Medio Oriente Come evolveranno le tensioni tra Israele e Iran? Gli analisti non hanno dubbi

SDA

26.10.2024 - 19:59

Non sarà l'ultimo round di guerra diretta tra Israele e Iran e la tensione è destinata a rimanere molto alta: gli analisti regionali non hanno dubbi nel tracciare orizzonti inquietanti per un Medio Oriente che rimarrà a lungo nel ciclo della violenza.

Benyamin Netanyahu (immagine illustrativa d'archivio).
Benyamin Netanyahu (immagine illustrativa d'archivio).
KEYSTONE/EPA/ABIR SULTAN

Gli stessi commentatori sottolineano però come il botta e risposta tra Stato ebraico e Repubblica islamica abbia per ora scongiurato un allargamento del conflitto all'area del Golfo, strategica per le risorse energetiche e i commerci globali.

Dalle colonne del quotidiano libanese an Nahar, Monnalisa Freiha sottolinea i rischi dell'operazione di Israele, che avrebbe potuto trascinare la regione in una guerra ancora più ampia. «È stata invece una manovra calcolata per evitare violente rappresaglie» da parte dell'Iran.

Teheran, afferma l'editorialista libanese, ha così una via d'uscita dopo l'innalzamento della tensione nelle ultime settimane. Tuttavia, afferma Freiha, il conflitto tra Iran e Israele è destinato a proseguire anche perché lo scontro è diventato sempre più aperto e diretto. «Non c'è nulla di garantito» per il futuro.

Israele pronto a una guerra a lungo termine?

Dal canto suo, Amir Makhoul, commentatore palestinese per Middle East Eye, portale di approfondimento e notizie finanziato dal Qatar, afferma che Israele è preparata per «una guerra a lungo termine». La sua analisi si basa, tra l'altro, sulla lettura delle stime di bilancio riferite nei giorni scorsi dalla Banca centrale israeliana.

«C'è un significativo aumento di spesa militare per il 2024 e il 2025. Queste stime – afferma Makhoul – si basano sul presupposto che le guerre di Israele in Medio Oriente saranno prolungate e si estenderanno almeno fino al primo trimestre del 2025». Al di là dei fronti di Gaza e del Libano, aggiunge l'analista palestinese, «l'obiettivo primario di Israele è l'Iran». E in questo senso il conflitto tra le due potenze della regione è destinato a continuare.

I paesi arabi del Golfo in allerta

Tra lo Stato ebraico e la Repubblica islamica, i paesi arabi del Golfo, alleati degli Stati Uniti e vicini a Israele, rimangono in allerta. Anche se sembrano aver tirato un sospiro di sollievo dopo l'attacco «limitato» israeliano contro obiettivi militari iraniani.

Il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi si era nei giorni scorsi consultato più volte con i suoi interlocutori arabi sulla sponda occidentale del Golfo. Sia per chiedere di non lasciare che i jet di Israele sorvolassero la regione e sia per ribadire la volontà e la capacità di Teheran di lanciare rappresaglie contro chiunque avesse appoggiato il nemico israeliano.

Dalle colonne del quotidiano saudita ash Sharq al Awsat, Abderrahman Rashed, aveva messo in guardia Israele e gli Stati Uniti dal condurre un'azione troppo aggressiva nei confronti dell'Iran, perché questo innescherà un caos. E i Paesi della regione vogliono stabilità.

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