Guerra in Ucraina Mosca: «Tutti i responsabili dell'invasione a Kursk saranno puniti»

SDA

23.8.2024 - 20:06

Russian President Vladimir Putin chairs a meeting with members of the Security Council via video conference at the Novo-Ogaryovo state residence, outside Moscow, Russia, Friday, Aug. 23, 2024. (Aleksey Babushkin, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
Russian President Vladimir Putin chairs a meeting with members of the Security Council via video conference at the Novo-Ogaryovo state residence, outside Moscow, Russia, Friday, Aug. 23, 2024. (Aleksey Babushkin, Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
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Il presidente russo Vladimir Putin «ha preso una decisione» e «tutti i responsabili» per l'invasione ucraina della regione di Kursk «saranno severamente puniti». L'avvertimento è stato lanciato dall'ambasciatore russo negli Stati Uniti, Anatoli Antonov, dopo che le forze ucraine hanno detto che stanno impiegando nella loro offensiva anche bombe fornite dagli USA.

Ma Washington si mantiene ambigua su un eventuale appoggio all'operazione. Una portavoce ha detto che la linea del Pentagono è di «consentire» all'Ucraina di «impegnarsi in tali contrattacchi», ma che la difesa americana sta ancora cercando di «comprendere meglio cosa sta facendo» Kiev nel Kursk.

In questa situazione confusa, l'India prova a proporsi come mediatrice per una soluzione negoziata, non si sa con quali speranze di successo. «Se posso svolgere personalmente un ruolo in questo, lo farò, voglio assicurarvelo come amico», ha dichiarato il primo ministro Narendra Modi incontrando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nella sua prima visita a Kiev.

New Delhi ha rapporti consolidati con la Russia, dalla quale si approvvigiona di armi e petrolio a buon mercato, e lo scorso luglio Modi ha incontrato Putin a Mosca. In quell'occasione il premier indiano aveva definito anche il capo del Cremlino come suo «amico» e lo aveva abbracciato a favore di telecamere.

Un gesto che aveva provocato le ire di Zelensky, il quale l'aveva definito «una grande delusione e un duro colpo per gli sforzi di pace».

Una raffica di sanzione dagli Stati Uniti

Modi ha cercato di rimediare abbracciando anche lui quando si sono incontrati oggi. E Zelensky ha detto di avere tratto dai colloqui la certezza che «l'India sostiene la sovranità nazionale e l'integrità territoriale dell'Ucraina».

Da parte sua, la Casa Bianca ha sottolineato che la visita di Modi «può essere utile», ma a patto che contribuisca «a mettere fine al conflitto in conformità con la visione di Zelensky di una pace giusta».

Gli Usa hanno intanto imposto nuove sanzioni a più di 400 entità e individui accusati di aver sostenuto lo sforzo bellico della Russia in Ucraina, comprese aziende cinesi – che Washington ritiene stiano aiutando Mosca a eludere le sanzioni occidentali e a rafforzare il suo esercito – e anche una persona e un'azienda italiane. Tra i sanzionati, rilevano i media russi, c'è inoltre Pavel Belousov, figlio del ministro della Difesa di Mosca, Andrei Belousov.

La situazione nella regione russa di Kursk

Per quanto riguarda la situazione nella regione russa di Kursk, teatro di un'avanzata ucraina dal 6 agosto scorso, il comandante dell'Aeronautica militare di Kiev, Mykola Oleshchuk, ha detto che una base delle truppe russe è stata colpita con bombe Gbu-39 di fabbricazione americana.

Gli Stati Uniti hanno posto ufficialmente una serie di limitazioni all'uso sul territorio russo di armi da loro fornite alle forze ucraine, e non hanno preso una posizione chiara a sostegno dell'offensiva.

Nonostante il Pentagono ritenga che Kiev abbia diritto di compiere questi contrattacchi, ha detto la vice portavoce Sabrina Singh, la Difesa americana ha ancora «alcune domande sulla situazione nel Kursk e il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ne continuerà a discutere con il suo omologo ucraino Rustem Umerov.

In particolare, ha aggiunto Singh, gli Usa cercando di capire come la volontà di Zelensky di «creare una zona cuscinetto si adatti agli obiettivi strategici» ucraini.

Mosca non permetterà di creare «alcuna zona cuscinetto»

Per l'ambasciatore russo a Washington il problema non si pone. Mosca, ha detto Antonov, non permetterà di creare «alcuna zona cuscinetto» sul suo territorio e gli invasori «saranno eliminati, non respinti ma eliminati».

Quanto al ruolo degli Stati Uniti, il diplomatico ha affermato che gli americani potrebbero mettere fine all'offensiva ucraina «con uno schiocco di dita», ma non lo fanno perché «continuano sulla loro linea di equilibrio tra guerra e pace» per «mettere costantemente alla prova la tolleranza della Russia». «Penso che stiano cercando di spingerci a quale decisione emotiva», ha aggiunto Antonov.

Più colorite, come è nel suo stile, le affermazioni di Dmitry Medvedev, ex presidente e attuale vice segretario del Consiglio di Sicurezza russo. Riferendosi al voto del Parlamento ucraino per mettere al bando la Chiesa ortodossa legata al Patriarcato di Mosca, Medvedev ha detto che l'Ucraina sarà «distrutta come Sodoma e Gomorra» e «la vera Chiesa ortodossa nelle ex terre ucraine risplenderà nella sua antica grandezza».

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