a volte è psicologica, ad esempio con i poster (vedi galleria di immagini sopra). «Sono ovunque», ha detto al «Telegraph» un diciottenne di Kherson. «Ci dà speranza».
Come cambia la vita nei territori occupati
Le proteste aperte sono diventate più rare nei territori occupati perché la Russia non perde tempo una volta che questi sono stati conquistati. La vita della popolazione è sconvolta: chi vive nelle campagne del Donbass ha bisogno di un permesso per poter uscire dall'insediamento. Solo chi ha un nuovo passaporto, può circolare liberamente.
Lo stesso vale per coloro che vogliono richiedere prestazioni statali. Il problema: gli uomini in età militare delle sedicenti repubbliche di Donetsk e Luhansk sono immediatamente arruolati quando cambiano le loro carte d'identità. Il risultato: nel Donbass si vedono «soprattutto donne» nelle città. Chi riesce, paga 1.500 dollari per essere introdotto di nascosto nella parte ucraina del fronte.
Chi resta, è preoccupato. Il rublo è una nuova valuta nei territori occupati e il provider di telefonia mobile è ora in russo. La fornitura di acqua, energia e cibo e l'accesso a internet o agli sportelli automatici sono in gran parte interrotti. Gli insegnanti devono completare la formazione in Russia per continuare a lavorare dopo settembre.
«I rapimenti accadono molto spesso»
Chiunque sia sospettato di essere nella resistenza non ha nulla di cui ridere. Un anonimo ha dichiarato al «Telegraph» di essere stato arrestato in connessione ad un attacco, picchiato e imprigionato per tre giorni prima di essere rilasciato dopo aver registrato un video di propaganda.
«I rapimenti accadono molto spesso», dice una sua vicina. «Rapiscono le persone che partecipano alle manifestazioni, i volontari o i combattenti». I sospettati sono quindi rinchiusi localmente negli scantinati e maltrattati o portati in delle prigioni speciali in Crimea.
A chi viene rapito, stando a diverse fonti, è concesso un processo breve. Il leader partigiano Volodymyr Zhemchugov riferisce in un'intervista di una famiglia partigiana di rom del villaggio di Vasylkivtsi nell'oblast di Zaporizhia. «Avevano pistole e in febbraio/marzo hanno attaccato i russi, sparato, fatto saltare in aria i camion». Ma poiché utilizzavano linee telefoniche aperte, sono stati catturati e uccisi.
Il manuale del partigiano
Secondo Zhemchugov, almeno 250 persone sono state arrestate o rapite nella sola oblast di Kherson con l'accusa di lavorare con i partigiani. Anche piccole azioni come attaccare dei nastri gialli ai lampioni possono causare molti problemi.
Per sostenere la popolazione nella resistenza agli occupanti, a marzo Kiev ha creato un sito web corrispondente, gestito dalle Special Operations Forces delle forze armate. C'è anche un manuale di dieci pagine intitolato «Resistenza civile nei territori occupati».
Le misure proposte nel manuale riguardano gruppi di persone molto diversi. I sacerdoti dovrebbero assumere degli incarichi presso l'ufficio postale per tenersi in contatto con i parrocchiani. I medici dovrebbero prescrivere quanti più farmaci possibile per aumentare le scorte di farmaci della resistenza. E i funzionari dovrebbero, nella migliore delle ipotesi, ripetutamente «fraintendere» gli ordini e «porre infinite domande».
La lista della morte della resistenza
I civili possono provocare il caos attivando regolarmente allarmi antincendio, intasando i bagni pubblici o spegnendo le lampadine. I suggerimenti su come sabotare l'elettronica, le macchine o le catene di montaggio sono più tangibili. «La guerriglia ucraina contro la Russia è ormai in pieno svolgimento», titola la rivista militare «19FortyFive».
⚡️An adviser to the mayor of Mariupol, Petro Andriushchenko, said that local partisans set fire to the 'Satellit' plant to prevent the Russians from taking out equipment. pic.twitter.com/0ssEb33BE5
I partigiani svolgono un ruolo militare? No e sì. Le loro azioni individuali non indurranno i russi ad arrendersi, ma la prospettiva di essere attaccati in qualsiasi momento lega le loro forze. Da un lato, in vista delle truppe che devono essere schierate per mantenere la sicurezza interna, e dall'altro, i loro attacchi stanno dando sui nervi ai soldati russi.
Kherson partisans say they will stop the Russian referendum
"We'll block the buildings & fight in the streets. We will not surrender a parcel of our land, [collaborators] are on our kill lists"
I partigiani scoraggiano anche potenziali collaboratori, ad esempio quando si tratta di organizzare referendum sull'indipendenza. «Bloccheremo gli edifici, combatteremo per le strade», ha annunciato un militante ucraino a Kherson, dove è prevista una simile votazione. «Chiunque sia collegato a questo è sulla nostra lista della morte».