Parola dell'esperto «Il vaiolo delle scimmie non è una minaccia come l'Aids»

ev, ats

29.7.2022 - 10:31

Il virus del vaiolo delle scimmie si trasmette attraverso contatti fisici stretti (foto d'archivio)
Il virus del vaiolo delle scimmie si trasmette attraverso contatti fisici stretti (foto d'archivio)
Keystone

Il vaiolo delle scimmie non rappresenta una minaccia pandemica come l'Aids, sostiene l'infettivologo Pietro Vernazza in un'intervista di oggi sulla Neue Zuercher Zeitung.

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L'ex primario della Clinica di infettivologia e d'igiene ospedaliera al nosocomio cantonale di San Gallo elenca tre differenze fondamentali.

In primo luogo, il vaiolo delle scimmie non si trasmette quando la persona infetta non presenta ancora sintomi come le pustole, spiega Vernazza. «Le persone infette sanno quindi di essere contagiose».

Secondo, chi ha il vaiolo delle scimmie non è contagioso a lungo, aggiunge l'infettivologo. «Guarite le pustole, la persona è immune». Nel caso dell'HIV, il virus che causa l'Aids, i sintomi evidenti si manifestano generalmente solo anni dopo il contagio, ma le persone infette possono già trasmetterlo ad altri individui prima di allora, precisa.

Terzo, il virus del vaiolo delle scimmie, in base alle conoscenze attuali, non è trasmissibile per via ematica, sottolinea l'esperto. «Per trasmetterlo è necessario uno contatto fisico stretto. Al momento, ciò avviene quasi sempre attraverso il contatto sessuale».

L'isolamento aiuta a tenere sotto controllo la malattia

L'isolamento delle persone infette aiuta a tenere sotto controllo la malattia, ritiene Vernazza. «Le persone malate devono evitare che le parti del corpo coperte da pustole entrino in contatto con altre persone». L'infettivologo è convinto che l'epidemia di vaiolo delle scimmie in Svizzera si attenuerà entro quest'anno.

Vernazza non è favorevole a una vaccinazione su larga scala della popolazione contro tale virus. Afferma di voler avere più dati a disposizione sulla sicurezza del vaccino, che non è ancora autorizzato in Svizzera. Di altra opinione invece lo specialista di malattie infettive di Zurigo Jan Fehr: oggi alla radio svizzerotedesca SRF ha detto che è giunto il momento di accelerare i tempi per rendere rapidamente disponibile il vaccino. «Altrimenti, c'è il rischio che la malattia si diffonda».

L'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) fino a ieri aveva registrato 264 casi confermati di vaiolo delle scimmie in Svizzera. I casi riguardano quasi esclusivamente uomini che hanno avuto rapporti sessuali con altri uomini.

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dichiarato sabato il vaiolo delle scimmie «un'emergenza sanitaria globale». Da inizio maggio, quando è stata rilevata al di fuori dei Paesi africani dove è endemica, la malattia ha colpito quasi 17mila persone in 74 Paesi.