Guerra Altri missili sull'Ucraina, Kuleba: «Putin non vuole la pace»

SDA

8.1.2024 - 21:28

Ancora vittime civili in Ucraina, finita nuovamente sotto un diluvio di missili russi in una fase della guerra marcata dall'estensione degli attacchi ucraini oltreconfine e in cui non si intravedono spiragli di pace.

Il ministro degli Esteri dell'Ucraina, Dmytro Kuleba, in una foto di dicembre.
Il ministro degli Esteri dell'Ucraina, Dmytro Kuleba, in una foto di dicembre.
EPA/OLIVIER HOSLET/KEYSTONE

Kiev è convinta che il Cremlino non voglia «né un conflitto congelato né la pace», ha dichiarato il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: «Chi propone un conflitto congelato sostiene di agire nel migliore interesse dell'Ucraina e del mondo, ma in realtà sta aiutando Vladimir Putin e ignora ciò che è la Russia di oggi».

Il responsabile ucraino si è anche detto «abbastanza fiducioso» sulla possibilità che l'Ue approvi un nuovo pacchetto di aiuti da 50 miliardi per Kiev nonostante le reticenze dell'Ungheria. «Non abbiamo un piano B», ha ribadito sull'eventualità che tali fondi non arrivino, «dobbiamo concentrare tutta l'energia e gli sforzi intellettuali su una cosa: far funzionare il piano A».

Ma, seppur in un involontario gioco di parole, è proprio su un piano B che si punta a Bruxelles per aggirare il veto di Viktor Orban: «La prima opzione è che sulla revisione del bilancio comune si arrivi ad un'intesa a 27 ma un piano B c'è», ha sottolineato il ministro delle Finanze belga, Vincent van Peteghem, elencando le priorità della presidenza di turno dell'Ue.

Il dossier ucraino sarà al centro del vertice straordinario dei leader del prossimo primo febbraio. Il tema sarà già sul tavolo della riunione di mercoledì dei rappresentanti permanenti dei 27 (Coreper II). «Sarà un appuntamento importante per capire come lavorare», ha osservato il ministro belga, che sui contenuti di un eventuale piano B si è limitato a dire: «Un piano B senza l'Ungheria è un piano che vede la partecipazione di 26 Paesi».

Altre vittime civili

Il campo intanto continua a mietere vittime civili: in mattinata l'esercito russo ha lanciato contro l'Ucraina 59 tra missili di diverso tipo e droni. La difesa ucraina ha abbattuto 18 missili e 8 velivoli senza pilota. Durante l'attacco sono state prese di mira infrastrutture civili e industriali, e obiettivi militari. L'attacco ha colpito le regioni di Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia e Khmelnytsky. Il bilancio è di almeno 4 morti e diversi feriti.

Mosca rivendica di aver utilizzato «missili a lunga gittata lanciati dal mare e da aerei, compresi i Kinzhal». I bombardamenti hanno anche causato nuovi danni alle reti elettriche nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Kherson.

Le riparazioni di emergenza vengono effettuate in base alla situazione di sicurezza, ma complice il maltempo il rischio di blackout è alto. Gli attacchi di lunedì hanno costretto decine di migliaia di persone in centinaia di insediamenti a fare i conti con il freddo.

Condizioni difficili in inverno 

L'esercito di Kiev avverte che il gelo e la nebbia rendono praticamente impossibile operare voli di ricognizione con i droni, accecando così le linee di difesa.

Ciononostante, nelle ultime 24 ore sono oltre 100 i proiettili di artiglieria piovuti oltreconfine, nella regione russa di Belgorod, ha annunciato il governatore Vyacheslav Gladkov, precisando che non ci sono state vittime né danni.

L'invito all'evacuazione diramato giorni fa alla luce dei crescenti attacchi ucraini ha portato al primo trasferimento di civili in zone più sicure: 300, non tanti apparentemente, ma è l'evacuazione più significativa in territorio russo dall'inizio del conflitto, oramai quasi due anni fa.