Medio OrienteHezbollah stretto tra due fuochi: la Siria a nord e Israele a sud
SDA
17.3.2025 - 19:38
Un carro armato israeliano pattuglia lungo la barriera di sicurezza prima di entrare nella zona cuscinetto tra Israele e Siria, vicino al villaggio druso di Majdal Shams, nelle alture del Golan annesse da Israele.
KEYSTONE
Sale la tensione lungo la porosa frontiera tra Libano e Siria, mentre il movimento armato libanese filo-iraniano Hezbollah è preso tra due fuochi: nel sud del paese colpito da Israele e nel nord dalle forze governative siriane agli ordini dell'autoproclamato presidente Ahmad Sharaa, che è sostenuto dalla Turchia, dall'Arabia Saudita e che ha mandato segnali di apertura agli Stati Uniti. Alle operazioni nel nord partecipa anche l'esercito libanese.
Keystone-SDA
17.03.2025, 19:38
SDA
Sul fronte meridionale, Israele ha affermato di aver ucciso due membri di Hezbollah nella cittadina di Yohmor in un raid aereo all'indomani dell'uccisione di altre quattro persone in un attacco contro un presunto quartier generale delle forze d'élite del Partito di Dio.
Dall'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, sono circa 100 le persone uccise in Libano dall'esercito israeliano, secondo un conteggio dei media di Beirut.
Sul fronte settentrionale libanese, la cronaca racconta di un inasprimento di attacchi da parte delle forze di sicurezza di Damasco contro le reti del contrabbando tra Siria e Libano lungo la valle dell'Oronte, in particolare tra la valle della Bekaa, feudo degli Hezbollah, e la piana di Homs ora sotto controllo dei gruppi armati governativi siriani.
«Bisogna risolvere la questione nel più breve tempo possibile»
L'esercito libanese, su ordine del presidente Joseph Aoun, sostenuto dagli Stati Uniti, ha risposto al fuoco proveniente dal lato siriano dopo che una serie di scontri armati, colpi di artiglieria e sorvoli di droni siriani avevano fatto innalzare la tensione, spingendo centinaia di persone a lasciare le proprie case sul lato libanese.
«Quello che accade alle frontiere orientali e nord-orientali (del Libano) non può durare e noi non lo tolleriamo», ha detto Aoun citato dalla presidenza libanese.
Il capo di Stato libanese ha anche istruito il ministro degli esteri, Joe Rajji, di incontrare urgentemente il suo omologo siriano a margine della conferenza internazionale di Bruxelles sulla Siria.
«Bisogna risolvere la questione nel più breve tempo possibile, garantendo la sovranità dei due paesi e impedendo che la situazione degeneri», ha aggiunto Aoun.
Si registrano almeno sei morti
L'escalation si è verificata tra la zona libanese di Hermel e il distretto siriano di Qusayr, lungo quello che per anni è stato il corridoio privilegiato per far entrare in Libano le armi iraniane a Hezbollah tramite la Siria. Sul terreno si registrano almeno sei persone uccise, tra cui un minore sul lato libanese.
Damasco accusa Hezbollah di aver aperto il fuoco verso i territori siriani. Ma dal Partito di Dio non ci sono conferme. Una deputata di Hezbollah, Ihab Hamade, ha chiesto all'esercito libanese di intervenire a difesa dei confini dello Stato libanese, lì dove da diversi anni clan locali affiliati al movimento armato sciita gestiscono, con loro partner siriani, la lucrosa rete del contrabbando di armi e merci.
L'agenzia governativa siriana Sana afferma dal canto suo che due giornalisti sono stati feriti in Siria da lanci di razzi provenienti dal Libano e che sono caduti vicino a un assembramento di reporter accreditati con le forze governative siriane.