Guerra in Medio Oriente L'11 settembre di Hamas avrebbe raso al suolo più grattacieli di Tel Aviv

SDA

13.10.2024 - 17:59

Le carte mostrano anche che il leader Yahya Sinwar aveva chiesto direttamente ad Ali Khamenei 500 milioni di dollari per colpire Israele. (Foto d'archivio)
Le carte mostrano anche che il leader Yahya Sinwar aveva chiesto direttamente ad Ali Khamenei 500 milioni di dollari per colpire Israele. (Foto d'archivio)
Keystone

Un attacco in stile 11 settembre che prevedeva di abbattere un grattacielo di 70 piani a Tel Aviv e ben più devastante di quello del 7 ottobre: era questo l'atroce piano che Hamas stava studiando anni prima dell'attentato del 2023.

Lo rivelano centinaia di documenti e mappe elettroniche sequestrate dall'esercito israeliano al gruppo terrorista di cui il «Washington Post» e il «New York Times» hanno preso visione.

Le carte mostrano anche che da almeno tre anni prima dell'assalto del 2023 Hamas stava facendo pressione sull'Iran ed Hezbollah per una partecipazione più diretta al suo progetto di distruzione dello Stato ebraico con il leader Yahya Sinwar che aveva chiesto direttamente ad Ali Khamenei 500 milioni di dollari per colpire Israele.

Distruzione in grande stile con denaro dell'Iran?

Il piano in stile 11 settembre prevedeva un attacco multiplo con treni, imbarcazioni, persino carri trainati da cavalli, che sarebbe culminato con l'abbattimento di uno o più grattacieli di Tel Aviv.

Nel mirino di Hamas in particolare c'erano la Torre Moshe Aviv, il secondo edificio più alto d'Israele, e il complesso dell'Azrieli Center che comprende tre grattacieli, un grande centro commerciale, una stazione ferroviaria e un cinema.

Il luogo, stando a quanto rivelano i documenti segreti, era stato scelto per la vicinanza con il quartier generale dell'Idf che sarebbe stato distrutto a sua volta nel caso del crollo di un palazzo.

A quanto pare Hamas non aveva ancora deciso come abbattere gli edifici ma aveva invece una strategia più chiara per colpire il sistema ferroviario israeliano. «La linea ferroviaria è destinata al trasporto di carburante, il che costituisce un punto debole», si legge in uno dei documenti.

Mobilitazione degli alleati

Parallelamente, almeno dal 2021, i leader di Hamas si erano mobilitati attraverso lettere al leader supremo iraniano, a Ismail Qaani – capo della Forza Quds del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica – e ad Hezbollah per coinvolgere i loro alleati in un assalto coordinato contro Israele da nord, sud ed est. Una partecipazione che, secondo il «New York Times», sarebbe stata chiesta anche nel caso dell'attacco del 7 ottobre.

«Vi promettiamo che non sprecheremo un minuto o un centesimo pur di raggiungere questo sacro obiettivo», si legge in una lettera del giugno 2021 firmata da Sinwar e altri cinque funzionari di Hamas.

L'Iran smentisce

La missione dell'Iran all'Onu ha reagito alla notizia diffusa dal quotidiano negando con forza qualsiasi coinvolgimento nell'assalto dell'anno scorso. In una dichiarazione alla Cnn i rappresentanti di Teheran al Palazzo di Vetro hanno infatti sottolineato che «i funzionari di Hamas di stanza a Doha hanno affermato che anche loro non erano a conoscenza dell'operazione e che tutta la pianificazione, il processo decisionale e la direzione sono stati eseguiti esclusivamente dall'ala militare con sede a Gaza».

Qualsiasi affermazione che tenti di collegarla all'Iran o a Hezbollah – parzialmente o totalmente – è priva di credibilità e proviene da documenti fabbricati ad arte», hanno dichiarato.

Anche un portavoce di Hezbollah ha smentito un loro coinvolgimento nell'attacco. «Come ha detto il martire di Hezbollah Hassan Nasrallah non eravamo a conoscenza dell'operazione eseguita da Hamas il 7 ottobre».

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