Cinema Ai Golden Globes trionfano «The Brutalist» e «Emilia Perez»

SDA

6.1.2025 - 07:04

Zoe Saldana è stata premiata come migliore attrice non protagonista nel film «Emilia Perez».
Zoe Saldana è stata premiata come migliore attrice non protagonista nel film «Emilia Perez».
Keystone

Al primo test della stagione dei premi di Hollywood, «Emilia Perez» e «The Brutalist» sono emersi come i migliori film del 2024 nelle rispettive categorie, musical/commedia e film drammatico.

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Il film di Jacques Audiard recitato in spagnolo e candidato ufficiale dalla Francia, ha vinto il Golden Globe anche per il miglior film non in inglese spiazzando «Vermiglio» di Maura Delpero che l'Italia ha scelto per essere rappresentata agli Oscar.

Premio speciale della giuria a Cannes, il musical su un narcotrafficante messicano che cambia sesso era arrivato alla serata dei Golden Globes con dieci nomination.

È stata premiata Zoe Saldana come miglior attrice non protagonista – ma non Karla Sofia Gascon che sarebbe stata la prima trans a vincere come migliore attrice – e la canzone El Mal. Audiard, approdato in finale con ben cinque candidature a titolo personale, ha ringraziato la giuria dei Globes «per aver celebrato questa idea di follia».

Il regista di «The Brutalist» esprime le sue condoglianze

In onda dal Beverly Hilton sulla CBS in una diretta punteggiata da spot sui nuovi farmaci antipeso, la serata ha dato ragione a Audiard, ma anche Brady Corbet, premiato per la regia di «The Brutalist» assieme al protagonista Adrian Brody.

Corbet, che ha invocato i diritti del regista di far film-fiume come il suo, è stato l'unico della serata che ha mandato un messaggio di cordoglio all'attrice di «White Lotus» Aubrey Plaza, il cui marito, il regista Jeff Baena, si è tolto la vita venerdì scorso a Los Angeles.

Se Vermiglio per ora ha deluso, «Challengers» di Luca Guadagnino ha vinto un Golden Globe per la miglior colonna sonora originale. «Wicked» ha avuto un riconoscimento come campione al box office, una categoria istituita l'anno scorso dopo che i Globes erano stati acquisiti dalla nuova gestione subentrata alla Hollywood Foreign Press Association.

Alcuni degli altri riconoscimenti

Fernanda Torres di «Io Non Sono Qui» (premiato per la sceneggiatura al Lido) a sorpresa ha battuto star come Angelina Jolie, Tilda Swinton, Kate Winslet e Pamela Anderson come miglior attrice in un dramma.

A Sebastian Stan è andato il Globo per «A Different Man» come miglior attore in un musical/commedia, ma non per «The Apprentice», il film su Donald Trump giovane per cui pure era candidato.

Demi Moore ha vinto il suo primo Golden Globe (miglior attrice in una commedia/musical), applauditissima dopo aver ammesso che prima di «The Substance» pensava di essere arrivata al capolinea.

«Flow – Un Mondo da Salvare» ha vinto come miglior lungometraggio a cartoni animati. Diretto da Gints Zilbalodis, è stato selezionato per rappresentare la Lettonia agli Oscar del 2025 nella sezione del miglior film internazionale.

I Golden Globes assegnano statuette anche per la tv. È stata la serata di «Shogun» (miglior serie drammatica e tre premi per la recitazione ad Anna Sawai, Hiroyuki Sanada e Tadanobu Asano), mentre sono stati premiati anche «Hacks» (Jean Smart e miglior serie comica/musical), «Baby Reindeer» (miglior serie limitata e miglior attrice Jessica Gunning), «The Bear» (Jeremy Allen White) e «The Penguin» (Colin Farrell).