Guerra in Medio OrienteStati Uniti determinati: «Un accordo ora per la tregua tra Israele e Hamas»
nide
1.5.2024 - 23:40
Gli Stati Uniti sono determinati a far sì che Israele e Hamas concludano «ora» un accordo di tregua associato al rilascio degli ostaggi.
nide
01.05.2024, 23:40
02.05.2024, 09:05
SDA
Lo ha dichiarato oggi il Segretario di Stato Antony Blinken, invitando il movimento palestinese ad accettare la «proposta molto buona» messa sul tavolo.
«Siamo determinati a raggiungere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi e ad ottenerlo ora. E l'unica ragione per cui non accadrà è Hamas», ha dichiarato Blinken a Tel Aviv, incontrando il presidente israeliano Isaac Herzog.
«C'è un'ottima proposta sul tavolo in questo momento. Hamas deve dire di sì», ha poi dichiarato Blinken ai manifestanti israeliani contrari alla guerra nella striscia di Gaza, che lo hanno accolto calorosamente.
Ieri, Blinken aveva già esortato Hamas ad accettare «senza ulteriori ritardi» la proposta «straordinariamente generosa» di Israele. Al termine di un incontro odierno con il Segretario di Stato americano, il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha sottolineato che il Primo Ministro israeliano ha ora il testimone.
Benjamin «Netanyahu non ha scuse politiche per non concludere un accordo per il rilascio degli ostaggi», ha dichiarato su X, «ha una maggioranza nella Nazione, una maggioranza nella Knesset e, se necessario, farò in modo che abbia una maggioranza nel governo».
Il destino degli ostaggi
I mediatori – Egitto, Qatar e Stati Uniti – attendono ancora oggi che Hamas risponda all'ultima bozza di offerta di tregua, che prevede una pausa nell'offensiva israeliana e il rilascio dei detenuti palestinesi in cambio della liberazione degli ostaggi rapiti durante l'attacco del 7 ottobre nel sud di Israele.
Hamas chiede un cessate il fuoco «permanente» prima di poter raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi, cosa che Israele si è sempre rifiutato di fare fino ad ora, insistendo sulla sua determinazione a condurre un'offensiva di terra a Rafah, nel sud della striscia di Gaza, considerata l'ultima roccaforte di Hamas e dove attualmente sono ammassati 1,5 milioni di palestinesi, la maggior parte dei quali sfollati a causa della guerra.
In occasione di un incontro odierno con Netanyahu a Gerusalemme, Blinken ha ribadito l'opposizione degli Stati Uniti a un'offensiva su Rafah, stando a quanto comunicato da un portavoce del Dipartimento di Stato.
Il premier israeliano aveva asserito ieri che «con o senza un accordo di tregua», l'esercito israeliano sarebbe entrato a Rafah, nonostante l'opposizione della comunità internazionale, preoccupata per la sorte della popolazione civile palestinese.
Secondo il portavoce americano, Blinken ha anche fatto presente a Netanyahu «l'importanza di mantenere e accelerare» i progressi compiuti, sotto la pressione americana, nel far arrivare gli aiuti nella striscia di Gaza, dove le Nazioni Unite avvertono di un'imminente carestia dovuta alla carenza di cibo.