Crisi di Governo Salvini: «La Lega non ha paura», Renzi: «Siamo felici che finisca» 

ATS

20.8.2019 - 17:09

Matteo Salvini durante il suo intervento in Senato
Matteo Salvini durante il suo intervento in Senato
Source: KEYSTONE/AP/GREGORIO BORGIA

Matteo Salvini ha replicato alle annunciate dimissioni di Giuseppe Conte dichiarando che: «Rifarei tutto quello che ho fatto (...) Non ho paura del giudizio degli italiani». Matteo Renzi dal canto suo ha affermato che «Sarebbe facile assistere allo spettacolo sorridendo ma la situazione impone un surplus di responsabilità».

«Se qualcuno da settimane, se non da mesi, pensava a un cambio di alleanza, molliamo quei rompipalle della Lega e ingoiamo il Pd, non aveva che da dirlo. Noi non abbiamo paura». L'ha detto il vicepremier Matteo Salvini in Aula al Senato.

«Rifarei tutto quello che ho fatto", ha aggiunto il ministro degli Interni. "Non ho paura del giudizio degli italiani».

Anche se «la via maestra è quella delle elezioni, perché niente e nessuno meglio del popolo italiano potrà giudicare», la Lega «non ha paura di andare avanti e concludere il percorso» di riforme del governo. «Volete tagliare i parlamentari e poi andare a votare? Ci siamo», ha detto Salvini.

Renzi: «Avete fallito»

«Sarebbe facile assistere allo spettacolo sorridendo ma la situazione impone un surplus di responsabilità. Lei oggi presidente del consiglio si dimette ed il governo che lei ha definito populista ha fallito», ha detto Matteo Renzi in aula al Senato.

«L'Ue ci dice che l'esperimento populista funziona in campagna elettorale ma meno bene quando si tratta di governare», ha aggiunto.

Poi rivolto a Matteo Salvini, l'ex premier e senatore del Pd ha precisato: «Lei ha fatto il governo con il 17% non con il 51, ma questo governo ha fallito anche per sua responsabilità. Prima lo ammettete e prima si può voltare pagina».

«Serve un governo non perchè noi ci vogliamo tornare ma perchè l'aumento dell'Iva porta alla crisi dei consumi». «Siamo felici che l'esperienza populista finisca, daremo il nostro contributo perché a pagare per la vostra crisi non siano le famiglie e i consumatori», ha concluso.

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