Zurigo Chiuso il processo contro l'avvocato coinvolto nello scandalo delle operazioni cum-ex

fn, ats

12.12.2024 - 09:58

L'avvocato tedesco Eckart Seith era accusato di spionaggio economico e di infrazioni della legge sulle banche per aver ottenuto documenti interni della banca Sarasin e averli trasmessi a investigatori tedeschi. (Foto d'archivio)
L'avvocato tedesco Eckart Seith era accusato di spionaggio economico e di infrazioni della legge sulle banche per aver ottenuto documenti interni della banca Sarasin e averli trasmessi a investigatori tedeschi. (Foto d'archivio)
Keystone

Si chiude il processo contro l'avvocato tedesco Eckart Seith, accusato di aver istigato una violazione della legge bancaria in relazione allo scandalo delle operazioni cum-ex.

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La decisione arriva dal Tribunale cantonale di Zurigo, il quale ritiene che il procuratore incaricato del caso sia stato di parte.

«Il procuratore non ha dimostrato la necessaria imparzialità», ha dichiarato il presidente del Tribunale. A Seith e ad altri due coimputati sono stati negati importanti diritti di partecipazione, come quello di ispezionare il fascicolo del caso.

Secondo la Corte, un rinvio del dossier alla procura di Zurigo per la sua rielaborazione non sarebbe stato appropriato, dato che, dopo tanti anni, le prove non sarebbero più potute essere ricomposte in modo adeguato. «Il procedimento è quindi abbandonato», ha proseguito il Tribunale.

Il caso era stato esaminato una prima volta dal Tribunale cantonale circa tre anni fa e, in quell'occasione, la Corte giudicò parziale il ministero pubblico dell'epoca e rinviò il caso alla procura cantonale. Tuttavia, il Tribunale federale ha in seguito ribaltato questa decisione, motivo per cui il caso è stato nuovamente esaminato dalla giustizia zurighese.

Seith è stato accusato di spionaggio economico e di infrazioni della legge sulle banche per aver ottenuto documenti interni della banca Sarasin e averli trasmessi a investigatori tedeschi. Questi ultimi riguardavano il miliardario tedesco Erwin Müller, 92 anni, proprietario della catena di drogherie Müller presente anche in Svizzera.

In Germania, Müller – che da anni figura sulla lista degli uomini più ricchi del pianeta stilata da Forbes – aveva vinto nel 2017 una causa da 45 milioni di euro contro la banca privata basilese, alla quale rimproverava di essere stato tratto in inganno e mal consigliato in fatto di ottimizzazione fiscale.

Stando alle carte messe a disposizione dai due ex collaboratori della banca – a loro volta condannati in prima istanza a pene sospese per spionaggio economico e coazione – la banca basilese indusse Erwin Müller a investire in un fondo lussemburghese altamente rischioso: il fondo Sheridan praticava le controverse operazioni cum-ex (scorporo dei dividendi).

Il sistema «cum-ex», smascherato da un'inchiesta giornalistica internazionale, ha provocato perdite miliardarie al fisco di diversi paesi europei. Il trucco consisteva nella compravendita di azioni prima ("cum», con) e dopo ("ex», senza) il versamento del dividendo che permettevano di ottenere due volte il rimborso dell'imposta preventiva versata allo Stato tedesco. Nel 2012 questo tipo di operazioni fu vietato in Germania e il fondo lussemburghese crollò come un castello di carte. Quattro anni più tardi la pratica è stata vietata anche in Svizzera.

Nel luglio 2021, la Corte di giustizia federale tedesca aveva inoltre stabilito, con una sentenza giudicata storica, che le transazioni cum-ex sono da considerare per il fisco tedesco come evasione fiscale.