Elezioni Oggi la Polonia al voto per scegliere tra il sovranismo e l'Ue

SDA

15.10.2023 - 08:44

In Polonia seggi aperti da questa mattina alle 7.00 per le elezioni parlamentari (foto d'archivio)
In Polonia seggi aperti da questa mattina alle 7.00 per le elezioni parlamentari (foto d'archivio)
Keystone

Sono stati aperti alle 7.00 di stamattina ora locale e svizzera i seggi per le elezioni parlamentari in Polonia.

Circa 29 milioni di elettori sono chiamati a scegliere soprattutto tra il partito sovranista «Diritto e Giustizia» (Pis) di Jarosław Kaczyński e l'alleanza europeista «Coalizione Civica» (Ko) di Donald Tusk. Decisivi saranno però un partito e due alleanze minori.

Si tratta di eleggere per i prossimi quattro anni 460 deputati del Sejm, la camera bassa del Parlamento, e 100 senatori. Le urne chiudono alle 21.00, quando sono previsti exit-poll di incerta affidabilità.

Stando ai sondaggi, che gli attribuiscono un 33-36% delle intenzioni di voto pur in forte calo rispetto al 43,6% del 2019, al primo posto dovrebbe confermarsi il partito conservatore e populista guidato da Kaczynski. L'alleanza elettorale centrista ed europeista «Ko» dell'ex-presidente del Consiglio europeo Tusk sarebbe seconda con una 'forchetta' del 26-28%.

Decisivo quanti seggi raccoglierà «Confederazione»

Decisivo è però quanti seggi raccoglierà «Confederazione», un partito di estrema destra, razzista, omofobo e intenzionato a tagliare gli aiuti militari all'Ucraina che peraltro nega di volersi alleare col Pis. Pure Kaczynski dice di non volerli.

Tusk invece, ricambiato, vuole accordarsi con i partiti di due alleanze minori: quella neonata di centro-destra a parziale connotato agricolo «Terza Via» e la socialdemocratica, filo-Ue e progressista detta «La Sinistra».

I voti raccolti da partiti e alleanze che finiscono sotto le rispettive soglie di sbarramento del 5 e 8% vanno al vincitore, quindi probabilmente al Pis, rendendo difficili previsioni univoche se proseguiranno o finiranno otto anni in cui dal 2015 il Pis è in attrito con l'Ue fra l'altro per la politicizzazione della magistratura e l'asservimento dei media pubblici.