La corsa per la Casa Bianca L'esperta: «Chi, se non Joe Biden, può battere Donald Trump?»

Di Andreas Fischer

26.4.2023

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden vuole saperne di nuovo ed è in corsa per un secondo mandato.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden vuole saperne di nuovo ed è in corsa per un secondo mandato.
Patrick Semansky/AP

Joe Biden ha annunciato, all'età di 80 anni, di ricandidarsi alla presidenza degli Stati Uniti. Il suo probabile avversario alle elezioni del 2024 sarà niente di meno che... Donald Trump. Un'esperta ci spiega che possibilità ha l'attuale inquilino della Casa Bianca di battere il suo avversario.

Di Andreas Fischer

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si candida per un secondo mandato alla Casa Bianca all'età di 80 anni.
  • L'esperta di USA Claudia Franziska Brühwiler ci spiega perché Joe Biden è la scelta migliore per i Democratici.
  • Il potenziale avversario di Biden è una vecchia conoscenza: Donald Trump, il quale è attualmente sotto accusa, ma in teoria potrebbe governare anche dal carcere.

Quando Joe Biden è entrato alla Casa Bianca, nel 2021, come presidente più anziano della storia degli Stati Uniti, ha promesso di voler riunire il Paese. Ma, a due anni di distanza, è ancora molto lontano da questo obiettivo.

Questo è probabilmente uno dei motivi per cui il democratico ha deciso di candidarsi per un secondo mandato. La sua campagna elettorale rappresenta una nuova sfida contro Donald Trump. Claudia Franziska Brühwiler, docente ed esperta di conservatorismo statunitense presso l'Università di San Gallo, spiega in un'intervista a blue News quali sono le possibilità di Biden e cosa aspettarsi dalla campagna elettorale.

Joe Biden è uscito allo scoperto: si candida per un secondo mandato alla presidenza degli Stati Uniti, al termine del quale avrebbe 86 anni. Perché lo sta facendo?

Naturalmente si possono fare solo ipotesi al riguardo. Innanzitutto, Joe Biden ha ancora un programma molto ambizioso che vuole portare a termine. Ha grandi progetti per infrastrutture economiche: è già riuscito a realizzarne una parte e ora vuole completare l'opera. Questa è la spiegazione ufficiale. Ma, d'altro canto, anche Donald Trump, suo ultimo avversario, ha deciso di ricandidarsi. E quindi la domanda sorge spontanea: chi, se non Biden, può batterlo?

Chi è Claudia Franziska Brühwiler
Claudia Franziska Brühwiler

Claudia Franziska Brühwiler è docente permanente di pensiero e cultura politica americana presso l'Università di San Gallo. La ricerca della politologa si concentra, tra l'altro, sul conservatorismo, sul libertarismo e sul populismo negli USA.

Quindi i democratici non avevano altra scelta che Joe Biden?

No, Biden ha preso la sua decisione personalmente. Tanto più che, in quanto presidente, è anche formalmente il capo del partito. Quindi non c'è nessuna gerarchia che possa essere intervenuta.

Eppure il partito ha altri possibili candidati, come Kamala Harris, Pete Buttigieg, Gretchen Whitmer o Elizabeth Warren. Perché hanno mantenuto un profilo basso?

Non si possono manifestare ambizioni nazionali quando il proprio presidente è ancora in carica e non ha ancora deciso se ricandidarsi. Sarebbe contrario alla forma politica o un segno di una grave crisi all'interno del partito. I politici citati, inoltre, non hanno la portata e l'importanza di un presidente. A questo si aggiunge il fatto che Kamala Harris ricopre una posizione ombra come vicepresidente, ruolo con il quale non è stata in grado di lasciare il segno.

Secondo i sondaggi, tuttavia, la maggioranza degli elettori democratici avrebbe preferito mandare in corsa un altro candidato...

Secondo gli ultimi sondaggi, in effetti, il 70% di tutti gli americani e la metà dei democratici vorrebbero che si candidasse qualcun altro. Allo stesso tempo, però, si ritiene che Biden abbia maggiori possibilità di successo in un duello diretto con Trump. E molti dei compagni politici di Biden la pensano allo stesso modo. Pertanto, i Democratici vogliono andare sul sicuro. Tanto più che il presidente in carica è sempre avvantaggiato nelle elezioni, con la particolarità che il probabile sfidante di Biden è stato anche presidente.

Biden è entrato nella campagna elettorale del 2020 come il più grande riconciliatore, dopo quattro anni di Trump: ma è davvero riuscito a ricucire la società?

No, non ci è riuscito. Ma la società statunitense stava già andando alla deriva prima di Trump. Quest'ultimo era, per così dire, il sintomo di un problema più ampio. La polarizzazione politica è precedente alla sua presidenza, mentre quella sociale è andata di pari passo con essa. Sarebbe quindi presuntuoso sperare che un presidente riesca a riunire il Paese.

