Guerra in UcrainaAnnuncio di Kiev: «Pronta un'operazione di terra in Crimea»
SDA
25.8.2023 - 22:28
L'Ucraina si prepara a riprendersi la Crimea, annessa dalla Russia nel 2014. Lo farà con «un'operazione di terra», è la minaccia che arriva direttamente dal numero uno degli 007 ucraini, Kyrylo Budanov, proprio nel giorno in cui gli Stati Uniti confermano che le forze ucraine hanno sfondato la prima linea di fortificazioni russe sul fronte meridionale.
25.08.2023, 22:28
25.08.2023, 23:18
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L'Ucraina avrebbe preparato un'operazione di terra per riprendersi la Crimea.
La penisola è annessa alla Russia dal 2014 e ha un'importanza strategica.
Intanto, Mosca non avrebbe sospeso la mobilitazione.
Le parole di Budanov arrivano dopo che giovedì una bandiera di Kiev è apparsa sul territorio della penisola, nel giorno dell'indipendenza ucraina. Un'operazione rivendicata dal capo degli 007, importante perché ricorda «alla gente» che «la vittoria è dietro l'angolo».
Le incursioni di Kiev in Crimea, però, non si fermerebbero qui: Mosca ha dichiarato di aver subito un massiccio attacco di droni su questo territorio e di averne abbattuti 42, senza che nessuno di questi sia andato a segno.
Notizie tutte da verificare che stridono con le immagini pubblicate dai funzionari ucraini nelle quali viene mostrata un'esplosione nella base di Perevalne che avrebbe ucciso tre soldati e costretto numerosi militari russi a rivolgersi all'ospedale di Simferopoli.
Importanza strategica della Crimea
L'aumento dell'intensità degli attacchi sulla penisola ribadisce ancora una volta l'importanza della Crimea per l'Ucraina, un territorio che – come gli altri finiti sotto l'occupazione russa – Kiev non vuole barattare per la fine della guerra.
Mentre la Russia denuncia di aver «rilevato e distrutto» un missile ucraino S-200 diretto sulle installazioni civili nella regione di Kaluga, a circa 200 chilometri da Mosca, dal terreno arrivano novità che riguardano il fronte meridionale.
La viceministra della Difesa ucraina, Anna Malyar, aveva rivendicato la rottura delle prime linee di difesa russa il 4 agosto e venerdì gli Stati Uniti hanno confermato la notizia attraverso le parole del capo dello stato maggiore congiunto Mark Milley: «Ci sono crescenti indicazioni che le forze ucraine abbiano sfondato la prima linea di difesa russa su parte del fronte meridionale nella regione di Zaporizhzhia e si stanno incuneando verso la città strategicamente importante di Tokmak».
Si tratterebbe di un nuovo, importante tassello soprattutto dopo l'impazienza dei funzionari statunitensi fatta filtrare nei giorni scorsi da alcuni media che spingevano per uno spostamento massiccio dei contingenti ucraini verso Sud.
Sforzi sul fronte orientale
Finora gli sforzi si sono concentrati soprattutto sul fronte orientale, dove Kiev ha rivendicato la presa di alcune posizioni.
Qui, però, la situazione resta tesa ed è teatro di duri combattimenti, come ricorda il comandante delle forze terrestri ucraine Alexander Syrsky, che venerdì ha visitato le truppe stanziate in quella direzione. La Russia starebbe raggruppando le sue forze e i suoi mezzi in questa zona, trasferendo allo stesso tempo brigate e divisioni dal proprio territorio.
Mosca non avrebbe sospeso la mobilitazione
I movimenti ucraini e la lunga guerra che ormai dura da più di un anno e mezzo starebbero poi spingendo la Russia a una nuova operazione per rimpolpare le file del proprio esercito.
Secondo quanto sostiene Budanov, Mosca non ha sospeso la mobilitazione e starebbe valutando la possibilità di arruolare altre 450 mila persone dopo averne coscritte altre 350 mila solo nello scorso autunno. Una cifra imponente che il capo degli 007 attribuisce alle pesanti perdite subite: gli ucraini rivendicano di aver neutralizzato quasi 260 mila soldati russi.
Mentre sul terreno si continua a morire, vanno avanti le trattative per il grano. In attesa che Vladimir Putin veda il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ricevuto il ministro degli Esteri di Ankara Hakan Fidan. Sul tavolo, oltre alla formula di pace ucraina, anche «le minacce» di Mosca al corridoio del grano nel Mar Nero.