9/11 Gli Stati Uniti ricordano l'11 settembre, il primo senza guerra

SDA

9.9.2021 - 17:40

Gli Stati Uniti hanno iniziato il conto alla rovescia per commemorare il ventesimo anniversario dell'11 settembre, il primo senza la guerra in Afghanistan lanciata poche settimane dopo contro Al-Qaida (e i talebani che l'avevano ospitata), la più lunga della storia statunitense.

Le immagini delle torri gemelle in fiamme a New York sono rimaste impresse nella memoria collettiva.
Le immagini delle torri gemelle in fiamme a New York sono rimaste impresse nella memoria collettiva.
KEYSTONE

Joe Biden può celebrarlo come il commander in chief che ha chiuso un'era, ma resta la polvere delle polemiche per un ritiro caotico e umiliante, insieme all'allerta (rafforzata) per la minaccia di attentati terroristici.

Il presidente visiterà con la first lady Jill tutti e tre i siti degli attacchi dei dirottatori, come fece Barack Obama nel 2011 per il decimo anniversario dell'11/9: il memoriale di Ground Zero, dove crollarono le Torri gemelle sventrate da due aerei, quello di Shanksville in Pennsylvania, dove precipitò il volo diretto contro Capitol Hill grazie alla rivolta dei passeggeri, e il Pentagono, bersaglio di un quarto velivolo.

La vicepresidente Kamala Harris e il marito parteciperanno invece ad un evento separato a Shanksville, prima di raggiungere la coppia presidenziale al memoriale della Difesa. Il dettaglio delle visite non è ancora stato diffuso ma ci saranno sicuramente imponenti misure di sicurezza.

Ancora polemiche sul ritiro dall'Afghanistan

Sulla ricorrenza, la più dolorosa della storia contemporanea degli Stati Uniti, resterà l'ombra lunga della crisi afghana innescata dal frettoloso ritiro deciso da Biden.

Negli scorsi giorni il capo di stato maggiore dell'Esercito a stelle e strisce, il generale Mark Milley, ha lanciato su Fox News un monito allarmante: «Non so dire se i talebani riusciranno a governare, a consolidare il loro potere, ma vedo buone probabilità di una guerra civile estesa che potrebbe portare a una ricostituzione di Al-Qaida o a una crescita dell'Isis o di altri gruppi terroristici», ha detto, avvisando che il terrorismo potrebbe «risorgere» nella regione «entro 12, 24 o 36 mesi».

Biden mantiene la promessa, declassificati molti documenti

Il presidente ha intanto ordinato di declassificare i documenti dell'Fbi sugli attacchi dell'11 settembre, disinnescando la rabbia degli oltre 2.000 familiari delle vittime che lo avevano ammonito a non presentarsi a nessuna cerimonia commemorativa se non avesse rimosso il segreto dal materiale sulla possibile complicità dell'Arabia Saudita con i 19 dirottatori aerei, 15 dei quali erano sauditi.

Una promessa di trasparenza che aveva fatto in campagna elettorale per fare luce definitivamente sui sospetti che si sono accumulati negli anni. «Non dobbiamo mai dimenticare il duraturo dolore delle famiglie e delle persone care dei 2.977 innocenti che furono uccisi nel peggior attacco terroristico all'America nella sua storia.

Per loro non è solo una tragedia nazionale ed internazionale, ma una devastazione personale», ha sottolineato, ricordando «la sedia vuota a casa» e «il buco nei loro cuori» in questi 20 anni di vita famigliare senza un marito, una moglie, un figlio o un amico.

Molti speciali in TV

In questi giorni le tv americane sono già inondate di speciali, documentari, interviste con soccorritori e sopravvissuti. Tra loro anche gli orfani dell'11/9 perché 20 anni sono ormai un'intera generazione.

Quasi tutti però sembrano concentrati su quel giorno, sulle immagini di distruzione, caos e shock, sul refrain 'remember', 'never forget', e le storie sono sempre le stesse.

Alcuni guardano al futuro

Non manca tuttavia chi, come Spike Lee nel suo 'Nyc Epicenters: 9/11-20211⁄2», si chiede se in realtà non si chiuda un'epoca e si interroga su com'è cambiata l'America da allora, su cosa è successo dopo.

Dal pantano militare dall'Afghanistan alla guerra in Iraq con le torture del carcere di Abu Ghraib, alla crescita del razzismo e dell'islamofobia, alla diffusione di teorie cospirative e alla perdita di fiducia nelle istituzioni che demagoghi come Donald Trump hanno usato per minare la democrazia, realizzando paradossalmente l'obiettivo di bin Laden di dividere e indebolire l'America.

SDA