Certo, Biden sperava di dare un tono diverso alla politica. In parte ci è riuscito, ma realizzare una vera riconciliazione in quattro anni era un progetto illusorio fin dall'inizio.

E qual è il bilancio politico di Joe Biden in carica?

La situazione non è così negativa come molti repubblicani vorrebbero far credere. Sebbene Biden non sia stato in grado di attuare pienamente il suo programma «Build Back Better», ha ottenuto alcune parziali vittorie. Molti dei suoi successi sono visti come risultati importanti. Inoltre, Biden è riuscito a rafforzare la NATO, a far rientrare gli Stati Uniti nell'accordo sul clima di Parigi e a far approvare l'Inflation Reduction Act.

Perché ha raggiunto solo vittorie parziali?

In realtà questo era chiaro fin dall'inizio. Chiunque governi con una maggioranza così ristretta e in un sistema così polarizzato non può attuare l'intero programma. In questo caso, le aspettative gonfiate sul potere del presidente degli Stati Uniti rimbalzano sulla realtà politica e sul funzionamento effettivo del sistema politico statunitense. In ultima analisi, è il Congresso a decidere in che direzione andare.

Supponendo che ci sarà davvero un duello tra Biden e Trump, il prossimo presidente avrà 81 anni (se vincesse Biden) o 77 (se Trump) al momento dell'insediamento: il fatto che due uomini bianchi molto anziani siano in corsa per la più alta carica dello Stato cosa ci dice in merito allo stato della democrazia statunitense?

La questione dell'età non va sopravvalutata, soprattutto perché al giorno d'oggi avere 80 anni non è più la stessa cosa di averli avuti 30 anni fa. D'altra parte, i due cosiddetti «vecchi bianchi» hanno avuto la meglio alle primarie su signore e signori molto più giovani.

Nel caso di Trump, gli elettori del 2016 volevano qualcuno che non rientrasse nel classico profilo di ruolo di un repubblicano, quindi l'età non contava. I Democratici invece hanno scelto Biden, quattro anni dopo, perché volevano un politico moderato e con esperienza, di cui si fidavano, per conquistare gli americani al di là dell'elettorato di base dei Democratici.

Quindi, alla luce delle numerose sfide e crisi del nostro tempo, non sorprende che le persone tornino ad affidarsi a valori sicuri.

Quanto sarebbe esplosiva una nuova edizione del duello tra Biden e Trump?

Dobbiamo aspettarci un'altra feroce campagna elettorale, in quanto Donald Trump è quello di sempre, pronto a dar battaglia. Ma, in particolare, sarà una sfida soprattutto per Joe Biden: si tratta infatti della sua prima vera campagna, con numerosi appuntamenti ed eventi che dimostreranno se è davvero all'altezza dell'enorme carico fisico e di tempo. L'ultima infatti è stata limitata, da questo punto di vista, dalla pandemia di Covid.

Donald Trump è stato incriminato formalmente solo di recente e presto dovrà affrontare un processo in tribunale: se venisse condannato, potrà comunque candidarsi?

Sì, può farlo. In teoria, inoltre, Trump potrebbe anche governare dal carcere, come confermano gli avvocati.

Che impatto avranno i problemi legali sulla corsa di Donald Trump per la Casa Bianca?

L'incriminazione è un'arma a doppio taglio: c'è infatti il rischio che Trump ne approfitti. Ci sta già provando dichiarandosi ancora una volta vittima di una caccia alle streghe.

Il processo però richiederà molte energie e potrebbe spaventare i potenziali finanziatori. Inoltre, i dibattimenti sono stati programmati durante un importante periodo di campagna elettorale. Ma è impossibile stimare l'impatto reale della procedura: dopo tutto, si tratta di una situazione senza precedenti. 

Anche se molto probabile, la candidatura di Trump per i repubblicani non è ancora certa. In particolare, si dice che il governatore della Florida Ron DeSantis abbia delle ambizioni. Come si distribuirebbero le chance in un eventuale duello tra Biden e DeSantis?

Nei sondaggi, Ron DeSantis è attualmente in vantaggio nel duello diretto con Joe Biden, ma solo con uno stretto margine di 48 a 45 punti percentuali. Si tratta di un vantaggio tutt'altro che confortevole. A ciò si aggiunge il fatto che DeSantis è uno dei governatori più noti degli Stati Uniti, ma non ha ancora ottenuto sufficiente visibilità a livello nazionale. Il riconoscimento del suo nome non è paragonabile a quello di un presidente e resta da vedere come se la caverebbe come candidato alla presidenza.