Guerra in Medio Oriente Genocidio: la Corte dell'Aia respinge la richiesta di Israele di archiviare il caso

SDA

26.1.2024 - 13:37

La giudice Joan Donoghue.
La giudice Joan Donoghue.
Keystone

La Corte internazionale di Giustizia dell'Aia ritiene che esista una controversia tra Israele e Sudafrica e attribuisce alla corte la giurisdizione per pronunciarsi sul caso.

Lo ha affermato la giudice americana Joan Donoghue, secondo cui «almeno alcuni atti sembrano in grado di rientrare nella convenzione sul genocidio», e «la Corte ritiene di non poter accogliere la richiesta di Israele di archiviare il caso».

La giudice ha affermato che la corte è consapevole della portata della tragedia umana che si sta verificando nella regione ed è profondamente preoccupata per la continua perdita di vite a Gaza.

Il presidente della Corte ha citato il coordinatore dei soccorsi d'emergenza delle Nazioni Unite Martin Griffiths che ha affermato che «Gaza è diventata un luogo di morte e disperazione».

A Gaza – ha proseguito – sono state sfollate 1,7 milioni di persone e l'enclave è diventata «inabitabile». Queste cifre, ha specificato, non possono tuttavia essere verificati in modo indipendente.

Ad ogni modo, la Corte ha stabilito che almeno alcune delle denunce di violazione dei diritti umani presentate dal Sudafrica sono giustificate.

Prevenire atti di genocidio

La Corte internazionale di giustizia dell'Aia ritiene che vi sia sufficiente urgenza per ordinare misure provvisorie contro Israele, ha detto ancora la giudice Joan Donoghue ordinando a Israele di «prendere tutte le misure per prevenire qualunque atto di genocidio a Gaza».

«Israele deve prendere misure per prevenire e punire coloro che incitano al genocidio» dei palestinesi, hanno sancito i giudici della Corte internazionale.

Il tribunale ha chiesto a Israele di preservare le prove del presunto genocidio a Gaza. La presidente Donoghue ha ordinato a di riferire alla corte entro un mese e ha anche affermato che devono essere adottate misure per migliorare la situazione umanitaria nella Striscia.

Israele deve inoltre adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria urgenti e necessari per affrontare le condizioni di vita dei palestinesi nella Striscia di Gaza.

Quello dell'Aja è un passo importante che contribuisce ad isolare Israele ed «esporre i suoi crimini a Gaza». Lo ha detto un esponente di Hamas, citato dai media internazionali e ripreso da quelli israeliani, facendo appello che «l'occupazione applichi le decisioni» della Corte internazionale di giustizia.

Hamas: «Israele applichi le decisioni dell'Aja»

La reazione di Hamas non si è fatta attendere." Quello dell'Aja è un passo importante che contribuisce ad isolare Israele ed «esporre i suoi crimini a Gaza», ha detto un esponente di Hamas, citato dai media internazionali e ripreso da quelli israeliani, facendo appello che «l'occupazione applichi le decisioni» della Corte internazionale di giustizia.

Di tutt'altro parere il premier Benyamin Netanyahu: «la stessa affermazione che Israele compia un genocidio del popolo palestinese è non solo menzognera ma anche oltraggiosa. La disponibilità della Corte di prenderla in esame è un marchio di vergogna che non sarà cancellato per generazioni». Secondo Netanyahu «Israele combatte una guerra giusta contro i mostri di Hamas e la Corte ha respinto giustamente la richiesta di privarci del diritto all'autodifesa».

Dal canto suo, la Commissione europea ha dichiarato che «le ordinanze della Corte internazionale di giustizia sono vincolanti per le parti e queste devono rispettarle: l'Unione europea si aspetta la loro piena, immediata ed effettiva attuazione».