Guerra in Ucraina I russi avanzano, Putin è raggiante: «Sono pronto al dialogo con Kiev»

SDA

18.2.2024 - 20:50

Se nel Donetsk le truppe russe consolidano le posizioni dopo la caduta di Adviivka e avanzano ancora di qualche chilometro, a Mosca Vladimir Putin gongola e gioca al bastone e alla carota: «La situazione in Ucraina è una questione di vita o di morte per noi», ma la Russia «è pronta al dialogo, se non fosse stato per la posizione dell'Occidente, i combattimenti sarebbero cessati un anno e mezzo fa».

Il presidente russo Vladimir Putin qui in una foto mentre tiene una riunione sull'attuazione del progetto di costruzione del servizio ferroviario ad alta velocità che collega Mosca a San Pietroburgo nella città di Verkhnyaya Pyshma, nella regione di Sverdlovsk, in Russia, giovedì 15 febbraio 2024.
Il presidente russo Vladimir Putin qui in una foto mentre tiene una riunione sull'attuazione del progetto di costruzione del servizio ferroviario ad alta velocità che collega Mosca a San Pietroburgo nella città di Verkhnyaya Pyshma, nella regione di Sverdlovsk, in Russia, giovedì 15 febbraio 2024.
KEYSTONE

Al Cremlino poi, secondo fonti dell'intelligence occidentale, si festeggia due volte grazie al successo di un'operazione di disinformazione che avrebbe portato scompiglio a Kiev, e alla destituzione di Valery Zaluzhny dal comando delle Forze armate.

Sul campo i russi sono avanzati per oltre 8 chilometri nell'area di Avdiivka, ma anche sul fronte di Kherson e Zaporizhzhia. Qui gli ucraini affermano di aver respinto 13 attacchi contro postazioni a ovest di Verbovoy e Robotyny, infliggendo al nemico pesanti perdite: sarebbero almeno 70 gli uccisi.

Avdiivka, vittoria più mediatica che strategica

La vittoria di Avdiivka, la più significativa in un anno di guerra, è tuttavia da considerare soprattutto un successo mediatico per Putin perché secondo gli osservatori militari non cambierà molto lo scacchiere del conflitto.

Lo zar comunque ci teneva davvero tanto: Putin, ha detto il portavoce Dmitri Peskov, è stato svegliato alle 4 del mattino dal ministro della Difesa Sergey Shoigu e dal capo di Stato maggiore interforze, Valery Gerasimov, che in piena notte sono arrivati trionfalmente al Cremlino per informare il presidente.

Mosca insiste che i soldati ucraini si stavano già ritirando, prima che arrivasse l'ordine di Kiev, e ha pubblicato un video che mostra colonne di militari in ripiegamento sotto il fuoco di precisione dei russi.

Circostanza che confermerebbe altri resoconti arrivati dai soldati ucraini in ritirata.

Mosca esulta per il cambio alla testa dell'esercito di Kiev

Il Washington Post intanto rivela file top secret: quando il mese scorso è emersa per la prima volta la notizia che Volodymyr Zelensky era pronto a sostituire il capo delle forze armate Zaluzhny, a Mosca hanno esultato.

«Da molti mesi», scrive il Wp citando decine di documenti avuti da un servizio di intelligence europeo, «stavano tentando di fomentare proprio queste divisioni fino allo strappo», concretizzatosi nei giorni scorsi.

L'obiettivo di quelle che Mosca ha soprannominato «operazioni psicologiche di informazione» è dividere e destabilizzare la società ucraina con «migliaia di post sui social media e centinaia di articoli inventati, creati da batterie di troll e diffusi in Ucraina e in tutta Europa» per cercare di sfruttare quelle che allora si diceva fossero «tensioni» tra Zelensky e Zaluzhny.

In arrivo gli F-16 entro l'estate?

Kiev non ha ancora commentato, il presidente ucraino può ma rallegrarsi dopo la telefonata con il presidente Usa Joe Biden, con il quale non sarebbe corso buon sangue in passato, secondo indiscrezioni trapelate sui media alcune settimane fa.

L'inquilino della Casa Bianca si è detto «fiducioso che otterremo quei soldi», riferendosi agli aiuti congelati al Congresso. «Combatterò per procurare agli ucraini le munizioni di cui hanno bisogno», ha assicurato.

E, secondo Foreign Policy, Kiev dovrebbe ricevere i primi caccia F-16 americani a giugno: potrebbero essere operativi entro qualche mese, dopo l'addestramento dei piloti ucraini.

Mentre Pechino da parte sua ha assicurato agli ucraini che non sta vendendo «armi letali» alla Russia. L'incontro tra il ministro degli Esteri Wang Yi con la controparte Dmytro Kuleba a margine della Conferenza di Monaco è stato quello di più alto livello avvenuto finora di persona tra funzionari dei due Paesi dall'aggressione militare di due anni fa.

SDA