Visita in Corea del Nord A Pyongyang Putin e Kim firmano un patto di difesa reciproca

SDA

19.6.2024 - 20:12

Un patto di assistenza reciproca in caso di aggressione a uno dei due Paesi e l'impegno comune a combattere «le pratiche neocolonialiste» dell'Occidente, a partire dalle sanzioni. La visita di Vladimir Putin a Pyongyang, conclusa da un invito al «caro compagno Kim Jong-un» a recarsi a Mosca, riporta alla memoria il mondo diviso in due dalla Guerra Fredda. Con il 38esimo parallelo che torna ad essere una delle frontiere della sfida tra Mosca, impegnata a sostenere la Corea del Nord, e Washington, alleata del Sud.

Il presidente russo Vladimir Putin, a sinistra, e il leader nordcoreano Kim Jong Un si scambiano documenti durante la cerimonia di firma della nuova partnership a Pyongyang, in Corea del Nord, mercoledì 19 giugno 2024.
Il presidente russo Vladimir Putin, a sinistra, e il leader nordcoreano Kim Jong Un si scambiano documenti durante la cerimonia di firma della nuova partnership a Pyongyang, in Corea del Nord, mercoledì 19 giugno 2024.
KEYSTONE/Kristina Kormilitsyna, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP

Kim ha ribadito l'appoggio a Mosca nel conflitto in Ucraina, che ha reagito accusando Pyongyang di fornire aiuti militari alla Russia per compiere «assassinii di massa» di civili. Il consigliere della presidenza Mykhailo Podolyak ha quindi chiesto alla comunità internazionale «un approccio più rigoroso per arrivare ad un vero isolamento» della Corea del Nord e della Russia.

La coreografia della visita di Putin sembrava studiata per sottolineare un ritorno al passato, con guardie a cavallo, bambini con i palloncini, ritratti giganti dei due leader e la folla radunata sulla Piazza Kim Il-sung che saluta la prima visita di Putin a Pyongyang dal 2000.

Anche se Kim è arrivato ad affermare che il livello di «prosperità» degli attuali rapporti bilaterali non era stato toccato nemmeno ai tempi delle «relazioni coreano-sovietiche del secolo scorso». Ai tempi di suo nonno Kim Il-sung, appunto.

Colloquio di 11 ore

Putin e Kim hanno parlato per ben 11 ore, tra incontro bilaterale con le rispettive delegazioni, due ore di faccia a faccia con i soli interpreti e poi passeggiata, cerimonia del tè e cena.

Abbastanza per confermare tutti i timori degli occidentali, che accusano Pyongyang di fornire a Mosca missili balistici e munizioni da usare in Ucraina e sospettano la Russia di assicurare alla Corea del Nord aiuti per sviluppare i suoi programmi missilistici e nucleari.

I due paesi si guardano bene dal confermare tali intenzioni. Ma Kim non ha perso occasione per ribadire il sostegno a Mosca nel conflitto in Ucraina, ricevendo il pubblico ringraziamento di Putin. E quest'ultimo ha detto che la Russia «non esclude una cooperazione tecnico-militare» con la Corea del Nord.

Per auspicare poi una revisione da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (di cui Mosca è membro permanente) delle sanzioni in vigore contro Pyongyang. In generale, ha rincarato il presidente russo, i due paesi si oppongono a sanzioni «motivate politicamente» che «minano solo il sistema economico e politico globale».

Firmato un trattato di cooperazione strategica

Ma il pezzo forte della giornata, al termine della quale Putin è partito per il Vietnam, è stata la firma del trattato di cooperazione strategica, che impegna tra l'altro ciascuna delle due parti a intervenire a difesa dell'altra sostituendo un patto del 1961 tra Corea del Nord e Unione Sovietica.

Il leader russo ha commentato l'accordo mettendolo in relazione alle dichiarazioni degli Stati Uniti e altri paesi della Nato sulla possibilità per l'Ucraina di colpire il territorio russo con armi di precisione e in un prossimo futuro con jet F16 forniti dall'Occidente. «Una flagrante violazione di tutte le restrizioni a cui i paesi occidentali si sono impegnati nell'ambito di vari obblighi internazionali», ha affermato Putin.

Da parte sua Kim ha detto che il patto serve solo a mantenere «la pace e la stabilità nella regione». Ma, con toni entusiastici, ha sottolineato che esso dimostra come la Russia sia «l'amica e l'alleata più onesta» della Corea del Nord e lo stesso Putin «il più caro amico del popolo coreano».

Con buona pace dunque della Cina, finora il principale sostenitore politico e militare della Corea del Nord, con la quale ha un trattato di difesa.