Stato di salute «grave»Individuato un secondo covo del boss Messina Denaro
ATS / sam
18.1.2023 - 13:59
I magistrati della Procura di Palermo e i carabinieri del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei Carabinieri avrebbero individuato un secondo covo utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro. Le sue condizioni di salute sarebbero «gravi».
18.01.2023, 13:59
18.01.2023, 15:19
ATS / sam
Oltre all'appartamento di vicolo San Vito a Campobello di Mazara, scoperto ieri, il capomafia avrebbe fatto realizzare una sorta di bunker all'interno di un'altra abitazione nella stessa area.
Non è ancora chiaro se si tratti del luogo in cui il capomafia nasconde il suo tesoro: documenti riservati, pizzini, soldi che i magistrati cercano. Lo scopriranno i carabinieri dopo la perquisizione del bunker, che si trova a circa 300 metri dall'abitazione principale in vicolo San Vito.
Ricordiamo che quest'ultima, la prima ritrovata, è un piccolo appartamento di sessanta metri quadrati con un soggiornino, una cucina, una camera da letto e un bagno in una palazzina di due piani.
Il boss, che è stato per anni in cima alla lista dei latitanti più pericolosi, viveva lì, in pieno centro abitato, facendo una vita stranamente «normale».
Intanto emergono delle informazioni in merito allo stato di salute di Messina Denaro. Secondo un medico della clinica siciliana dove l'uomo è stato arrestato dopo 30 anni di latitanza, le condizioni di salute del mafioso più famoso d'Italia, malato di cancro, sono «gravi».
L'uomo è stato operato nel 2020 e poi nel 2022 per un tumore al colon. «Le sue condizioni di salute sono gravi. La malattia ha subito un'accelerazione negli ultimi mesi», ha detto al quotidiano La Repubblica Vittorio Gebbia, primario del reparto di oncologia della clinica Maddalena di Palermo.
«Non direi che sia un paziente sano», ha aggiunto Gebbia, interrogato sulle parole del pm Paolo Guido che aveva dichiarato durante l'arresto di aver trovato un uomo «in buona salute».
Il dottor Gebbia ha anche chiarito che i carabinieri che hanno arrestato Matteo Messina Denaro erano attenti al suo stato di salute. «I carabinieri mi hanno chiesto se ritardare di qualche giorno il ciclo di chemioterapia che avrebbe dovuto fare avrebbe avuto delle conseguenze e io ho firmato l'autorizzazione perché un ritardo così lieve non avrà alcun effetto sul suo stato di salute», ha assicurato.
Dopo il suo arresto a Palermo, il boss è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza a L'Aquila, in Abruzzo. Si trova in isolamento e, secondo il quotidiano Corriere della Sera, sarà portato a seguire le cure chemioterapiche presso l'ospedale San Salvatore dell'Aquila, che dispone di un reparto riservato a questa tipologia di detenuti.
Indagato un secondo medico
L'oncologo trapanese Filippo Zerilli è indagato nell'inchiesta sulla rete dei favoreggiatori del boss Matteo Messina Denaro. Avrebbe eseguito l'esame del DNA necessario alle cure chemioterapiche a cui il padrino di Castlelvetrano doveva sottoporsi.
Il paziente si era presentato al medico con i documenti di Andrea Bonafede, il geometra che gli avrebbe prestato l'identità e che, come Zerilli, è finito ora sotto inchiesta.
Lo studio del medico sarebbe stato perquisito dai carabinieri che devono accertare se Zerilli fosse a conoscenza delle generalità del paziente.
Nella lista dei possibili fiancheggiatori era finito anche un altro dottore: Alfonso Tumbarello, medico di base di Campobello di Mazara che aveva in cura sia il boss, alias Andrea Bonafede, sia il vero Bonafede.