EdificiL'ex Arsenale di Biasca accoglierà opere d'arte
evpf, ats
20.1.2023 - 12:59
Un centro di competenza per l'arte e gli archivi vedrà la luce da qui alla fine del 2024 nell'ex Arsenale militare di Biasca.
Keystone-SDA, evpf, ats
20.01.2023, 12:59
20.01.2023, 13:14
SDA
Il complesso di edifici in pietra risalenti agli anni '40, progettati da un gruppo di architetti guidati da Rino Tami, erano predestinati ad accogliere un centro di collezione nell'interfaccia fra nord e sud.
Costruito nel 1942, il complesso di edifici, una vera perla architettonica, emana una maestosità senza tempo. Facciate in pietra massiccia, balconi in legno e finestre disposte in maniera ritmata caratterizzano l'arsenale, composto da nove parti, che presto dovrebbe ospitare opere d'arte di alto livello.
Gli edifici devono essere rinnovati in modo non invasivo. Ne risulterà una «scatola nella scatola», spiega la direttrice dell'Ufficio tecnico comunale di Biasca, Maura Mossi Nembrini, in un'intervista a Keystone-ATS. Qui sarà possibile creare un clima adeguato per le opere d'arte, con un tasso di umidità del 50%.
Un riparo ideale
Gli edifici, usati come arsenale fino al 2004, ricordano piccole fortezze e sembrano ideali per ospitare opere d'arte. La buona struttura dell'edificio consente un carico elevato sui pavimenti, dato che in origine erano stati costruiti per veicoli militari del peso di diverse tonnellate.
I primi tre doppi edifici saranno rinnovati da qui alla fine del 2024, spiega Mossi Nembrini. Questi depositi verranno gestiti da un'impresa specializzata nello stoccaggio e nella logistica di opere d'arte.
«Grazie a questa riconversione, prendiamo due piccioni con una fava», rileva la direttrice. Oltre a poter conservare una perla architettonica, il Ticino disporrà finalmente di uno spazio in cui stoccare le opere d'arte in modo adeguato. Il Museo Villa dei Cedri di Bellinzona, il Museo delle Culture e il Museo d'arte della Svizzera italiana (MASI) di Lugano avrebbero già mostrato il loro interesse per un eventuale noleggio.
Il sito si estende su 20'000 m2 su un dolce pendio che sovrasta il centro di Biasca. Il rinnovo dei primi tre edifici dovrebbe costare 8 milioni di franchi. I lavori saranno finanziati da comune, privati e da sovvenzioni cantonali. L'involucro esterno degli edifici verrà conservato.
Centro di riferimento
Mossi Nembrini ha intenzione di creare un centro di riferimento per le richieste relative alla catena di creazione di valore delle opere d'arte. Musei, collezionisti, esperti, artisti, ricercatori e amanti dell'arte devono essere messi in contatto gli uni con gli altri. Agli occhi della direttrice l'apertura al pubblico è particolarmente importante.
L'associazione Living Museum, già presente nella Svizzera tedesca, prevede di aprire nell'ex Arsenale un «asilo artistico"che include un caffè come luogo di incontro. Inoltre, una galleria di Zurigo ha manifestato il suo interesse al noleggio a Biasca. La direttrice del Museo nazionale Denise Tonella affianca il comune per consigliarlo.