Elezioni in Turingia Ecco chi è Bjorn Hoecke, l'ultranazionalista che punta a Berlino

SDA

2.9.2024 - 08:38

Un giornalista di Erfurt ha suggerito un'immagine che potrebbe sembrare un po' forte: a Bjorn Hoecke, durante le grandi manifestazioni di Pegida nell'est della Germania contro l'ondata di migranti che colpì il Paese nel 2015, sarebbe piaciuto «sentirsi un po' come un messia».

Björn Höcke è sorvegliato dai servizi segreti. Nei suoi discorsi fa sempre riferimento al nazismo.
Björn Höcke è sorvegliato dai servizi segreti. Nei suoi discorsi fa sempre riferimento al nazismo.
KEYSTONE

Scorrendo la pagina di X del candidato dell'ultradestra che domenica ha trionfato in Turingia ci si imbatte però in un post che conferma esattamente quell'impressione: «La grande rincorsa», un film sull'ex professore di storia, che dura un'ora e 37 minuti, pubblicato proprio per questa elezione.

Il documentario immortala il cammino politico dell'uomo che in Germania i giudici hanno autorizzato a definire «fascista», mentre fra una scena e l'altra la mano di una donna dipinge un'enorme tela, sporcandosi le dita coi colori.

Alla fine si scopre che è un grande ritratto: Hoecke indossa un cappotto, al collo ha una sciarpa blu, colore del partito, e se ne sta con espressione benevola sotto una bandiera tedesca. Roba da cancellieri, che arriva un po' in anticipo.

Sorvegliato dai servizi segreti

«L'obiettivo della sua vita non è il partito, quello è solo lo strumento. L'obiettivo di Hoecke è salvare la Germania», afferma candidamente uno dei suoi fedelissimi intervistati per il filmato.

E se questa è la meta, si capisce una volta per tutte che il leader di Altenative für Deutschland (Afd) del Land dell'est, tenuto sotto controllo dai Servizi interni come estremista, non intende affatto fermarsi alla Turingia.

Bjorn Hoecke viene in realtà dal Nordreno-Westfalia. Ha 52 anni, 4 figli, una laurea in storia. Un passato da docente, molto amato, dicono nel docufilm, e poi da direttore della scuola.

Ad un certo punto arriva la decisione di entrare in politica, avendo riconosciuto in se stesso del «potenziale», raccontano i suoi.

Una glorificazione

Il film esordisce con il classico tragitto in auto, in un bel paesaggio tedesco, per seguirlo fino a un attimo prima di salire sul palco, nervoso, e subito dopo travolto da applausi scroscianti.

Si risentono stralci dei suoi discorsi, con quella voce dal timbro sacerdotale.

Colpisce l'uso della musica: a tratti incalzante, poi di nuovo meditativa. Arriva l'attacco ai «partiti cartello», e fra una pennellata e l'altra Hoecke si allaccia gli scarponi e va a spaccare la legna: nel garage di casa e infine alla luce di uno struggente tramonto, ai piedi di un albero.

Chi è e cosa ha in testa Bjorn Hoecke? I contenuti della sua avventura politica non vengono esposti in modo sistematico, si preferisce un registro evocativo, e tanta suggestione.

Anche se a un certo punto un esponente locale di Afd spiega: «Quello che dobbiamo evitare è la cartellizzazione del partito, la 'melonizzazione', come si dice oggi».

Una mossa per non fallire la terza volta

Hoecke si è candidato per la terza volta alla presidenza del Land, e per evitare il rischio di non ottenere il seggio personale nel parlamentino della Turingia ha cambiato circoscrizione: ha corso a Greiz, ad oltre 200 km da casa.

Nei mesi scorsi ben due tribunali lo hanno condannato a multe molto salate per aver consapevolmente utilizzato slogan nazisti ai comizi: le parole delle SA di Hitler 'Tutto per la Germania!', che nella Repubblica federale sono proibite. Nel film bolla le sentenze come «uno scherzo».

C'è anche il suo amico M ed ex candidato alle europee Maximilian Krah, fatto fuori dai vertici del partito dopo aver affermato a Repubblica che «non tutte le SS furono criminali».

Un richiamo costante al nazismo

Hoecke vuole la 'remigrazione'. E promuove «la pace», dicendosi contrario alla Nato, agli interessi degli Usa, alle sanzioni alla Russia e alla consegna delle armi all'Ucraina.

Ma ad inquietare ulteriormente nel suo caso sono i reiterati riferimenti al nazismo: il programma della Turingia per il 2024, ad esempio, è aperto da una poesia di Franz Langheinrich, che non era solo un poeta, spiega un giornalista di DW, ma anche un fervente nazionalsocialista.