Guerra L'offensiva ucraina sarebbe stata decisa con Washington

SDA

13.9.2022 - 20:56

Le truppe ucraine avanzerebbero anche a sud
Le truppe ucraine avanzerebbero anche a sud
Keystone

Dopo lo sfondamento a est nella regione di Kharkiv, dove ha rivendicato la riconquista di quasi 4 mila chilometri quadrati di territorio e ne starebbe mettendo in sicurezza altrettanti, l'esercito di Kiev comincerebbe a raccogliere i primi frutti anche a sud.

«I rappresentanti delle autorità di occupazione russa stanno evacuando con urgenza le loro famiglie dalla Crimea temporaneamente occupata e dall'Ucraina meridionale». Un colpo soprattutto al morale del nemico, quello riferito dall'intelligence ucraina: neppure la Crimea, annessa a Mosca nel 2014, può più considerarsi al sicuro. «I rappresentanti dell'amministrazione, i dipendenti del servizio di sicurezza federale e i comandanti di alcune unità militari stanno anche cercando di vendere le loro case in segreto», hanno affermato gli 007 di Kiev.

Inizialmente presentato come obiettivo primario, la controffensiva a sud verso Kherson è stata invece usata secondo gli analisti della Difesa britannica come diversivo per indurre i russi a lasciare scoperti altri fronti. Una strategia che per il New York Times è stata studiata per mesi e concordata con alti funzionari Usa.

Controffensiva a sud

L'avanzata meridionale al momento resta limitata a una dozzina di chilometri, anche perché la prima linea nemica comprende i temibili combattenti del leader ceceno Ramzan Kadyrov, che continuerebbero ad affluire a migliaia, mentre Mosca sembra frenare sull'invio di nuove unità delle truppe regolari.

Le forze speciali del reggimento Akhmat, ha anche rivendicato Kadyrov, «occupano tutte le postazioni strategiche nella regione di Zaporizhzhia», dove intanto è stata ripristinata la seconda linea elettrica di riserva per l'alimentazione della centrale nucleare.

Mentre a Melitopol, altra città «occupata» nel sud, sono state segnalate esplosioni nella base aerea russa.

Scholz chiede a Putin il ritiro completo delle forze russe

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato martedì per 90 minuti al telefono con il presidente russo Vladimir Putin. Lo comunica la cancelleria, sottolineando che la telefonata fa seguito alla conversazione avuta da Scholz con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo scorso 7 settembre.

«In considerazione della gravità della situazione militare e delle conseguenze della guerra in Ucraina», Scholz ha esortato il presidente russo a trovare al più presto una soluzione diplomatica, «basata su un cessate il fuoco, sul ritiro completo delle truppe russe e sul rispetto dell'integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina».

Scholz ha anche sottolineato che «qualsiasi ulteriore passo di annessione da parte della Russia non resterà senza risposta e non sarà riconosciuto in nessun caso». Come si legge nel comunicato del portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, Scholz ha poi invitato Putin «a trattare i combattenti catturati in conformità con i requisiti del diritto umanitario internazionale, in particolare la convenzione di Ginevra, e a garantire l'accesso senza ostacoli al Comitato internazionale della Croce Rossa.»

Il cancelliere tedesco ha anche parlato con Putin della situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e della necessità di garantirne la sicurezza nel quadro delle raccomandazioni dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea).

La telefonata tra i due leader ha trattato anche la situazione alimentare globale e Scholz ha chiesto a Putin di rispettare l'accordo sui cereali patrocinato dalle Nazioni Unite. I due leader hanno concordato di rimanere in contatto.

Medvedev: «Se si continuerà a fornire Kiev di armi pericolose la guerra passera a un altro livello»

La bozza delle garanzie di sicurezza per l'Ucraina diffusa martedì dalla presidenza di Kiev è «di fatto un prologo alla Terza Guerra Mondiale». Lo ha scritto su Telegram il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitry Medvedev.

«Naturalmente, nessuno darà alcuna garanzia ai nazisti ucraini, dopotutto è quasi come applicare l'Art. 5 del Trattato della Nato», ha aggiunto. «Se questi idioti continueranno a pompare senza freni il regime di Kiev con i tipi di armi più pericolosi – ha avvertito l'ex capo del Cremlino – prima o poi la campagna militare passerà a un altro livello».