UcrainaEcco perché Kiev non ha già conquistato Kherson
Philipp Dahm / Red
9.11.2022
La Russia si sta ritirando da Kherson, mentre l'esercito ucraino non vuole cadere nella trappola: la battaglia per la grande città del sud potrebbe trascinarsi per tutto l'inverno.
Philipp Dahm / Red
09.11.2022, 18:55
Philipp Dahm
Sì, e adesso? Non si era detto qualche giorno fa che i russi avrebbero sfollato Kherson? Il governatore di Mosca non ha forse detto che non solo i civili, ma anche l'esercito se ne sarebbe andato? Perché la grande città non è già in mano agli ucraini?
È troppo facile, devono aver pensato i generali a Kiev: l'intera faccenda puzza di trappola, e l'uomo di Mosca a Kherson non tarda a reagire: Kirill Stremousov afferma che solo i civili vengono sfollati, cosa che Vladimir Putin s'è affrettato a confermare pubblicamente.
In ogni caso, l'esercito ucraino non si fida, come racconta ad «Al Jazeera» un comandante in prima linea: le sue truppe dovevano essere ingannate ed erano attese a Kherson. A Kiev, il ministro della difesa Oleksiy Resnikov si è limitato a sorridere alla notizia che Putin potrebbe volersi ritirare di nuovo «per buona volontà», motivo già adottato per spiegare l'abbandono dell'Isola dei Serpenti.
Kherson, tutto poco chiaro
Al momento, quindi, è chiaro solo che non c'è nulla di chiaro. Richard Barrons vede diversi scenari possibili: «Alcuni pensano che i russi rimarranno e combatteranno, il che sarebbe una faccenda sanguinosa», dice l'ex generale britannico a Times Radio. «Oppure i russi attirano le forze ucraine e si ritirano oltre il fiume quando hanno fatto abbastanza danni».
Si tratta di una vasta area urbana ben fortificata e la lotta potrebbe continuare per tutto l'inverno, ha detto Barrons. I progressi sono ostacolati anche dal tempo umido dell'autunno e dalla mancanza di munizioni e di personale. «Entrambe le parti sono francamente un po' esauste a questo punto».
La parte russa dice di aver completato l'evacuazione delle aree a ovest del Dnieper lunedì 7 novembre. Allo stesso tempo, l'esercito russo sostiene di aver respinto le offensive ucraine nell'oblast di Kherson, riferisce il Ministero della difesa via Telegram. La parte ucraina, invece, riferisce di aver preso di mira con l'artiglieria i concentramenti di truppe russe.
Il mistero di Pavlovka
Secondo l'Institute for the Study of War (ISW), con sede a Washington, le immagini geolocalizzate dimostrano che l'Ucraina ha preso il villaggio di Pavlovka il 4 novembre. Questo è significativo perché i militari russi hanno denunciato ufficialmente quanto accaduto nella località in una lettera aperta al Ministero della Difesa russo.
Secondo alcune fonti, almeno 300 soldati russi sarebbero morti, dopo essere stati mandati allo sbaraglio, in quella che sembra essersi rivelata una trappola degli ucraini. Il villaggio sembrava deserto, ma al loro arrivo le truppe di Mosca si son trovate bersagliate dall'esercito di Kiev, che li stava aspettando. Al posto di ordinare la ritirata, i generali russi avrebbero mandato altre truppe.
L'ISW scrive che è insolito che il Ministero della Difesa abbia rilasciato una dichiarazione il 7 novembre.
Le perdite sono state probabilmente esagerate, la lettera potrebbe essere stata scritta dai servizi segreti ucraini. La reazione del Ministero indica però che la situazione sul posto è davvero precaria e pericolosa. Più a nord, sembra che l'esercito russo abbia recuperato terreno vicino a Bakhmut e abbia preso il controllo di due villaggi.
Rafforzare la difesa e le forze aeree
A Kharkiv, entrambe le parti stanno apparentemente cercando senza successo di avanzare sul fronte tra Swatowe e Kreminna. Le temperature notturne sono ancora sopra lo zero, ma la prossima settimana cambieranno.
Di fronte a questa situazione di stallo, l'Ucraina può sperare in ulteriori aiuti occidentali in materia di armamenti. Altri sistemi di difesa aerea Nasams e Aspide hanno raggiunto il campo di battaglia e contribuiranno a intercettare i missili russi. L'Aspide proviene dall'Italia e spara missili a medio raggio simili all'AIM-7 Sparrow.
Look who’s here! NASAMS and Aspide air defence systems arrived in Ukraine! These weapons will significantly strengthen #UAarmy and will make our skies safer. We will continue to shoot down the enemy targets attacking us. Thank you to our partners: Norway, Spain and the US. pic.twitter.com/ozP4eXhgOg
La difesa aerea ha anche aggiornato e migliorato i sistemi già esistenti in epoca sovietica, riporta «Forbes». Questo va anche a vantaggio della protezione della propria aeronautica, che ora sta facendo uscire dall'arsenale i suoi vecchi jet Su-24 Fencer. Sempre secondo Forbes ne avrebbe ancora 51 a disposizione.
Con l'aiuto della Polonia, il Su-24 sta per ricevere nuova forza: Varsavia starebbe convertendo i bombardieri in modo che possano sparare missili da crociera del tipo Storm Shadow alias Scalp. Possono trasportare una carica esplosiva di 1,3 tonnellate per un raggio d'azione di oltre 500 chilometri, sono difficilmente rilevabili dai radar e costano tra gli 800.000 e gli 1,1 milioni di euro l'uno.
Una «dichiarazione televisiva inscenata»
Nel frattempo, il 9 novembre il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu ha ordinato alle truppe di Mosca di ritirarsi dalla città di Kherson, come riferisce la Tass. La decisione è stata presa da Shoigu dopo un rapporto ricevuto dal comandante delle forze russe in Ucraina, il generale Surovikin. Quest'ultimo ha detto che dalla regione sono stati evacuati 115.000 civili e ha accusato gli ucraini di avere bombardato scuole, ospedali e gli stessi civili evacuati al di là del Dnepr.
D'altra parte, il consigliere del presidente ucraino Mykhaylo Podolyak ha dichiarato che Kiev non vede «alcun segno» che le forze russe si stiano ritirando. «Non vediamo alcun segno che la Russia stia lasciando Kherson senza combattere», ha scritto Podolyak su Twitter, suggerendo che l'annuncio potrebbe essere una manovra e definendo l'ordine di Shoigu una «dichiarazione televisiva inscenata».