Da Pelé al Papa emerito Cos'è la tanatoprassi, la tecnica di conservazione delle salme?

SDA / amo

4.1.2023 - 17:13

I fedeli salutano il corpo del Papa emerito Benedetto XVI mentre giace all'interno della Basilica di San Pietro in Vaticano.
I fedeli salutano il corpo del Papa emerito Benedetto XVI mentre giace all'interno della Basilica di San Pietro in Vaticano.
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Lo scorso 29 dicembre arriva la notizia: Pelé è morto. Un paio di giorni dopo finisce pure il viaggio terreno di Benedetto XVI, Papa emerito. La salma della leggenda del calcio è stata esposta allo stadio di Santos, mentre quella di Joseph Ratzinger nella Basilica di San Pietro. Ma come è possibile mostrare un cadavere, senza che questo inizi a decomporsi?

È possibile grazie alla tanatoprassi, il trattamento di conservazione delle salme che permette di mantenere i corpi con cura ed igiene anche per un periodo mediamente lungo. Questo procedimento è stato usato per conservare non solo i Papi e le leggende dello sport, ma anche star dello spettacolo come Luciano Pavarotti ed Enzo Jannacci.

Questa tecnica è stata introdotta in Italia dall'abruzzese Andrea Fantozzi, considerato il massimo esperto italiano della tanatoprassi, nonché presidente dell'Istituto nazionale italiano di tanatoprassi.

«Il nostro – spiega l'esperto all'ANSA – è un trattamento che consente di avere una cura altamente igienica, nonché di garantire un aspetto più presentabile dei corpi».

In che cosa consiste la tanatoprassi?

Cos'è il Fluytan?

Il Fluytan – stando all'omonimo sito web – è un fissativo dei tessuti che non presenta gli effetti secondari della formalina. È utile come metodo di conservazione delle strutture organiche, grazie al suo potere battericida, trombolitico e lipolitico. È usato nel settore cimiteriale, nelle case funerarie, nella tanatoprassi, nella medicina e genetica legale e nella tassidermia. (amo)

La tanatoprassi consiste nell'iniezione nel circuito sanguigno della salma di un prodotto innovativo dal nome Fluytan. Si tratta di un sostituto dell'ormai vetusta formalina che – stando a quanto riferito dallo stesso Fantozzi – «presenta caratteristiche tossiche e cancerogene».

Come si legge sul sito dell'Istituto nazionale, questo procedimento post mortem consente di evitare la veloce trasformazione che il corpo umano subisce nelle ore successive al decesso. L’iniezione del fluido conservante è accompagnata da delle cure estetiche che giocoforza preservano un'immagine intatta della persona, così da eliminare il processo di decomposizione addirittura per diverse settimane.

Quali i principali benefici?

La tanatoprassi garantisce inoltre un naturale ritorno in polvere del corpo per un tempo massimo di 10 anni: una cosa molto importante, dato che in assenza di trattamenti un corpo ci mette dai 40 agli 80 anni.

Questa tecnica è un metodo di conservazione temporanea, infatti non è – come ricorda sul suo sito l'Istituto nazionale – da confondere con l'imbalsamazione permanente. Dai 10 ai 15 giorni è il tempo che le salme, se trattate con tale processo, possono essere conservate prima di essere sepolte.

«Con il nostro nuovo sistema, totalmente innocuo – aggiunge Fantozzi –, riusciamo anche a conservare meglio il DNA. Per questo la tanatoprassi presenta benefici anche nel settore della medicina legale e della polizia scientifica».

Per il Papa emerito una procedura meno invasiva

Grazie a questo trattamento, è dunque possibile mantenere le salme esposte per più tempo, come capita in questi giorni con la camera ardente del Papa emerito, sul quale con ogni probabilità è stata effettuata una procedura meno invasiva, «forse non intravasale», come puntualizza Fantozzi.

Il procedimento con cui la tradizione vuole si trattino le salme dei Pontefici, in Italia «non ha ancora un riconoscimento giuridico». «Al momento – spiega Fantozzi – viene utilizzata solo in casi eccezionali. Noi in particolare lavoriamo molto sugli stranieri che muoiono in Italia in attesa del rimpatrio nei loro rispettivi Paesi».

Al momento è possibile effettuare un trattamento meno invasivo ed uno con l'iniezione del fluido nel corpo. «In questo modo, contrariamente a quanto avveniva con la formalina – conclude Fantozzi – non c'è neanche la necessità di recuperare tutto il sangue, come avveniva prima».

Il corpo del defunto Papa Emerito Benedetto XVI è esposto all'interno della Basilica di San Pietro in Vaticano, da lunedì 2 a mercoledì 4 gennaio.
Il corpo del defunto Papa Emerito Benedetto XVI è esposto all'interno della Basilica di San Pietro in Vaticano, da lunedì 2 a mercoledì 4 gennaio.
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Intanto in totale, al momento, sono 200.000 i pellegrini che hanno salutato Ratzinger da lunedì. La messa funebre di Benedetto XVII si svolgerà domani, giovedì 5 gennaio, in piazza San Pietro a partire dalle 09:30 circa, e sarà celebrata da Papa Francesco. Si attendono fino a 100.000 persone.

SDA / amo