Slovacchia È positiva la prognosi per il premier Fico, l'attentatore si dichiara colpevole

SDA

18.5.2024 - 19:30

La polizia scorta un uomo ritenuto sospettato dell'attentato di mercoledì al primo ministro slovacco Robert Fico.
La polizia scorta un uomo ritenuto sospettato dell'attentato di mercoledì al primo ministro slovacco Robert Fico.
KEYSTONE

Tre giorni dopo l'attentato che avrebbe potuto costargli la vita, è positiva la prognosi del primo ministro slovacco Robert Fico. Ma il leader populista resta in terapia intensiva nell'ospedale Roosvelt di Banska Mistrica, nel centro della Repubblica.

Nelle stesse ore in cui si diramava il nuovo bollettino medico, il 71enne che ha sparato a sangue freddo mercoledì scorso mentre tendeva la mano al premier per farsi notare, è comparso davanti al tribunale speciale di Pezinok, dove ha dichiarato di essere colpevole.

Per lui è stato disposto il carcere cautelare: gli inquirenti ritengono che il suo profilo faccia pensare «a un pericolo di fuga e alla possibile reiterazione dell'attività criminale».

E per il suo gesto – ha esploso ben cinque colpi di cui quattro hanno centrato Fico provocando «due ferite leggere, una media e una grave», come ha fatto sapere il governo – rischia da 25 anni all'ergastolo.

«Le sue condizioni sono ancora molto gravi»

Anche oggi è stato il premier ad interim Robert Kalinak, ministro della difesa e grande amico di Fico, a prendere la parola per l'esecutivo: «Non penso che il premier possa essere portato a Bratislava nei prossimi giorni, le sue condizioni sono ancora molto gravi».

Anche se l'operazione di ieri (la seconda dopo il primo intervento cui è stato sottoposto a ridosso dell'agguato, durato cinque ore) ha fatto sì che la prognosi potesse diventare positiva, stando a quanto riferito dai medici.

«Se i proiettili lo avessero preso solo un paio di centimetri più in alto, avrebbero centrato il fegato del premier», ha spiegato ancora il politico che adesso assumerà la guida del Paese.

E che ha già rifiutato di partecipare alla tavola rotonda proposta dal presidente designato Peter Pellegrino e dalla uscente Zuzana Kaputova, mettendo a rischio quella tregua di cui la Repubblica, da tempo precipitata in un clima incandescente, avrebbe decisamente bisogno.

«Questo governo di errori ne ha fatti tanti»

Gli slovacchi continuano a sgranare gli occhi sull'accaduto e purtroppo anche a litigare. «Una tragedia orribile. Certo che sto col nostro premier. Questi altri vogliono gli Stati uniti d'America qui! Io sono a favore del governo», spiega un giovane sulla trentina in un noto pub della città vecchia, dove trascorre la serata con gli amici. Il suo gruppo condivide.

Ma c'è chi storce il naso e fa capire di non essere affatto d'accordo: «La violenza non è mai giustificabile. Però questo governo di errori ne ha fatti tanti e sta infiammando il Paese», reagisce una donna, seduta a un tavolo poco distante.

La musica è alta – sempre in tutto il paese, dai taxi ai locali, e per lo più è in lingua inglese – e la vita va avanti a Bratislava, dove peraltro dal giorno dell'attentato si sono fermate le manifestazioni: l'opposizione ha rinunciato a quella programmate proprio per favorire una – difficilissima – distensione.

Il profilo dell'attentatore fa discutere

Fa discutere anche il profilo dell'aggressore, alla luce delle diverse impressioni circolate su di lui. Il sito Seznam.cz di Levice ne ha riportate diverse e in contrasto fra loro.

«Un uomo gentile, simpatico, educato, alla mano. Un sognatore così sorridente. L'ultima persona che avrei immaginato potesse tentare di uccidere il premier», per Jozef Sajtlava, 66 anni, vicino di casa dell'attentatore.

Ma c'è anche chi riferisce di averne sempre avuto soggezione: «Ogni volta che lo vedevo, lo evitavo. Quando mi passava accanto, preferivo aggirarlo. Aveva una specie di follia negli occhi», racconta la 24enne Anezka Predmestska. Secondo altri media locali l'attentatore in passato si era impegnato politicamente contro Fico.

E la televisione Markíza ha scritto che l'uomo aveva protestato alla fine di aprile contro il governo in una riunione a Dolna Krupa, vicino a Trnava. Il quotidiano DennikN ha riferito, citando il giornalista investigativo ungherese Szabolcs Panyi, che l'uomo si era incontrato in passato col gruppo filorusso Coscritti slovacchi, organizzato secondo le regole militari.

Nel 2016, secondo il giornale, hanno condiviso una foto su Facebook che mostra anche l'attentatore. Ma la polizia ha ridimensionato: «Ha partecipato in passato ad azioni dei paramilitari, ma non faceva parte di alcuna frangia estremista».

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