Guerra in Ucraina Putin: «L'obiettivo di proteggere il Donbass sarà raggiunto»

ATS / sam

12.4.2022 - 12:10

Il presidente russo Vladimir Putin.
Il presidente russo Vladimir Putin.
Mikhail Klimentyev/Pool Sputnik Cremlino/AP/dpa

Il presidente russo Vladimir Putin non ha dubbi sul fatto che il «nobile» obiettivo di proteggere il Donbass verrà raggiunto.

«Questo è quello che accadrà. Non ci sono dubbi. Gli obiettivi sono perfettamente chiari e sono nobili», ha sottolineato Putin parlando ai lavoratori dell'industria spaziale al Cosmodromo di Vostochny.

«Il principale obiettivo è aiutare le persone nel Donbass, che noi abbiamo riconosciuto. E lo dovevamo fare perché le autorità di Kiev, incoraggiate dall'Occidente, si rifiutavano di attuare gli accordi di Minsk per una risoluzione pacifica dei problemi del Donbass», ha aggiunto.

Putin ha anche detto che la Russia «è pronta a cooperare con tutti i partner che lo desiderano» e «non ha intenzione di chiudersi». «Non abbiamo intenzione di chiuderci», ha assicurato il presidente russo. «Nel mondo moderno è totalmente impossibile isolare rigorosamente qualcuno e completamente impossibile isolare un Paese così grande come la Russia. Quindi lavoreremo con i partner che vogliono interagire».

A Mosca armi dall'Iraq attraverso reti di contrabbando

«La Russia sta ricevendo munizioni e hardware militare provenienti dall'Iraq per il suo sforzo bellico in Ucraina con l'aiuto delle reti di contrabbando di armi iraniane, secondo i membri delle milizie irachene sostenute dall'Iran e i servizi segreti regionali». Lo scrive il Guardian.

«Lanciarazzi RPG e missili anticarro, così come sistemi lanciarazzi di progettazione brasiliana», sarebbero stati «spediti in Russia dall'Iraq», afferma il media britannico.

«Un sistema missilistico Bavar 373 di fabbricazione iraniana, simile al russo S-300, è stato anche donato a Mosca dalle autorità di Teheran, che hanno anche restituito un S-300, secondo una fonte che ha aiutato a organizzare il trasporto».

«L'utilizzo del traffico di armi segnerebbe un drammatico cambiamento nella strategia russa, dato che Mosca è costretta ad appoggiarsi all'Iran, suo alleato militare in Siria, in seguito alle nuove sanzioni innescate dall'invasione in Ucraina» e «gli sviluppi hanno anche enormi implicazioni per la direzione e il volume degli scambi nel traffico internazionale di armi», scrive ancora il Guardian.

Kiev: «Possibili armi al fosforo a Mariupol, verifichiamo»

A Mariupol potrebbero essere state usate «munizioni al fosforo». Lo ha detto la vice ministra della difesa ucraina Hanna Malyar, secondo quanto riportano i media internazionali, spiegando che i dati preliminari suggeriscono che si tratti di armi al fosforo, ma precisando che però le verifiche sono ancora in corso.

«C'è una teoria secondo cui potrebbero essere munizioni al fosforo», ha detto Malyar in un'intervista televisiva. «Più tardi seguiranno informazioni ufficiali», ha aggiunto.

Zelensky: «Torture, stupri su minori e nuove fosse comuni»

«Nelle aree occupate liberate dell'Ucraina il lavoro continua per registrare e indagare sui crimini di guerra commessi dalla Russia. Quasi ogni giorno vengono trovate nuove fosse comuni. Migliaia di vittime, centinaia di casi di brutali torture. Si trovano ancora cadaveri nei tombini e negli scantinati. Corpi legati e mutilati. Centinaia di orfani, almeno centinaia di bambini, sono stati denunciati centinaia di stupri, tra cui ragazze minorenni e bambini molto piccoli e persino neonati». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky parlando al Parlamento lituano, secondo quanto riporta Ukrinform.

«Se si discute seriamente del petrolio solo per il sesto pacchetto di sanzioni, il mondo non si rende conto a quale guerra si sta preparando la Russia. Se non c'è ancora una definizione chiara sul gas russo, allora non ci può essere certezza che l'Europa abbia una volontà comune per fermare i crimini militari russi per costringere la Russia alla pace», ha anche detto il presidente nel suo intervento al parlamento lituano, secondo quanto riportano i media ucraini.

Da inizio guerra 1.842 morti civili

«L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha registrato 1.842 morti e 2.493 feriti tra i civili in Ucraina, per un totale di 4.335 vittime». Lo afferma il rapporto quotidiano dell'OHCHR, ripreso da Ukrinform.

Tra le vittime ci sarebbero «474 uomini, 301 donne, 28 ragazze e 50 ragazzi, oltre a 70 bambini e 919 adulti di cui non si conosce il sesso». E sarebbero «rimasti feriti 287 uomini, 216 donne, 49 ragazze e 50 ragazzi, oltre a 134 bambini e 1.757 adulti, il cui sesso è ancora sconosciuto».

La maggior parte dei decessi e dei feriti sarebbero stati «causati dall'uso di esplosivi», inclusi «bombardamenti di artiglieria pesante e lanciarazzi multipli, missili e attacchi aerei». L'OHCHR «ritiene che le cifre effettive siano molto più alte, poiché le informazioni provenienti da alcuni luoghi di intensi combattimenti sono in ritardo e molti rapporti sono ancora in attesa di conferma.

Ciò vale, ad esempio, per Mariupol e Volnovakha (Oblast' di Donetsk), Izyum (Oblast' di Kharkiv), Severodonetsk e Rubizhne (Oblast' di Luhansk) e Trostyanets (Oblast' di Sumy) "dove sono state segnalate numerose vittime civili».

ATS / sam