Guerra in Ucraina In crisi nella regione di Kursk, Mosca accelera l'offensiva nel Donetsk

SDA

19.8.2024 - 19:14

I militari della 24a Brigata meccanizzata sparano dal veicolo da combattimento della fanteria BRM1K verso le posizioni russe vicino alla città di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk (foto d'archivio).
I militari della 24a Brigata meccanizzata sparano dal veicolo da combattimento della fanteria BRM1K verso le posizioni russe vicino alla città di Chasiv Yar, nella regione di Donetsk (foto d'archivio).
KEYSTONE/EPA/PRESS SERVICE OF THE 24 MECHANIZED BRIGADE

Mentre le forze ucraine continuano la loro operazione nella regione russa di Kursk – bombardando tra l'altro un terzo ponte – sul proprio territorio si trovano a far fronte ad una situazione sempre più drammatica nella regione orientale di Donetsk, dove centinaia di civili vengono evacuati in queste ore dalla città di Pokrovsk davanti alla veloce avanzata delle truppe di Mosca.

La Russia, intanto, torna a condannare l'ingresso di reporter occidentali nella regione di Kursk – tra i quali anche giornalisti di media americani – ricordando che un procedimento penale per attraversamento illegale del confine è già stato aperto nei confronti di due inviati della Rai.

L'attività di rappresentanti di media occidentali in questo territorio è una «prova del loro coinvolgimento diretto nell'attuazione di un'aggressione ibrida su larga scala contro la Russia», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo la quale i loro resoconti perseguono tra l'altro «la protezione dei crimini di Kiev, la manipolazione dell'opinione pubblica e la creazione del contesto necessario per un ulteriore sostegno occidentale alle forze armate ucraine».

Le forze ucraine hanno bombardato un terzo ponte

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che le sue truppe stanno raggiungendo i loro obiettivi nell'offensiva, lanciata quasi due settimane fa.

Mentre un ufficiale del Comitato investigativo militare russo, intervistato dal noto conduttore televisivo Vladimir Solovyov, ha detto che le forze ucraine hanno bombardato e danneggiato un terzo ponte lungo il fiume Seym, sempre nella regione russa, con l'obiettivo di ostacolare l'afflusso di truppe e armamenti impiegati da Mosca per ostacolare l'avanzata degli ucraini.

In un'altra regione di confine russa, quella di Rostov sul Don, 18 vigili del fuoco sono rimasti feriti nell'incendio divampato fin da ieri in un deposito di petrolio nella cittadina di Proletarsk che, secondo le autorità locali, è stato provocato dall'attacco di un drone ucraino. Nell'area è stato proclamato lo stato d'emergenza.

L'offensiva russa nel Donetsk accelera

Blogger di guerra russi riferiscono intanto di un'accelerazione nell'offensiva russa nel Donetsk, forse facilitata dal ritiro di alcune delle migliori unità ucraine, impiegate nell'incursione a Kursk. Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato la conquista di un altro villaggio, quello di Artyomovo.

Ma l'obiettivo più ambito è Pokrovsk, un centro di oltre 50'000 abitanti a nord-ovest del capoluogo Donetsk, situato su una arteria strategica che rifornisce le truppe ucraine e le città del fronte orientale. Le autorità locali riferiscono di 500-600 persone che fuggono dalla città ogni giorno.

Ma ora è stata disposta l'evacuazione forzata delle famiglie con bambini, ha detto il governatore, Vadym Filashkin, definendo la decisione «necessaria e inevitabile». Il capo dell'amministrazione militare della città, Serhii Dobriak, ha sottolineato che considerando il ritmo dell'avanzata dell'esercito russo, i residenti di Pokrovsk hanno a disposizione non più di una o due settimane per andarsene.

Finché le truppe ucraine sono a Kursk niente negoziati

Il consigliere del presidente russo Vladimir Putin per la politica estera, Yuri Ushakov, ha ribadito che, fino a quando durerà l'offensiva ucraina a Kursk, l'apertura di un processo negoziale per la fine delle ostilità sarebbe «inappropriata», e che comunque rimangono valide le condizioni poste dallo stesso Putin in giugno per un cessate il fuoco: ritiro degli ucraini dalle quattro regioni annesse dalla Russia e rinuncia del governo di Kiev ad entrare nella Nato.

Ma il premier indiano sembra volere lo stesso provare a fare da mediatore. Dopo avere incontrato a Mosca Putin in luglio, dicendogli che New Delhi è «pronta» a «fornire qualsiasi aiuto» per la pace, Narendra Modi visiterà nei prossimi giorni Kiev, secondo quanto annunciato dalla diplomazia indiana. Da domani al 23 agosto è atteso invece in Russia e Bielorussia il premier cinese Li Qiang.

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