Scienza Ecco la top ten 2022 di «Science», il telescopio Webb è la star

sifo

15.12.2022 - 20:00

Il telescopio spaziale James Webb (JWST) di NASA, Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della Canadese (CSA), è la star della top ten 2022, stilata dalla rivista «Science» per i risultati scientifici più importanti di quest'anno.

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Dopo numerose battute d'arresto, uno sviluppo durato 20 anni, un costo di 10 miliardi di dollari ed un viaggio di 1,5 milioni di chilometri nello spazio, il telescopio ha infatti finalmente aperto i suoi «occhi» a infrarossi, regalando fin da subito sbalorditive immagini dell'universo con un dettaglio senza precedenti.

La classifica vede Webb in buona compagnia. Tra gli altri studi selezionati, infatti, c'è la missione Dart della NASA, che a settembre si è schiantata con successo contro l'asteroide Dimorphos deviandone la traiettoria, e la ricostruzione di un intero ecosistema di 2 milioni di anni fa, grazie al più antico DNA mai scoperto.

Guadagnano l'ingresso in classifica anche la scoperta di un batterio gigante visibile ad occhio nudo, lo sviluppo di una varietà di riso perenne che può essere piantato una sola volta ogni 5 anni, e la scoperta di nuovi indizi su come la peste nera abbia alterato il patrimonio genetico delle popolazioni europee.

Completano infine la top ten i progressi fatti con il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), una delle principali cause di ospedalizzazione per neonati e bambini piccoli, l'approvazione negli Stati Uniti di una legge sul clima (Inflation Reduction Act) che punta a diminuire le emissioni del 40% entro il 2030, il rapido sviluppo nel campo dell'Intelligenza Artificiale (AI) e l'identificazione del virus che può causare la sclerosi multipla.

Il telescopio James Webb è la star della classifica

Le osservazioni del JWST hanno già permesso di scoprire migliaia di nuove galassie più distanti e antiche di qualsiasi altra finora documentata, alcune anche 150 milioni di anni più vecchie di quelle identificate dal predecessore Hubble.

Inoltre, Webb sta già dimostrando di poter catturare immagini così dettagliate degli esopianeti a centinaia di anni luce dalla Terra, da rivelare di cosa sono fatti, la loro composizione atmosferica e, in ultimo, la loro capacità di ospitare la vita.

Adesso, un comitato di circa dieci persone convocato dal caporedattore della rivista «Science» Holden Thorpe, selezionerà tra queste dieci proposte le tre che rappresentano al meglio il loro campo di ricerca, per ricevere il primo premio inaugurale Bhaumik per il risultato scientifico dell'anno.

Il premio è intitolato al fisico indiano-americano Mani Bhaumik, noto per il suo lavoro sui laser, che ha donato 11,4 milioni di dollari all'Associazione Americana per l'Avanzamento della Scienza (AAAS), contributo che sosterrà appunto il premio in denaro annuale di 250'000 dollari assegnato a un massimo di tre ricercatori all'anno.