Gran BretagnaArriva la linea dura di Starmer contro i disordini, ma è polemica
SDA
5.8.2024 - 21:35
Arriva la linea dura del premier laburista Keir Starmer contro i peggiori disordini nelle strade del Regno Unito da più di un decennio, scatenati dai gruppi dell'ultradestra la settimana scorsa dopo la strage di bambine imputata al raptus di un 17enne a Southport, vicino a Liverpool, e la successiva ondata di «fake news» sui social media, che negli ultimi giorni hanno raggiunto allarmanti punte di violenza e razzismo, con attacchi a due hotel ospitanti richiedenti asilo e a moschee, ma anche contro negozi e abitazioni di minoranze etniche.
05.08.2024, 21:35
06.08.2024, 08:13
SDA
Starmer, che si trova ad affrontare la prima crisi dopo solo un mese dall'insediamento a Downing Street, ha presentato una serie di misure al termine della riunione del comitato per le emergenze Cobra promettendo di schierare un «esercito di agenti di polizia specializzati», senza quindi ricorrere alle forze armate come già qualcuno aveva evocato, e di infliggere «condanne rapide» tramite le corti di giustizia ai responsabili delle violenze, mentre il numero totale degli arrestati nei «riots» ha superato quota 370.
Oltre a garantire la protezione delle comunità musulmane terrorizzate per quanto successo e può ancora accadere.
È stata respinta invece la proposta bipartisan giunta da alcuni deputati di riunire il Parlamento, chiuso per la pausa estiva, mentre i disordini hanno effetti anche a livello internazionale: l'Australia e altri tre Stati, Malesia, Nigeria e Indonesia, con una prevalente popolazione di fede islamica, hanno avvertito i loro cittadini di prestare grande attenzione se devono viaggiare nel Regno o già si trovano lì.
Il premier ha ricevuto critiche da più parti
Intanto sir Keir, che nel suo programma elettorale aveva proprio inserito come priorità la garanzia del «law and order» (legge e ordine) nel Paese, ancor di più se si considera il suo passato di procuratore a capo del Crown Prosecution Service (Cps), ha ricevuto critiche, da più parti.
«Sosteniamo il governo nell'intraprendere un'azione decisa contro la violenza e il disordine, ma doveva muoversi molto più rapidamente», ha affermato l'ex ministro degli Interni James Cleverly, candidato nella corsa alla successione di Rishi Sunak per la leadership del partito conservatore dopo la storica sconfitta elettorale del 4 luglio.
Mentre le ong, a partire da Amnesty International, hanno chiesto un'azione dell'esecutivo diretta a contrastare il razzismo e l'islamofobia nella società «denunciando la pericolosa retorica di politici e commentatori sui social media e altrove».
Starmer ha assicurato di voler intervenire anche in questo ambito, visto che continuano a circolare online inviti a radunarsi e perfino un elenco di centri per migranti da prendere di mira nei prossimi giorni, ma senza annunciare misure concrete.
Proprio lunedì il portavoce di Downing Street ha definito come «immotivato» un commento pubblicato da Elon Musk, proprietario di X, in cui parlava di «guerra civile inevitabile» in Gran Bretagna.
Un doppio standard delle forze dell'ordine?
E continuano a girare sul web video di quanto successo nel fine settimana, come gli assalti compiuti agli alberghi che ospitano migranti a colpi di pietre e bottiglie incendiarie nella cittadina inglese di Rotherham, nel South Yorkshire, e in quella di Tamworth, nello Staffordshire, dove sono rimasti feriti oltre dieci agenti, mentre a Middlesbrough nel North Yorkshire gli estremisti sono arrivati a fermare in mezzo alla strada le auto chiedendo «sei bianco? sei inglese?» prima di farle passare.
Nelle polemiche si è inserito immancabilmente il leader del populista Reform UK, Nigel Farage: a suo avviso la polizia ha mostrato più durezza nel reprimere i disordini scatenati dall'estrema destra rispetto a un presunto approccio «soft» per le manifestazioni antirazziste organizzate dal movimento Black Lives Matter in passato.
Dichiarazioni respinte dal primo ministro e che hanno avuto una ripercussione sul comandante di Scotland Yard, Mark Rowley, alla fine della riunione d'urgenza a Downing Street: mentre un giornalista di Sky News chiedeva se fosse vera l'applicazione di un doppio standard da parte degli agenti il «commissioner» gli ha preso il microfono e lo ha lasciato cadere.
Episodio criticato dall'emittente e motivato dalla Met Police con la «fretta» di sir Mark in un momento di grande tensione.