Ambiente Il buco dell'ozono ai minimi storici dal 1982

ATS

22.10.2019 - 11:49

Il buco dell'ozono sull'Antartide ha raggiunto l'estensione minima dall'epoca della sua scoperta (Archivio).
Il buco dell'ozono sull'Antartide ha raggiunto l'estensione minima dall'epoca della sua scoperta (Archivio).
KEYSTONE/EPA EFE/FELIPE TRUEBA

Sull'Antartide il buco dell'ozono ha raggiunto l'estensione minima dall'epoca della sua scoperta, nel 1982: ora è 10 milioni di chilometri quadrati, rispetto ai 16 milioni di chilometri quadrati misurati l'8 settembre.

A indicare il record sono i dati di Nasa ed Ente americano per le ricerche su atmosfera e oceani (Noaa).

Per gli esperti è una buona notizia solo a metà, perché è un segno del riscaldamento climatico: le temperature più alte riducono le reazioni fra ozono e i composti che lo distruggono, cioè cloro e bromo.

«È un'ottima notizia per l'ozono nell'emisfero australe», rileva Paul Newman, del Goddard Space Flight Center della Nasa. «Ma bisogna riconoscere – aggiunge – che ciò è anche dovuto alle temperature di quest'anno nella stratosfera. Non è un segno che il buco dell'ozono è improvvisamente sulla buona strada per il recupero». Infatti nella fascia dove c'è l'ozono, a 19 chilometri sopra la superficie terrestre, secondo la Nasa le temperature a settembre erano 29 gradi più alte della media.

L'ozono è una molecola formata da tre atomi di ossigeno che scherma la Terra da una radiazione ultravioletta del Sole che può causare tumori alla pelle, problemi alla cataratta e anche danneggiare le piante. Il buco dell'ozono si forma sull'Antartide alla fine dell'inverno australe quando si innescano le reazioni che distruggono la molecola e che coinvolgono sostanze come cloro e bromo. Nel 1988, il protocollo di Montreal ha ridotto consumo e produzione di questi composti, ma secondo gli esperti solo nel 2070 l'ozono sull'Antartide potrebbe ritornare al livello del 1980.

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