GuerraPutin: «In Ucraina l'iniziativa è nostra», un drone colpisce Mosca
SDA
19.12.2023 - 21:38
Sfida a distanza tra i due presidenti sulla guerra in Ucraina. Le truppe russe «hanno l'iniziativa» nelle loro mani, ha affermato Vladimir Putin, partecipando a una riunione dei vertici militari. Mentre nella conferenza stampa di fine anno Volodymyr Zelensky ha rivendicato una «grande vittoria» nel Mar Nero, dove le navi russe avrebbero perso la capacità di operare.
19.12.2023, 21:38
19.12.2023, 22:49
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Le truppe russe «hanno l'iniziativa» nelle loro mani, ha affermato da Mosca il presidente russo Vladimir Putin.
Zelensky ha negato che Kiev stia perdendo la guerra, ma ha ammesso le preoccupazioni per le incertezze sui finanziamenti occidentali e qualche differenza di vedute con il capo delle forze armate.
Martedì alcuni droni sono stati lanciati dagli ucraini su diverse regioni e uno di questi è arrivato fino a Mosca prima di essere abbattuto
Il leader ucraino ha negato che Kiev stia perdendo la guerra, ma ha ammesso le preoccupazioni per le incertezze sui finanziamenti occidentali e qualche differenza di vedute con il capo delle forze armate, ValeryZaluzhny.
Quest'ultimo, ha detto Zelensky, gli ha chiesto di firmare una mobilitazione forzata di un altro mezzo milione di uomini, ma il presidente ha spiegato di aver bisogno di «maggiori argomenti a sostegno di questa idea» perché sarebbero necessarie risorse economiche ingenti.
Drone su Mosca
Anche la Russia, nonostante i toni trionfalistici di Putin, deve fare i conti con un conflitto congelato lungo il fronte, ma anche con gli attacchi che continuano in profondità sul suo territorio.
Martedì alcuni droni sono stati lanciati dagli ucraini su diverse regioni e uno di questi è arrivato fino a Mosca prima di essere abbattuto nel distretto di Odintsovo, secondo quanto ha riferito il sindaco Serghei Sobyanin.
Cioè in un'area non lontana dalla Rubliovka, il distretto residenziale di lusso dove abitano politici e personaggi illustri, e da Novo Ogaryovo, dove è situata la residenza dello stesso presidente. In seguito al tentato attacco, due dei tre aeroporti internazionali della capitale, Vnukovo e Domodedovo, sono stati chiusi al traffico.
Putin discute gli armamenti
Parlando con il ministro della Difesa Serghei Shoigu e i principali comandanti militari, Putin ha allargato il discorso agli armamenti che a suo avviso è necessario sviluppare per «mantenere l'equilibrio strategico delle forze» con l'Occidente. In particolare gli arsenali atomici.
Entro la fine dell'anno, ha annunciato il capo del Cremlino, diventeranno operativi 15 nuovi sistemi di lancio per i missili intercontinentali Yars e Avangard. Quattro i nuovi sottomarini a propulsione nucleare che entreranno in servizio, di cui due sono già stati varati: il Krasnoyarsk e l'Alessandro III, equipaggiato con missili balistici Bulava.
Shoigu ha ordinato anche di incrementare la produzione dei missili ipersonici Zirkon e Kinzhal. E proprio un Kinzhal, secondo un rapporto dell'intelligence militare britannica, sarebbe stato usato dai russi la settimana scorsa – per la prima volta dopo quattro mesi – per colpire un aeroporto militare nell'Ucraina centrale.
Ma la Russia continua a lavorare anche al missile da crociera sperimentale Burevestnik, a propulsione nucleare, capace di colpire in qualsiasi punto del mondo, e al sottomarino senza pilota Poseidon, di fatto un siluro nucleare capace di provocare uno tsunami dagli effetti catastrofici.
Mosca e Kiev sembrano escludere per ora negoziati
Quanto all'Ucraina, Mosca ha affermato che i militari di Kiev uccisi o feriti dall'inizio del conflitto sono 383'000, mentre Kiev ha detto che i russi morti sono oltre 348'000.
Ma le rispettive posizioni sembrano per ora escludere una soluzione negoziata. «Tratteremo solo sulla base dei nostri interessi», ha avvertito Putin. E Zelensky ha respinto ogni prospettiva di trattative con una Russia che ha definito «arrogante».
Sul fronte interno russo continua intanto la repressione delle voci critiche nei confronti della guerra. Il Comitato investigativo ha annunciato di aver aperto un procedimento penale contro lo scrittore Boris Akunin (pseudonimo di Grigori Chkhartishvili) con accuse di «pubblica giustificazione del terrorismo» e «diffusione di false informazioni sull'esercito russo», imputazione introdotta l'anno scorso da una legge che di fatto vieta di schierarsi pubblicamente contro l'intervento in Ucraina.
Gli agenti del Comitato investigativo hanno inoltre perquisito gli uffici della casa editrice Zakharov di Mosca che pubblica i libri di Akunin, secondo quanto riferito dalla testata Meduza citando la stessa casa editrice.