Guerra Nuovi raid sulle infrastrutture ucraine, «gravi danni»

SDA

11.10.2022 - 20:57

Sono proseguiti i raid russi sull'Ucraina
Sono proseguiti i raid russi sull'Ucraina
Keystone

All'indomani della pioggia di bombe che ha messo in ginocchio le reti energetiche del Paese e provocato 20 vittime accertate e più di cento feriti, i raid di Mosca sono tornati a prendere di mira le infrastrutture civili strategiche.

Attacchi rivendicati dalla Difesa russa, secondo cui «tutte le strutture designate sono state colpite», hanno provocato «gravi danni» alla produzione nazionale di energia, secondo le autorità di Kiev, che hanno invitato la popolazione a «limitare» i consumi per evitare il collasso della rete elettrica.

Mosca minaccia però una mano ancora più pesante, promettendo una «risposta dura» in caso di nuovi colpi alle proprie infrastrutture, dopo l'esplosione di sabato sul ponte di Crimea.

Gli attacchi hanno preso di mira diverse regioni ucraine, dall'ovest, vicino al confine con la Polonia, al sud e all'est. Senza elettricità è rimasta a lungo Leopoli, dopo «un attacco a strutture energetiche» che ha lasciato un terzo della città senza luce né acqua.

«I russi hanno lanciato missili sulle infrastrutture dei distretti di Pavlograd e Kamian: ci sono gravi distruzioni», ha denunciato anche il governatore di Dnipro, mentre droni kamikaze hanno colpito la centrale termoelettrica di Ladyzhyn nella regione di Vinnytsia, nell'Ucraina centro-occidentale, danneggiando l'impianto elettrico e causando almeno 6 feriti.

Nuovi attacchi missilistici anche a Zaporizhzhia, con almeno 15 esplosioni che hanno scosso la città, prendendo di mira secondo il governo «un istituto scolastico, un istituto medico ed edifici residenziali» e causando almeno una vittima.

Kiev presa ancora di mira

A più riprese, le sirene antiaeree sono tornate a risuonare anche a Kiev. I servizi d'emergenza del Paese hanno diramato messaggi avvertendo di un'alta probabilità di attacchi per tutto il giorno e invitando la popolazione a restare nei rifugi.

«Per il secondo giorno consecutivo, lo Stato terrorista continua il suo massiccio attacco alle infrastrutture energetiche», ha denunciato il premier ucraino Denys Shmyhal, secondo cui l'elettricità è stata comunque ripristinata in 3.800 insediamenti su 3.900 tra città, villaggi e paesi colpiti da blackout. Ma la fragilità delle reti energetiche in questo momento viene ribadita da Kiev.

Sul terreno, intanto, le forze ucraine continuano a setacciare i centri ripresi dopo mesi ai russi. La procura generale di Kiev ha riferito di aver trovato una camera di tortura ed esumato 78 corpi nel Donetsk, compresi quelli di alcuni minori, tra cui una bimba di un anno seppellita con i familiari, alcuni dei quali presentavano segni di morte violenta.

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