Ire del mondo musulmanoIl politico danese brucia due volte il Corano in un giorno
SDA
27.1.2023 - 17:15
Il politico di estrema destra danese di origini svedesi Rasmus Paludan continua la sua provocatoria protesta contro Ankara: oggi ha di nuovo dato alle fiamme il Corano, il libro sacro dell'Islam, per ben due volte.
27.01.2023, 17:15
27.01.2023, 19:12
SDA
Prima davanti a una moschea a Copenaghen, poi di fronte alla rappresentanza diplomatica turca, sempre nella capitale danese. E non soddisfatto ha minacciato di farlo ancora, molte altre volte: «Brucerò una copia del Corano davanti all'ambasciata turca a Copenaghen ogni venerdì, fino a quando la Svezia non entrerà a fare parte della Nato», ha detto.
E poco importa se le sue gesta sembrano ottenere il risultato opposto allo scopo dichiarato, oltre a suscitare ondate di collera in tutti i Paesi islamici, dal Medio Oriente all'Asia, passando per il Golfo.
Come quando domenica scorsa, Paludan, come aveva annunciato, ha dato fuoco ad una copia del Corano davanti all'ambasciata turca a Stoccolma e Ankara ha prontamente reagito rinviando sine die i negoziati tripartiti con la Svezia e la Finlandia per la loro adesione alla Nato, concordati nel quadro del memorandum firmato l'anno scorso a Madrid e previsti per febbraio a Bruxelles.
Stallo per l'ingresso dei due Paesi nell'Alleanza atlantica
Dunque, di fatto, ciò che ha ottenuto è un vero e proprio stallo per l'ingresso dei due Paesi nell'Alleanza atlantica, poiché senza il sì della Turchia la piena adesione di Stoccolma ed Helsinki nella Nato non può avvenire. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha poi aggiustato il tiro, affermando che «la situazione con la Finlandia è meno problematica che con la Svezia», che evidentemente rimarrà nel mirino di Ankara, chissà fino a quando.
Ora c'è di mezzo anche la Danimarca: il ministero degli Esteri turco ha infatti convocato l'ambasciatore danese ad Ankara, Danny Annan, al quale è stato comunicato che «la Turchia condanna nel modo più fermo il permesso accordato ad un provocatorio atto di incitamento all'odio», è stato detto al diplomatico danese.
«Pagato» da un reporter di un giornale di estrema destra
Ora Paludan afferma che, per quanto riguarda l'episodio di Stoccolma, «l'idea» non è stata sua e che è «stato pagato» da un reporter di un giornale di estrema destra e da Chang Frick, patron Nyheter Idag (sito online della destra populista), il quale ha sostanzialmente confermato.
Ma in ogni caso Paludan, fondatore del partito di estrema destra danese Stram Kurs, si è già in passato reso protagonista di iniziative del genere. Nell'aprile 2019 organizzò una manifestazione anti-Islam a Viborg in Danimarca, che scatenò notevoli disordini. E di roghi del Corano ne ha compiuti già nel 2020 a Malmoe, in Svezia, e ancora l'anno scorso in diverse altre città svedesi.
Oggi, però, ha preso un impegno: «Ho promesso che quando» la Turchia «farà entrare la Svezia nella Nato, non brucerò mai più in vita mia un Corano davanti a un'ambasciata turca». Il che non esclude che lo faccia di nuovo altrove.