Stati Uniti La direttrice del Secret Service si dimette dopo l'attentato a Trump

SDA

23.7.2024 - 16:45

Kimberly Cheatle ieri è stata messa sotto torchio nel corso di un'audizione al Congresso statunitense sul tentato assassinio dell'ex presidente repubblicano e candidato alle presidenziali di novembre Donald Trump.
Kimberly Cheatle ieri è stata messa sotto torchio nel corso di un'audizione al Congresso statunitense sul tentato assassinio dell'ex presidente repubblicano e candidato alle presidenziali di novembre Donald Trump.
Keystone

La direttrice del Secret Service si arrende: dopo dieci giorni di pressioni e la bufera di critiche per il flop della sicurezza al tentato assassinio dell'ex presidente repubblicano e candidato alle presidenziali di novembre Donald Trump, Kimberly Cheatle si è dimessa.

Uno dei principali compiti del Secret Service, un'agenzia del governo federale degli Usa controllata dal Dipartimento della sicurezza interna, è «proteggere i leader del paese» e il 13 luglio «non siamo riusciti a farlo. Mi assumo tutta la responsabilità. Non voglio che le richieste di dimissioni che mi sono state avanzate siano una distrazione. Per questo ho preso la difficile decisione di lasciare l'incarico», ha spiegato Cheatle in una e-mail indirizzata ai dipendenti dell'agenzia.

Il presidente Joe Biden l'ha lodata e ringraziata per gli anni trascorsi al servizio pubblico e ha assicurato che a breve sceglierà un nuovo direttore.

Le dimissioni seguono la creazione di una task force bipartisan alla Camera per far luce su quanto accaduto quel sabato maledetto a Butler, in Pennsylvania, e l'infuocata audizione in Congresso, dove Cheatle è stata sottoposta a un fuoco di domande a cui non è riuscita a dare risposte convincenti. Davanti alla commissione di sorveglianza della Camera, ieri Cheatle aveva provato a difendersi dalle accuse dei deputati.

Pur ammettendo il «fallimento», aveva dribblato alcune domande e si era trincerata dietro la riservatezza delle indagini in corso, difeso molte delle sue scelte (anche l'assunzione di molte donne) e respinto le accuse di aver negato alla campagna di Trump i rinforzi richiesti. Ma soprattutto aveva ribadito ancora una volta «di essere la persona più adatta a guidare il Secret Service in questo momento». I suoi sforzi non sono valsi a nulla: dopo 24 ore ha rassegnato le due dimissioni.

Cheatle si era assunta le responsabilità 

Fin dal giorno dopo il tentato assassinio di Trump, Cheatle si era assunta le responsabilità, ma si era rifiutata di dimettersi, assicurando al contempo la piena cooperazione alle indagini. La sua posizione era stata rafforzata dalla fiducia espressa nei suoi confronti dal segretario per la sicurezza interna Alejandro Mayorkas e dal sostegno di Biden, che l'ha nominata alla guida del Secret Service.

Su quanto accaduto il 13 luglio la task force annunciata dai leader della Camera, il repubblicano Mike Johnson e il democratico Hakeem Jeffries, «avrà il potere di emettere mandati di comparizione e si muoverà rapidamente per accertare i fatti, garantire la responsabilità e assicurarsi che tali fallimenti non si ripetano mai più».

Proseguono le indagini

Le indagini sul campo intanto proseguono. La polizia federale Fbi non è ancora riuscita a determinare il movente del 20enne che ha sparato all'ex presidente dopo essere salito indisturbato sul tetto di un edificio vicino al comizio e aver fatto volare ripetutamente un drone sull'area, anche nelle ore prima che Trump prendesse la parola.

Lo stesso tycoon dopo aver difeso i «coraggiosi» agenti del Secret Service per giorni, di recente ha iniziato a metterne in dubbio l'azione: «Come è possibile che qualcuno sia salito sul tetto? Molti hanno visto che era sul tetto. Molti sostenitori di Trump, inclusa una donna con il vestito rosso, gridavano che c'era un uomo sul tetto con una pistola». Nessuna accusa diretta a Cheatle quindi da parte di Trump, ma parole abbastanza pesanti da contribuire ad aumentare la pressione e spingerla al passo indietro.

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