MarmoladaReinhold Messner avverte: «Possibili altre cadute sui ghiacciai»
dpa / ANSA
4.7.2022
Dopo la caduta di un seracco di ghiaccio sulla Marmolada, nel nord Italia, il numero di morti - attualmente fermo a 6, stando al bilancio provvisorio - potrebbe aumentare. I soccorritori hanno infatti poche speranze per i dispersi. L'alpinista Reinhold Messner si aspetta ulteriori incidenti di questo tipo a causa del riscaldamento globale.
dpa / ANSA
04.07.2022, 10:21
04.07.2022, 16:31
dpa / ANSA
Dopo il distacco dell'enorme seracco dalla Marmolada, sulle Dolomiti, avvenuto domenica e che ha causato la morte di almeno sei persone (solo quattro già identificati) e otto feriti, di cui due in gravi condizioni, le forze di soccorso stanno portando avanti le ricerche. Attualmente risultano infatti ancora dispersi almeno 17 alpinisti.
Ma hanno poche speranze di trovare altri sopravvissuti tra le masse di ghiaccio, neve e roccia. Cosi ha detto Walter Cainelli del Soccorso alpino della regione Trentino.
Crolla un enorme seracco sulla Marmolada
Nell'immagine si vede il ghiacciaio nella catena della Marmolada delle Alpi italiane vicino a Trento da cui una grossa fetta si è staccata domenica.
Immagine: AP
È chiaro il principio di distaccamento di un pezzo di ghiaccio.
Immagine: AP
Un'enorme lastra di ghiaccio si è staccata sulla Marmolada, nel Trentino settentrionale, provocando la morte di almeno sei persone. Nella foto il luogo in cui si è staccata la calotta di ghiaccio.
Immagine: KEYSTONE
Questa immagine pubblicata dal Corpo Nazionale Italiano di Soccorso Alpino e Speleologico mostra il ghiacciaio nelle Alpi italiane vicino a Trento, dove si è staccata la lastra.
Immagine: AP
Un elicottero dei soccorso nell'area dell'incidente.
Immagine: KEYSTONE
Qui il punto esatto dove la calotta di ghiaccio si è staccata.
Immagine: KEYSTONE
Un frame preso da un video messo a disposizione dal Soccorso alpino italiano mostra ancora il punto dove il seracco di ghiaccio è crollato sulla Marmolada.
Immagine: EPA
I soccorritori vicino al luogo dell'incidente.
Immagine: EPA
Crolla un enorme seracco sulla Marmolada
Nell'immagine si vede il ghiacciaio nella catena della Marmolada delle Alpi italiane vicino a Trento da cui una grossa fetta si è staccata domenica.
Immagine: AP
È chiaro il principio di distaccamento di un pezzo di ghiaccio.
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Un'enorme lastra di ghiaccio si è staccata sulla Marmolada, nel Trentino settentrionale, provocando la morte di almeno sei persone. Nella foto il luogo in cui si è staccata la calotta di ghiaccio.
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Questa immagine pubblicata dal Corpo Nazionale Italiano di Soccorso Alpino e Speleologico mostra il ghiacciaio nelle Alpi italiane vicino a Trento, dove si è staccata la lastra.
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Un elicottero dei soccorso nell'area dell'incidente.
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Qui il punto esatto dove la calotta di ghiaccio si è staccata.
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Un frame preso da un video messo a disposizione dal Soccorso alpino italiano mostra ancora il punto dove il seracco di ghiaccio è crollato sulla Marmolada.
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I soccorritori vicino al luogo dell'incidente.
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16 auto nel parcheggio
Almeno una dozzina di persone risultavano scomparse domenica sera, come ha riferito l'agenzia di stampa Ansa. Nel parcheggio ai piedi del massiccio montuoso, da cui partono i sentieri di risalita, sono state contate 16 auto, i cui proprietari non sono ancora stati localizzati.
«Non sappiamo ancora se le auto appartengano a persone morte o scomparse o a qualcuno che non ha nulla a che fare con l'incidente», ha detto il presidente regionale del Trentino-Alto Adige, Maurizio Fugatti. Fino a 14 alpinisti sono rimasti feriti nel disastro.
I lavori di ricerca e salvataggio sulla Marmolada sono stati interrotti domenica sera perché c'era il rischio che altri blocchi di ghiaccio potessero staccarsi. L'intera area intorno al ghiacciaio è stata chiusa al pubblico.
Il premier italiano Mario Draghi ha espresso le sue condoglianze alle vittime e alle famiglie in lutto ed è stato tenuto informato sulle misure di salvataggio e sulle indagini.
Messner avverte sul riscaldamento globale
L'alpinista estremo e ambientalista Reinhold Messner vede l'incidente come una conseguenza del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. «Questi stanno consumando i ghiacciai», ha dichiarato il 77enne in un'intervista alla Deutsche Presse-Agentur.
Ai bordi dei ghiacciai si formano le cosiddette torri di ghiaccio – chiamate seracchi – «che possono essere grandi come grattacieli o file di case», ha spiegato Messner. Incidenti come quelli sulla Marmolada li «vedremo più frequentemente», ha predetto, perché «oggi ci sono molte più rotture di roccia e ghiaccio rispetto al passato».
E queste possono poi avere conseguenze terribili, come domenica sul massiccio al confine tra le regioni Trentino-Alto Adige e Veneto.
Ieri, il giorno del crollo, è stata finora la giornata più calda del 2022. Lo conferma il meteorologo della Provincia di Bolzano Dieter Peterlin. A Bolzano ieri sono stati superati i 37 gradi e alle ore 21:30 la temperatura era ancora di 32 gradi. Sul Corno del Renon a 2260 metri sono stati misurati 18 gradi e di notte comunque 9 gradi.
«I corpi sono stati smembrati»
Il soccorritore alpino Luigi Felicetti, visibilmente scioccato, ha riferito dell'operazione: «Quando siamo arrivati sul posto abbiamo ci si è presentata un'immagine incredibile. C'erano blocchi di ghiaccio e pietre enormi ovunque».
L'agenzia di stampa Ansa ha riferito che gli investigatori hanno parlato di un «bagno di sangue inimmaginabile» sulla montagna, dopo il quale «sarà difficile stabilire l'identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati» dai pezzi di ghiaccio e di pietra.