Narcotraffico Colpo al cartello di Sinaloa, arrestato «El Mayo» e uno dei figli del «Chapo»

SDA

26.7.2024 - 18:30

A sinistra il boss Ismael Zambada Garcia, detto «El Mayo» e a destra uno dei figli del «Chapo», Joaquín Guzman López.
A sinistra il boss Ismael Zambada Garcia, detto «El Mayo» e a destra uno dei figli del «Chapo», Joaquín Guzman López.
KEYSTONE/U.S. Department of State via AP

Era riuscito a sfuggire alla cattura per oltre 40 anni: il boss Ismael Zambada Garcia, detto «El Mayo», 76 anni, uno dei narcotrafficanti più ricercati del Messico, è stato arrestato a El Paso, in Texas, insieme a uno dei figli del «Chapo», Joaquín Guzman López, 38 anni.

I due avevano co-fondato il potente cartello di narcotrafficanti messicani di Sinaloa, accusato da Washington di aver cospirato per produrre e distribuire il fentanyl, responsabile ogni anno della morte di decine di migliaia di americani. I due arresti sferrano un duro colpo a una delle organizzazioni criminali più potenti e violente del mondo.

I dettagli dell'operazione non sono ancora chiari, ma i media statunitensi scrivono che «El Mayo» è stato attirato oltre il confine in seguito a un'operazione durata mesi dell'Homeland Security Investigations e dell'Fbi.

Il Wall Street Journal racconta che l'inafferrabile boss è stato convinto a salire su un aereo con un inganno dallo stesso Lopez: credendo di dover ispezionare piste d'atterraggio clandestine nel Messico meridionale, Zambada è stato invece trasportato in uno scalo privato fuori El Paso: quando l'aereo è atterrato sono scattate le manette per lui e Lopez.

Al momento, le informazioni sull'esistenza di un patto tra i federali e Lopez non sono state confermate, ma se Zambada fosse stato tradito dal figlio del Chapo questo potrebbe avere importanti ripercussioni per il cartello di Sinaloa, scrivono i quotidiani americani.

Uno dei principali obiettivi della DEA

Nonostante gli sforzi per mantenere un basso profilo, Zambada era uno dei principali obiettivi della Drug Enforcement Administration statunitense ed è considerato dagli Usa il leader indiscusso del cartello di Sinaloa dopo la cattura e la condanna all'ergastolo di «El Chapo».

Ma a differenza di quest'ultimo, arrestato tre volte e fuggito per ben due volte nel 2001 e nel 2015, non era mai stato catturato. Le autorità statunitensi avevano perfino offerto una ricompensa di 15 milioni di dollari per informazioni che portassero all'arresto di Zambada, accusato di traffico di cocaina, eroina, metanfetamine e fentanyl.

La taglia superava anche i 10 milioni di dollari offerti per Nemesio «El Mencho» Oseguera, capo del cartello rivale Jalisco New Generation.

Biden si è congratulato con le forze dell'ordine

«El Mayo e Guzman Lopez si vanno ad unire alla lunga lista dei leader del cartello di Sinaloa che il dipartimento di Giustizia ritiene responsabili» di essere alla guida di «una delle più potenti e volente organizzazioni per il traffico di droga al mondo», ha detto il ministro della Giustizia americano Merrick Garland.

«Il fentanyl è la droga più mortale che abbia mai minacciato il Paese e il dipartimento di Giustizia non si fermerà fino a che ogni leader di cartelli responsabili di avvelenare comunità sarà fermato», ha aggiunto.

Anche il presidente americano, Joe Biden, si è congratulato con le forze dell'ordine per il suo arresto. «Troppi dei nostri cittadini – ha affermato in una nota – hanno perso la vita a causa del flagello del fentanyl. Troppe famiglie sono state distrutte e stanno soffrendo a causa di questa droga distruttiva. La mia amministrazione continuerà a fare tutto il possibile per chiamare a rispondere i letali trafficanti di droga e per salvare vite americane».

SDA