Pandemia L'Oms denuncia: «La Cina ha rifiutato di darci dati chiave»

SDA

13.2.2021 - 19:33

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell'Oms, cerca di smorzare i toni, ma le voci critiche a livello internazionale sul ruolo della Cina continuano a crescere (foto d'archivio)
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell'Oms, cerca di smorzare i toni, ma le voci critiche a livello internazionale sul ruolo della Cina continuano a crescere (foto d'archivio)
Keystone

Nonostante il capo dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus affermi che la missione degli esperti a Wuhan «ha aggiunto importanti informazioni», più passano i giorni e più crescono le voci critiche a livello internazionale sui risultati ottenuti.

Tanto più che gli stessi componenti della squadra dell'Organizzazione mondiale della sanità, dopo essere rientrati dalla Cina, ora denunciano che le autorità di Pechino hanno «rifiutato alcuni dati chiave» agli studiosi arrivati sul campo per tentare di capire dove abbia avuto origine il coronavirus che alla fine del 2019 ha innescato la pandemia con cui siamo ancora tutti alle prese.

A Washington sono cambiati l'amministrazione e i toni – non c'è più l'ex inquilino della Casa Bianca Donald Trump ad accusare apertamente l'Oms di essere troppo vicina a Pechino – ma non sembra essere mutato l'atteggiamento critico nei confronti dell'agenzia delle Nazioni Unite: dalla Casa Bianca hanno espresso «preoccupazioni» sull'esito dell'indagine condotta in Cina e «interrogativi» su come è stata portata a termine, evocando lo spettro di «interventi o alterazioni» da parte del governo cinese e ribadendo «l'imperativo che questo rapporto sia indipendente».

La richiesta dei dati fin dai primi giorni dell'epidemia

A Pechino, d'altro canto, l'amministrazione americana di Joe Biden è tornata a chiedere di nuovo con insistenza – per bocca del consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan – che «renda disponibili i suoi dati fin dai primi giorni dell'epidemia».

Una richiesta, a quanto pare, condivisa dagli stessi autori della ricerca che li ha visti impegnati per due settimane: uno dei membri della squadra, il microbiologo Dominic Dwyer, ha denunciato che a fronte della domanda di ottenere i dati grezzi sui pazienti dei primi casi, agli esperti sarebbe stato dato dai cinesi solo un riassunto. Lo stesso capo della missione, Peter Ben Embarek, ha espresso la sua frustrazione per la mancanza di accesso alle informazioni richieste, sottolineando la necessità di avere dati in più.

La prossima settimana il team dovrebbe render pubblico un primo rapporto su quanto ottenuto in Cina e presentarlo in conferenza stampa a Ginevra, dove ha sede l'Oms. Intanto nell'ultimo degli ormai rituali briefing online con la stampa, il direttore dell'agenzia Ghebreyesus ha sostenuto, dopo avere parlato con la squadra, che «tutte le ipotesi rimangono aperte e richiedono ulteriori analisi e studi».

Questo dopo che qualche giorno prima, quando erano ancora in Cina, gli esperti inviati sul campo erano sembrati invece escludere almeno una delle ipotesi: quella del virus sfuggito a un laboratorio, derubricata a «scenario da film».

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