Ricorrenze Assassinio di JFK, dopo 60 anni una famiglia e un'America divise

SDA

22.11.2023 - 12:36

A 60 anni dall'assassinio di JFK, un Kennedy corre di nuovo per la presidenza degli Stati Uniti. Ma la candidatura di Robert F. Kennedy Jr, omonimo dello zio che venne ucciso tentando di conquistare la Casa Bianca, mette scompiglio nel clan e nel Paese.

John F. Kennedy in una foto del 1963.
John F. Kennedy in una foto del 1963.
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Cospirazionista, no-vax e in odore di antisemitismo, Rfk Jr. è stato messo all'indice da cugini e nipoti, anche per la scelta di sfidare da indipendente l'amico di famiglia Joe Biden.

Nella sfida tra l'attuale presidente e Donald Trump, i suoi seguaci (il 13% dell'elettorato secondo gli ultimi sondaggi) potrebbero fare la differenza in un'America polarizzata come mai dalla politica.

Ultimo erede di un clan per cui la politica è stata per decenni il mestiere di famiglia (sono rimasti solo Caroline, la figlia di Jfk, ambasciatrice in Australia, e il bisnipote Joe III, inviato speciale in Irlanda del Nord), Rfk Jr. turba il giorno della memoria in un momento in cui, secondo la Gallup, il tasso di approvazione postumo dello zio JFK è salito al 90%, un record tra i presidenti del dopoguerra.

Il candidato indipendente alla presidenza Robert F. Kennedy Jr. parla durante un evento della campagna elettorale, martedì 14 novembre 2023, a Columbia, S.C. Kennedy stava raccogliendo le firme a sostegno dell'inserimento del suo nome nella scheda elettorale per le elezioni del 2024.
Il candidato indipendente alla presidenza Robert F. Kennedy Jr. parla durante un evento della campagna elettorale, martedì 14 novembre 2023, a Columbia, S.C. Kennedy stava raccogliendo le firme a sostegno dell'inserimento del suo nome nella scheda elettorale per le elezioni del 2024.
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Rimangono diverse teorie sull'assassinio

L'anniversario è listato a lutto, tra apprezzamenti e polemiche mai sopite di chi alle pallottole solitarie di Lee Harvey Oswald non ha mai creduto.

Ad alimentarle c'è su Paramount+ il documentario «What the Doctors Saw,» in cui parlano sette medici che si trovavano al Parkland Hospital dove Kennedy venne ricoverato: alcuni affermano di aver visto una ferita nel collo che cambierebbe la tesi dell'unico cecchino avvalorata dalla Commissione Warren.

Un girono impresso nella memoria di molti

Per molti resta un mistero: Biden non ha aiutato a dissipare i dubbi quando in giugno ha rinviato per motivi di sicurezza la divulgazione di migliaia di file, alimentando, a distanza di 60 anni, i sospetti sul delitto più indagato del secolo.

Quel 22 novembre 1963 a Dallas l'America perse la sua innocenza, quando il giovane presidente venne ucciso nelle braccia della moglie Jackie: come le bombe di Pearl Harbor e il crollo delle Torri Gemelle, l'assassinio resta nella memoria globale come uno di quei rari momenti in cui chi era vivo all'epoca ricorda esattamente dov'era e cosa stava facendo.

Nuove testimonianze in una mostra

A rinfrescare la memoria degli altri ci sono mostre come «Two Days in Texas», al Sixth Floor Museum di Dealey Plaza a Dallas, che ripercorre le tappe che portarono Jfk sul luogo dell'assassinio.

Il museo texano ha collaborato anche con il National Geographic per una docuserie che ha il pregio di recuperare voci dimenticate: come quella di Peggy Simpson, l'unica donna reporter della Associated Press in Texas e una testimone oculare dell'assassinio di Oswald che non era mai apparsa in video.

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